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La storia dei Puffi
Tutti conosciamo i Puffi, e tantissime generazioni hanno visto almeno una puntata del cartone che parla di loro. Ma vi siete mai chiesti chi li abbia inventati, quale sia la loro storia e quanto siano ancora famosi oggi? Se è così, nelle prossime righe di questo articolo potrete trovare tutte le risposte alle vostre domande.
La nascita dei Puffi
I Puffi sono un vero e proprio pezzo di storia per almeno tre diverse generazioni. Per questo dobbiamo ringraziare il fumettista Peyo che creò questi personaggi immaginari nell'ormai lontano 1958. In principio, apparvero come personaggi secondari della serie John e Solfami e, dopo il successo ottenuto, nel 1959 si decise di renderli protagonisti di una storia propria, realizzata in collaborazione con Yvan Delporte, fumettista e editore.
Nel nostro paese arrivarono per la prima volta nel 1963 all'interno della rivista Tipitì, con il nome di Strunfi, che venne presto modificato perché considerato cacofonico e anche piuttosto simile a una nota parolaccia.
Perché si chiamano Puffi
Questa notizia potrebbe "spezzarvi" il cuore: il loro vero nome non è Puffi, e la storia del perché vennero chiamati in un certo modo è anche particolarmente curiosa.
Il nome originale dei Puffi è Schtroumpfs e questo termine nacque per puro caso. Peyo si trovava ad una cena con degli amici ed ebbe una da momentanea amnesia: invece di chiedere al suo amico di passargli la saliera disse "Puffo" (in belga), e l'amico scherzosamente rispose "tieni il puffo, quando avrai finito di puffare ripuffalo al suo posto". È nato così, quini, il nome Schtroumpfs (per noi Puffi).
Quindi chi è stato a farlo diventare Puffi in italiano? Il merio di questo particolare nome si deve al Corriere dei piccoli che decise di pubblicare storie su di loro con il nome Puffi. L'origine, come è possibile intuire, dalla parola buffo.
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Chi sono davvero i Puffi
Ma chi sono davvero i Puffi? Peyo li ha ideati come delle creature antropomorfe, alte pochi centimetri e dalla carnagione blu.
Cristina d'Avena canta che sono "Alti due mele o poco più", ma nei fatti la loro vera altezza non è nota. Tutti questi piccoli personaggi indossano dei pantaloni bianchi e un berretto bianco, tranne Grande Puffo che ha un cappello rosso.
A livello generale sono tutti uguali, ma alcuni di loro possono essere distinti per dei piccoli particolari o degli accessori che denotano la loro personalità e il loro mestiere. Tutti i Puffi, inoltre, hanno 100 anni di età, tranne Grande Puffo che ne ha 542.
Nel primo fumetto i Puffi erano in totale 99. Con il passare del tempo sono stati introdotti nuovi personaggi, e quindi il numero è aumentato. Una piccola curiosità: il Puffo numero 100 è nato dal riflesso nello specchio di Puffo Vanitoso colpito da un fulmine.
I Puffi sono ancora oggi un grande fenomeno: sono stati protagonisti negli anni sessanta e ottanta di alcune serie di cortometraggi a disegni animati e, nel 1975, di un primo lungometraggio, Il flauto a sei Puffi, al quale ne sono seguiti altri negli anni 2010.
Enorme è anche il loro merchandising, per non parlare del fatto che il loro simpatico e unico linguaggio è stato oggetto, nel settembre 1979, di un saggio di Umberto Eco, "Schtroumpf und Drang", dedicato alla semantica della lingua dei Puffi.
I Puffi sono stati inseriti anche in alcuni spot pubblicitari. Lo ha fatto nel 2005 l'Unicef per raccontare gli effetti della guerra sui minori, quindi per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla condizione dei bambini nelle zone di guerra e raccogliere fondi per la riabilitazione dei bambini soldato in Burundi.
Oltre ai due film che vi abbiamo accennato sopra, ne è stato fatto un altro nel 2011 con la regia di Raja Gosnell e realizzato con tecnica mista fra l'azione dal vivo e l'animazione digitale. Poi ancora I Puffi 2 (2013) e I Puffi - Viaggio nella foresta segreta (2017): reboot della storia dei Puffi direttamente ispirata ai fumetti di Pey.
In più, in giro per tutto il mondo ci sono parchi divertimento dedicati a questi buffi personaggi che, nonostante il passare del tempo, continuano a entrare nel cuore di tutti.