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Lo streptococco è contagioso?
Lo streptococco è un particolare batterio che causa un'infezione pittosto diffusa nei bambini. In genere circola nel periodo invernale e l'epidemia dura un paio di mesi. In questo articolo scopriremo di cosa si tratta esattamente, i sintomi, le cause, come guarire e anche quanto lo streptococco è contagioso e perché.
Sì, lo streptococco è contagioso
È inutile girarci intorno: sì, lo streptococco è contagioso, anche molto. Ma non è questa la sua unica caratteristica: come si può leggere sul magazine di Fondazione Umberto Veronesi, l'infezione da streptococco si trasmette per contatto diretto o a causa delle secrezioni provenienti dalla gola o dal naso di persone che sono infette o che hanno ferite infette.
In più, si tratta di un batterio che può essere contratto più volte perché esistono molti sottogruppi, e purtroppo contrarre l'infezione non porta ad avere un'immunità permanente.
I sintomi e come si diagnostica
I sintomi più tipici sono faringite o faringo-tonsillite. Non sono da escludere le placche, mentre la scarlattina si manifesta nel 10% dei casi. Essa si presenta con un esantema fine vicino a inguine e ascelle, che si diffonde all'addome e agli arti.
Per diagnosticare un'infezione da streptococco, invece, è necessario fare un tampone specifico che va effettuato correttamente, passandolo accuratamente sulle tonsille e sulla faringe.
Come si trasmette
Come abbiamo anticipato, lo streptococco è contagioso, ma per prevenirlo è importante capire come avviene la trasmissione. Per rispondere a questa domanda facciamo riferimento alla tipologia di questo batterio più diffusa in assoluto, ovvero lo streptococco di gruppo A.
Il sito Nurse 24 riporta che un'infezione di questo tipo provoca più frequentemente la faringite che si trasmette attraverso l'inalazione di goccioline che vengono dal naso, oppure a causa di uno starnuto o un colpo di o tosse. Può succedere anche bevendo e mangiando dalle stesse stoviglie di una persona infetta, così come per colpa del contatto diretto con superfici contaminate o ferite infette.
L'incubazione è di circa 2-4 giorni, ma il momento clou per la trasmissione è quando la persona infetta è all'apice della sintomatologia. Ma questa situazione non è sempre valida. Se si decide di non curarsi o di interrompere prima del tempo i trattamenti, il pericolo di contagio persiste fino a 3 settimane dopo la comparsa dei sintomi.
Da non sottovalutare sono anche le infezioni della pelle da streptococco di gruppo A come l'impetigine nei bambini. In questi casi il batterio entra nell'organismo attraverso lesioni, graffi e ferite aperte.
Come si cura
Lo streptococco è contagioso, ma anche abbastanza semplice da curare. Negli adulti e nei bambini molto piccoli, in genere questo batterio è asintomatico o si ferma a un mal di gola. Un rischio maggiore di sviluppare complicazioni le hanno invece i bambini che tra i 5 e i 15 anni.
L'Istituto Clinico Humanitas sottolinea che per renderlo non contagioso - e quindi non trasmissibile -, nella maggior parte dei casi si ricorre a un trattamento antibiotico di 24 ore che è necessario portare a termine. Per curarlo, invece, occorre prendere l'antibiotico amoxicillina per dieci giorni.
Purtroppo non esiste un vaccino contro lo streptococco, e le uniche cose che possiamo fare per prevenirlo sono un'accurata igiene delle mani, evitare di tossire e starnutire senza precauzioni, smaltire i fazzoletti nei rifiuti e assicurarsi di pulire tutti gli oggetti utilizzati.
Nel frattempo, speriamo che venga trovato un vaccino utile per questo particolare e contagioso batterio.