DIRITTI DEI BAMBINI IN ITALIA
- Presentato nei giorni scorsi a Roma il 7°
Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione ONU
sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza in Italia relativo al periodo 2013/2014. Un documento che conferma quanto l'Italia sia ancora molto indietro sul piano della tutela dei
.
Ecco i numeri. In Italia alla data del 1 gennaio 2013 i bambini di età compresa tra 0 e 3 anni erano 2.171.465, dei quali uno su cinque nato da un genitore straniero.
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Le principali problematiche sono legate da un lato a contesti di
disagio economico e culturale
e dall'altro alla scarsa presenza di servizi sociali ed educativi. Basti pensare che solo il 13,5t% dei bambini 0-3 anni trova posto in un asilo nido (e in alcune regioni meridionali non si supera il 2,8%, come la Campania).
Un dato importante che si contrappone a quanto rilevato recentemente dalla Commissione Europea: i servizi di cura ed
educazione della prima infanzia
rappresentano un gran
per combattere il disagio sociale ed economico e l'esclusione sociale. Tuttavia in Italia i servizi legati all'educazione dei bambini 0-3 anni sono pochissimi, poco finanziati, inaccessibili per la stragrande maggioranza dei bambini.
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Arianna Saulini di Save the Children, organizzazione coordinatrice del Gruppo CRC che ha pubblicato il Rapporto, spiega che si è deciso di porre l'accento proprio sui bambini della
fascia di età 0-3 anni
perchè sono loro che pagheranno nel loro futuro la mancanza attuale di politiche di sostegno all'infanzia.
Numeri poco edificanti anche sul fronte dei bambini in difficoltà che vengono affidati ai
servizi sociali
: vengono ancora affidati con troppa facilità alle comunità invece che all'interno di famiglie o parenti. E non sono entrate in vigore nè la Banca Dati Nazionale dei minori adottabili e delle coppie disponibili all’adozione (BDA), né la Banca Dati sull’abuso sessuale di minorenni.
E sul fronte dell'
adottabilità
c'è ancora molto lavoro da fare: nel 2013 le coppie che hanno presentato domanda di adozione nazionale sono aumentate del 4,5% ma il numero degli affidamenti preadottivi e delle adozioni è rimasto identico. La maggior parte dei bambini adottabili (51%) si trova ancora all'interno del
sistema di accoglienza temporane
a fuori famiglia da più di due anni.
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Infine grande rilevanza è data all'interno del Rapporto ai
e alla mancanza di tutela dei
bambini con
, considerati per definizione "i più vulnerabili tra i vulnerabili".
Da qui l'invito diretto alle istituzioni affinchè vengano destinate risorse e finanziamenti adeguati per
far emergere questi minori da una condizione di invisibilità