In questo articolo
Bambini a rischio in Ucraina
La guerra in Ucraina, nel cuore dell'Europa, sconvolge di nuovo l'intera comunità e colpisce i bambini, proprio quando la lunga pandemia sembra volgere al termine. I bambini restano al centro dei pensieri delle organizzazioni umanitarie, della società civile e delle istituzioni. Basta guardare i nostri figli, sgomenti di fronte alle notizie dei bombardamenti, e cerchiamo dentro di noi al forza per rassicurarli, per spiegare le motivazioni di una guerra che nel 2022 non può trovare ragioni comprensibili.
E il pensiero corre ai bambini ucraini, ai loro genitori, a quelle mamme che hanno cucito delle tessere dove è indicato il gruppo sanguigno del proprio figlio, un'indicazione importantissima nel caso in cui ci fosse un bombardamento mentre si è a scuola, ai padri che salutano i loro bambini prima di vederli salire su un pullman che li porterà in un posto sicuro mentre loro rimarranno a Kiev per combattere. Vite normali, stravolte da un giorno all'altro. Come fu in Siria, come fu in tutte le zone in cui la guerra esplode all'improvviso.
«Migliaia di bambini muoiono o temono per la loro vita»: sono le parole della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Un appello a proteggere gli innocenti che viene ripreso da più voci.
L'appello di Unicef
La guerra rappresenta una minaccia immediata per le vite e il benessere di 7,5 milioni di bambini: i bombardamenti hanno già danneggiato infrastrutture idriche di base e scolastiche e l'escalation non si fermerà decine di migliaia di famiglie potrebbero essere costrette a sfollare, facendo drammaticamente aumentare i bisogni umanitari.
E' l'allarme del direttore generale dell'Unicef Catherine Russel.
L'UNicef rende noto che:
Nella situazione attuale, bambini e famiglie necessitano di servizi regolari di protezione e di supporto psicosociale, compreso per la violenza di genere, l'assistenza alle vittime di residuati bellici e l'educazione sui rischi delle mine, in una delle aree più contaminate al mondo da mine e ordigni esplosivi.
La vita che cambia
Mentre si combatte ormai per le strade di Kiev, la guerra entra a muso uro nelle vite di famiglie e bambini che fino a ieri trascorrevano giornate candite dalla normalità: sport, scuola, lavoro, cinema, passioni.
Già un mese sono stati distribuiti dei manuali di emergenza in caso di guerra nelle scuole e i bambini hanno, quindi, imparato cosa fare in caso di bombardamento o sparatorie. Era sembrato prematuro ed esagerato, ma poi è arrivata l'alba con le bombe e migliaia di famiglie sono scappate abbandonando le loro case, mettendosi in macchina affrontando chilometri e chilometri di fila, incolonnati nel traffico. Oggi uscire dalla capitale è praticamente impossibile. E allora si combatte.