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Perché gli adolescenti emulano i personaggi della tv

di Emmanuella Ameruoso - 11.05.2018 Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Non è raro vedere adolescenti che imitano i personaggi della tv: la psicologa ci spiega perché i ragazzi tendono a voler emulare i personaggi televisivi, anche se sono modelli per niente edificanti

In questo articolo

Adolescenti che imitano i personaggi della tv

Che significa emulare? Aemulo dal latino emulo, rivale. Il significato si riferisce al prendere a modello qualcuno, imitare. L’ammirazione verso qualcuno spinge il soggetto a cercare di superarlo in gloria e magnificenza.

Cosa sognano i ragazzi

I ragazzi vogliono essere, desiderano acquisire una propria identità, una personalità che sia accettata da tutti, dai pari, dagli adulti, dalla società. Crescere diventa un impegno e differenziarsi dai genitori comporta un grande sacrificio, una rinuncia e tanto coraggio. Molti vengono responsabilizzati ancor prima di aver raggiunto la maggiore età e mentre per alcuni è un percorso naturale - comunque inserito in uno specifico contesto socio-culturale – per altri è un enorme peso al quale ci si rapporta mal volentieri a causa di preoccupazioni e incombenze che gravano a discapito di una immaturità psicologica.

Perché l’emulazione?

L’onnipotenza fa parte del periodo di crescita. Mentre il bambino vive questa fase durante i primi anni di vita, abbandonando questa fantasia legata al controllo e al potere con lo sviluppo e la differenziazione, l’adolescente - come il bambino - ripropone, in una nuova fase di vita, il proprio narcisismo ed ha necessità di dimostrare il suo potere ma soprattutto di ridefinire la propria identità. Ed ecco che il processo di identificazione in personaggi veri o fantasiosi diventano fonte di emulazione.

Anche io posso diventare invincibile, posso accettare la sfida”, “anche io posso essere in grado di fare ciò che fa Genny nel film Gomorra”. L’imitazione è un processo attraverso il quale il ragazzo comprende le proprie fragilità e le supera, conosce le proprie insicurezze e le vince facendosi rispettare, mostrandosi più forte, opprimendo i più deboli: è così che il senso di onnipotenza viene soddisfatto. L’imitazione si basa sull’ammirazione.

Diversi studi (Bandura 1973) hanno riguardato la tendenza dei bambini e dei ragazzi ad imitare i modelli comportamentali proposti in televisione.

Tale processo può indurre effetti positivi e stimolare la pro socialità, ma anche negativi e devastanti sul piano della psiche e dell’emotività.

Osservare un film particolarmente violento, stimola la propensione all’aggressività. Tramite la TV si propongono dei prototipi che vengono emulati per via della fruizione di dettagli sul comportamento messo in atto, sugli esiti dello stesso e sui relativi vantaggi che ne derivano. Tutto ciò in chiave legittima poiché è proprio il canale televisivo a fornire il suggerimento.

Anche internet (web tv, social network) e lo smartphone agiscono allo stesso modo degli altri mezzi di comunicazione di massa. Attualmente i ragazzi sono in grado di utilizzare tali strumenti molto meglio degli adulti e sono lesti e strategici nell’oltrepassare  qualsiasi  tipo di proibizione. Anche su questi non vi è controllo.

La loro personalità viene quindi plasmata in funzione di dipendenze, emulazioni e aggressività. Nell’oggi, poiché qualcosa di più vicino al loro modo di pensare e al loro modo di essere, e a maggior ragione se all’interno del nucleo familiare non vi è contenimento e le dinamiche comportamentali vengono “confermate” da ciò che all’esterno si ripropone, ma anche nel domani considerando che le loro esperienze, il loro modo di pensare  condizioneranno la loro crescita futura.

Cosa è possibile fare?

In molti casi gli adolescenti risultano essere ingestibili da questo punto di vista ma una posizione ferma e una decisione autorevole sul rispetto di regole e limiti nell’uso degli strumenti tecnologici potrebbe essere un buon inizio. Spesso sono proprio i genitori a “mollare” i propri figli dinanzi alla televisione o ad un PC per mancanza di  tempo o per atre ragioni non giustificabili.

Riuscire a seguire un bambino o un adolescente rispondendo ai suoi bisogni e osservando con i suoi occhi sta divenendo sempre più complesso per via del salto generazionale che riguarda alcune famiglie moderne, spesso ricomposte e non prive di conflitti.

I ragazzi hanno bisogno di essere seguiti e indirizzati verso modelli costruttivi e pro sociali cioè ad azioni che producono, accrescono e stimolano il benessere degli altri così da ottenere dei benefici anche e soprattutto personali. Se riconosco e accolgo il disagio altrui, sono capace di riconoscere anche il mio e intervenire. Lo stimolo educativo che ne deriva è di gran lunga più efficace di qualsiasi altro modello interiorizzato in maniera passiva e disorientante per una personalità ancora in formazione.

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