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Bambini adescati in Rete: come difenderli

di Francesca Capriati - 26.09.2018 Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Bambini adescati in Rete: come difendere i nostri figli dal grooming e in che modo gli adescatori entrano in contatto con bambini e adolescenti

In questo articolo

Bambini adescati in Rete

Le cronache di raccontano sempre più spesso di reti di pedofili sgominate dalle forze dell'ordine, che adescavano bambini e adolescenti in rete, ma anche casi di giovanissimi, soprattutto ragazzine, che intraprendono relazioni online con sconosciuti finendo nella rete di maniaci o stalker. Noi genitori abbiamo certamente il compito di vigilare sulle attività che i nostri figli fanno su Internet e sui social network ed educarli ad un uso consapevole e responsabile delle tecnologie, ma molte volte le cose sfuggono di mano e si arriva a scoprire con orrore che il proprio figlio è stato adescato da un pervertito senza che ce ne rendessimo conto.

I bambini sul Web

Sappiamo bene che le nuove tecnologie e Internet esercitano sui bambini e sugli adolescenti un fascino al quale è quasi impossibile sottrarsi. Il 94% degli adolescenti ha almeno un profilo su Facebook, Instagram, Tinder e Snapchat e molti bambini di 7 o 8 anni hanno già uno smartphone personale, con accesso ad internet, e possiedono un profilo sui social perché mentono facilmente sulla loro reale età anagrafica.

Tutta questa sovraesposizione li mette a rischio, non solo di pubblicare contenuti che una volta diventati virali non possono più essere controllati e di essere vittime di cyberbullismo, ma anche di entrare in contatto con pedofili e adescatori che utilizzano regolarmente la Rete come vero e proprio terreno di caccia.

Adescamento online

L'adescatore in genere entra in contatto con la propria vittima attraverso i social o forum su videogiochi etc..

  • I bambini più piccoli sono aperti e d estroversi, non conoscono i reali pericoli della rete, hanno la tendenza a fidarsi e con loro un adescatore finge di essere un coetaneo, si confronta su giochi e argomenti di loro interesse, stabilisce una sorta di amicizia che si basa sulla condivisione di linguaggi ed interessi e alla fine può passare all'invio e alla richiesta di filmati e foto sessualmente espliciti fino addirittura a cercare un contatto fisico;
  • gli adolescenti invece vengono adescati con profili falsi, immagini di profili rubate ad altri. L'adescatore crea un legame sentimentale con il minore, fingendo di essere un coetaneo, creando una vera e propria relazione online che porta presto alla richiesta di filmati e foto intime che verranno anche utilizzate come arma di ricatto qualora il ragazzo o la ragazza volesse sottrarsi a questa relazione.

Adescamento online reato

Dall’Ottobre 2012 in Italia l'adescamento è un reato: l'art. 609undicies del c.p. previsto dalla legge n. 172/2012, infatti, riconosce il carattere di pericolosità dei contatti sessuali on-line tra minori e adulti. E' importante che i genitori sappiano che tutto ciò che i loro figli vivono è frutto di un reato, commesso da un adulto, e che si tratta di un'azione illegale che va denunciata. E' bene sapere che il reato si configura anche se l’incontro con il minore non avviene. Non è necessario che l’adescamento vada a buon fine, ma è sufficiente il tentativo, da parte di un adulto, di conquistare la fiducia di un bambino o di un adolescente per fini sessuali.

Grooming, adescamento online

L'adescamento online, chiamato Grooming, è certamente un allarmante fenomeno in crescita, ma come avviene solitamente? Come spiega la Polizia di Stato il pedofilo in genere inizia una conversazione su tematiche banali e tipiche della vita di un bambino o ragazzo cercando nelle chat, nei forum, nei siti di giochi di ruolo, nei social network i profili che corrispondono alla sua fascia di età preferita. Talvolta mente sulla sua età anagrafica, salvo poi rivelarla quando la relazione si approfondisce. Le richieste di confidenze sessuali arrivano a volte subito, a volte sono precedute da dichiarazioni di coinvolgimento sentimentale. La richiesta di immagini intime è il passo successivo a cui segue anche la richiesta di un incontro reale.

Adescamento minorile sul web

I dati recenti parlano chiaro:

  • quasi 1 adolescente su 3 dà il numero di cellulare a persone conosciute online;
  • il 90% degli under 13 ha un profilo Facebook
  • l'80% pubblica una foto al giorno
  • il 60% ha ricevuto richieste o commenti a sfondo sessuale
  • il 90%, in caso di pericolo online, non crede opportuno parlarne coi genitori perché ne teme la reazione.

Quest'ultimo dato fa riflettere e preoccupare? Noi genitori abbiamo il compito di vigilare perché nella maggior parte dei casi i nostri figli non ci racconterebbero di essere in pericolo.

E' ciò che è accaduto a Marco Trogi e a sua moglie: la loro figlia era stata adescata su Internet ed era rimasta vittima di una relazione ossessiva e patologica che l'aveva distrutta psicologicamente. Marco ha scritto recentemente un libro per esorcizzare la sua esperienza, che per fortuna si è conclusa felicemente.

Il libro s’intitola “L’orco” ed è un thriller edito da Eclypsed Word editrice e Marco ce lo presenta spiegandoci che

è servito soprattutto a rielaborare quello che io e mia moglie abbiamo vissuto e provato quando nostra figlia, d’improvviso, si è trasformata in qualcosa che non riconoscevamo più, quando senza un apparente motivo ci è diventa tutto a un tratto nemica, quando ci siamo resi conto che qualcuno le stava mangiando l’anima proprio sotto ai nostri occhi e noi, noi non potevamo fare niente. Impotenti, inermi davanti all’assurdo, avremo voluto farle capire che sbagliava, gridarle di non farlo ma la nostra voce era muta, poiché, per la nostra bambina noi non eravamo più nessuno, non eravamo più niente, semplicemente non esistevamo, mentre intanto un orco ce la stava portando via.

Consigli per i genitori

Una serie di consigli pratici per i genitori da parte di Telefono Azzurro per proteggere i bambini dai malintenzionati e farli navigare in sicurezza

  1. Fate voi stessi esperienza diretta di navigazione in Internet: non è possibile adottare mezzi di difesa e di controllo se non si possiede almeno una minima cultura informatica
  2. Soprattutto in caso di bambini più piccoli, usate dei software di protezione (o filtri) per monitorare l’uso che viene fatto di Internet. Inoltre, controllate periodicamente la cronologia dei siti visitati
  3. Scrivete insieme ai bambini una “carta delle regole di comportamento” da appendere accanto al computer
  4. Il computer utilizzato dai bambini più piccoli dovrebbe trovarsi in uno spazio comune all’interno della casa, in modo da rendere possibile una supervisione da parte di un adulto all’accesso alla Rete
  5. Informatevi e interessatevi a cosa fanno i vostri figli online
  6. Insegnate ai vostri figli a non fornire dati personali che possono renderli facilmente individuabili e raggiungibili
  7. Nel caso dell’invio di proprie foto o video, ricordate ai vostri figli che una volta finiti online se ne può perdere il controllo
  8. Assicuratevi che i vostri figli sappiano che le persone che incontrano online non sono sempre quelle che dicono di essere
  9. Parlate apertamente e onestamente del rischio di imbattersi durante le attività online in potenziali malintenzionati e fate loro capire che non devono vergognarsi a chiedere aiuto
  10. Insegnate ai vostri ragazzi a utilizzare correttamente le impostazioni sulla privacy dei vari social network e a ricorrere ad eventuali funzioni di blocco dei contatti che li infastidiscono online.
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