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Ansiosi si nasce?
L'ansia è uno degli argomenti più trattati negli ultimi tempi ed è considerata uno stato emotivo costitutivo della natura umana. È provocata da più fattori e ci spinge ad attivare le nostre risorse per fronteggiare situazioni che ci pongono in allerta. Da questo punto di vista, l'ansia può sembrare un elemento positivo nella vita di un individuo, tuttavia essa stessa, per agire positivamente, non deve eccedere e invadere la quotidianità. Potremmo dire, perciò, che questo stato emotivo ci porti a vedere meglio e più lontano: funge cioè da cannocchiale, ma bisogna fare attenzione a non ingigantire gli eventi!
Ansia: non è una malattia ma un sintomo
Per comprendere questo fenomeno, inoltre, è importante iniziare a considerarlo non come una malattia ma più come un sintomo. La differenza è molto importante in quanto un sintomo veicola qualcosa che succede nel soggetto, che potrebbe provocare disagio e tensione.
Per avere una prospettiva più ampia è bene, quindi, vedere l'ansia da più angolazioni, intendendola sia come segnale legato al funzionamento psichico sia come risposta fisiologica.
Come anticipato, questo stato di agitazione ai giorni nostri risulta essere oggetto di una particolare attenzione, probabilmente anche a causa della sua trasversalità al genere e all'età, andando a colpire infatti anche i più giovani e gli adolescenti.
Da qui può sorgere la domanda se l'ansia sia una "caratteristica" trasmissibile transgenerazionalmente (da una generazione all'altra). In un certo senso possiamo dire di sì o, meglio, si potrebbe affermare che crescere in un ambiente gremito di atteggiamenti ansiosi potrebbe contribuire ad abbracciare questo modo di porsi in relazione al mondo o potrebbe altresì influire, per reazione, sul divenire persone molto tranquille.
L'importanza dell'ambiente
Ciò che è certo è che l'ambiente, familiare e sociale, è un elemento fondamentale nella vita di ogni individuo e, soprattutto per i più piccoli, diventa determinante rispetto al modo in cui essi andranno a comprendere la realtà, in quanto la caratteristica peculiare dei bambini è il loro essere delle "spugne" che tendono ad assorbire il clima e l'atmosfera che respirano nei diversi contesti.
Oggi le mamme e i papà risultano spesso preoccupati dalla tematica che coinvolge questa condizione e può capitare che – in particolare coloro che hanno avuto a propria volta genitori ansiosi – abbiano reazioni scattanti nel momento in cui vedono il figlio di fronte ad una situazione potenzialmente pericolosa. Con frequenza, la loro preoccupazione non si riferisce solo a quei momenti e all'ansia che provano, ma anche alla trasmissibilità di questa sensazione ai piccoli.
Va precisato che non esiste un atteggiamento giusto da tenere quando un figlio si approccia al mondo, con tutte le sue preziosità e pericolosità; non si tratta di stilare una classifica del genitore più o meno adeguato, in quanto – come affermava il pediatra e psicoanalista Donald Winnicott – padre e madre perfetti non esistono e uno dei loro compiti più importanti è proprio quello di aprire, con modalità uniche e originali per ciascuno, bambini e ragazzi all'amore per la vita.
È inevitabile che la curiosità di un bambino di scoprire la realtà sia accompagnata dalla preoccupazione dei genitori, che però piano piano sono chiamati ad imparare a fidarsi e a rinunciare a un certo controllo, facendo i conti anche con le loro paure.
In ogni caso, quindi, un atteggiamento positivo da poter tenere è quello di favorire un senso di responsabilità nel figlio, tollerando anche il rischio a volte che, specialmente in adolescenza, il ragazzo compia le proprie scelte e sbagli, ovviamente ricordando che il "vigilare" rimane uno dei compiti genitoriali d'eccellenza e risulta sempre prezioso.
Un'attenta sorveglianza, soprattutto in quest'epoca, anche se accompagnata da una quota d'ansia, è infatti importante. L'ansia non sarà "trasmessa" nel momento in cui questa azione sarà produttiva e rispetterà le esigenze evolutive individuali, senza veicolare terrori eccessivi.
Per ulteriori approfondimenti sulla tematica, rimandiamo al testo «Che ansia! Riflessioni per mamme e papà che faticano a "lasciare andare"» (P. Pace, Edizioni San Paolo, 2020).