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Deepnude
Spogliate con una App e poi ricattate, le finte foto fatte circolare sui social e nelle chat di classe, una gogna che si diffonde a macchia d'olio, come tutto ciò che viene immesso sul web e sui social e che sfugge repentinamente a qualsiasi controllo. È il Deepnude, il nuovo allarmante fenomeno social che usa l'intelligenza artificiale (AI) per creare foto di nudo finte con il volto di una persona vera. Ad agosto scorso a finire nel mirino del deepfake (la tecnica che consiste nel sovrapporre immagini e foto reali con altre create artificialmente) fu Micol Incorvaia che, suo malgrado, si ritrovò nuda sui social e denunciò tutto. Ma oggi il fenomeno dilaga: sempre più persone, anche giovanissimi, scaricano le App che permettono di creare un deepnude e ad essere colpite sono soprattutto ragazzine e donne.
Deepfake, cos'è
I deepfake sono video o foto in cui il volto di una persona viene sovrapposto a quello di un'altra o ad un corpo creato artificialmente. Questa tecnologia, sviluppata grazie ai progressi dell'intelligenza artificiale, ha un grande potenziale, ma presenta anche dei rischi enormi.
- I deepfake possono essere utilizzati per scopi creativi, come la realizzazione di videogiochi, film o pubblicità. Possono anche essere utilizzati per scopi educativi, come la creazione di lezioni interattive o la ricostruzione di eventi storici, ma anche per scopi sociali, come la sensibilizzazione su temi importanti o la promozione di campagne di solidarietà.
- L'altra faccia della medaglia è che i deepfake possono essere utilizzati anche per diffondere fake news e violenza o per diffamare qualcuno, per manipolare l'opinione pubblica. Inoltre, i deepfake potrebbero essere utilizzati per ricattare o molestare persone, come accade, appunto con il Deepnude.
Come riconoscere un deepfake? Alcuni segnali possono aiutarci a riconoscere un deepfake. Ad esempio, il movimento del volto potrebbe essere irregolare o il volto potrebbe apparire sfocato o distorto.
Inoltre, i deepfake spesso presentano dei dettagli che non sono realistici, come ad esempio un'espressione facciale che non corrisponde al contesto o un movimento che è impossibile da compiere.
Cos'è il Deepnude
Il deepnude è un tipo di tecnologia che utilizza l'intelligenza artificiale per creare immagini di nudo a partire da immagini di persone vestite.
Grazie a questa tecnologia, è possibile utilizzare la fotografia di una persona, spesso rubata dai social, per associare il volto ad un corpo completamente nudo creando immagini pornografiche o pedopornografiche che poi vengono fatte circolare sui social all'insaputa della vittima – spesso molto giovane – o per ricattarla.
Lo scorso settembre la città di Almendralejo ha fatto notizia dopo che più di 20 ragazze, di età compresa tra gli 11 e i 17 anni, hanno trovato online, a loro insaputa, immagini indecenti generate dall'intelligenza artificiale.
La madre di una di queste ragazzine ha raccontato alla BBC: "Centinaia di persone mi hanno scritto dicendomi 'quanto sei stato fortunato ad avere sostegno perché è successa la stessa cosa a noi, è successo a mia figlia, o è successo a me, e non ho avuto alcun sostegno". La donna ha anche affermato che la combinazione di accesso ai social network, pornografia e intelligenza artificiale è "un'arma di distruzione".
Qualche giorno fa, al primo vertice sulla sicurezza dell'intelligenza artificiale del Regno Unito, la ministra dell'Interno Suella Braverman si è impegnata a reprimere il materiale pedopornografico generato dall'intelligenza artificiale e lo stesso governo del Regno Unito ha dichiarato: "i contenuti di sfruttamento e abuso sessuale minorile generati dall'intelligenza artificiale sono illegali, indipendentemente dal fatto che raffigurino o meno un bambino reale".
Susie Hargreaves, amministratore delegato della Internet Watch Foundation, ha affermato che il materiale pedopornografico generato tramite l'intelligenza artificiale deve essere affrontato "urgentemente". D'altronde i dati parlano chiaro: nel rapporto dell'ottobre 2023 , la fondazione ha scoperto che in un solo mese sono state trovate più di 20.000 immagini generate dall'intelligenza artificiale su un forum in cui si condivide materiale pedopornografico.
I commenti includevano congratulazioni agli autori per il realismo delle immagini e utenti che affermavano di aver creato immagini da foto scattate a bambini in un parco.
Ma tornando all'Italia: di Deepnude e delle vittime, soprattutto ragazzine e giovanissimi, avevano parlato qualche anno fa sia Striscia la Notizia che Le Iene. Qualche decina i casi emersi e denunciati ma non si esclude che il fenomeno possa avere margini molto più ampi e che spesso gli adolescenti non ne parlino né con i genitori né con le autorità, scegliendo di cedere al ricatto. Sì, perché il principale rischio del Deepnude è che diventi uno strumento fare cyberbullismo o sextortion.
Un’evoluzione del sextortion
La sextortion è una forma di ricatto in cui la vittima viene minacciata di diffondere contenuti sessuali sensibili, come immagini o video di nudo, se non paga un riscatto o non soddisfa altre richieste. Con il diffondersi delle App per il Deepnude, è aumentato anche il numero di ricatti ai danni per lo più di giovanissime: vengono create finte foto di nudo che vengono inviate alla vittima o ad un ristretto numero di contatti con la minaccia di farle circolare e farle diventare virali.
Come difendersi
Se si riceve un'immagine di nudo di una persona che si conosce, è importante verificare l'autenticità dell'immagine e non condividerla. Se si è vittime di revenge porn o cyberbullismo, è importante rivolgersi alle autorità competenti.
Più in generale gli esperti consigliano di informarsi sul fenomeno per essere preparati ad affrontarlo e per difendersi nel modo più appropriato.
- Non condividere foto o video di se stessi in modo inappropriato;
- occhio alle immagini scattate al mare o in costume e condivise sui social;
- far attenzione a chi ha accesso alle nostre foto e video;
- non esitare a parlare con un adulto se si è vittime di Deepnude.
Se si è stati ricattati raccogliere prove del ricatto, come degli screenshot, e non avere timore di rivolgersi alle autorità e alla polizia postale.