In questo articolo
Puoi spiegarci il significato del tuo nome?
Il mio nome intende evidenziare l'ambivalenza che contraddistingue i genitori mentre osservano crescere i propri figli, divisi tra un forte entusiasmo e anche tante paure. Più nello specifico, nel mio titolo da un lato si sottolinea la felicità che deriva dal vedere il proprio bambino esplorare il mondo, cominciare la scuola e quindi sviluppare sempre di più una propria identità e autonomia. Dall'altro lato, però, si evidenziano i tanti fisiologici dubbi che possono avere i genitori nel momento in cui il figlio esce dalla stretta relazione con la madre (caratterizzante i primi anni di vita) e, in generale, dalla "bolla" familiare. Capita infatti che i genitori si sentano spaesati e preoccupati di fronte alle nuove richieste del proprio bambino e del suo contesto sociale; può succedere anche che si sentano confusi e intimoriti circa le modalità con le quali mostrargli al meglio la bellezza della vita, soprattutto nel mondo di oggi.
Il lettore ideale
A chi ti rivolgi? Chi è il tuo lettore ideale?
Mi rivolgo a tutte quelle mamme e a tutti quei papà, in particolare di bambini e bambine dai 3 ai 6 anni, che affrontano il difficile compito di conciliare la loro felicità nel presentare il mondo ai propri figli e nell'essere testimoni della loro crescita con le fatiche che questa fase di vita comporta.
Il mio lettore ideale è un genitore che può trovare utile un sostegno, oltre che qualche spunto di riflessione, durante un periodo evolutivo così importante come quello dell'inizio della scuola e dell'entrata in società.
I temi del libro
Quali sono i temi che si ritrovano al tuo interno?
Il mio tema principale è la cruciale fase in cui il bambino comincia ad esplorare il mondo che lo aspetta al di là dei propri genitori, insieme alle sorprese e alle difficoltà che questo emozionante momento porta con sé per le mamme e per i papà.
Approfondisco i sentimenti contrastanti che emergono quando il figlio inizia a scoprire ciò che lo circonda, i genitori sentono di non avere più lo stesso controllo rispetto a prima e hanno talvolta timore nell'affidarlo ad altri. In particolare, racconto il passaggio da una relazione prettamente duale, quella tra madre e figlio, a diverse forme di legame, con il bambino che si interfaccia con nuove figure di riferimento, in primis il padre, ma anche le educatrici e le maestre. A questo proposito, discuterò insieme ai lettori delle tante "prime volte" dei bambini, soprattutto dell'inizio della scuola primaria, con i relativi obblighi e regole, un ambiente molto diverso dalla casa o dalla scuola materna. Inoltre esplorerò il tema della ricerca di una propria identità e di un proprio posto nel mondo, caratterizzata dai "perché?" tipici dei bambini intorno ai quattro anni.
Quali evidenzieresti come le tue dieci parole chiave?
Prime separazioni, accompagnamento, scoperta del mondo, novità, preoccupazioni genitoriali, domande, paure, inizio della scuola, nuove esperienze e nuove sfide.
Il motto
E qual è il tuo motto?
Attraversare insieme tutte le "prime volte" significa essere porte spalancate sul mondo, aperti al bello, all'inatteso.
Qualcuno diceva che più che le risposte, sono le domande ciò che un libro può offrire. Qual è allora l'interrogativo che attraversa le tue pagine?
Come si può accompagnare al meglio il proprio figlio nella scoperta di sé e della bellezza della vita senza farsi sovrastare dai dubbi e dalle paure?
"Che bello il mondo! Ma che fatica per mamma e papà" (M. Bottiani, Edizioni San Paolo, 2019)