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Indennità da malattia del bambino: come funziona

di Viola Stellati - 23.07.2023 Scrivici

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La legge vigente è molto chiara in fatto di Indennità da malattia del bambino: non esiste. O meglio, è percepibile solo in alcuni casi

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Indennità da malattia del bambino

Diventare genitori comporta delle responsabilità che vanno bilanciate con il proprio lavoro. Accade sempre, infatti, che i nostri figli si ammalino e che sia necessario prendersi dei giorni liberi per curarli al meglio. Ma cosa occorre fare in questi casi? Scopriamo insieme se è prevista un'indennità da malattia del bambino e come eventualmente ottenerla.

Indennità da malattia del bambino: cosa dice la normativa

Secondo la normativa vigente, per ottenere l'indennità da malattia del bambino occorre sicuramente che quest'ultimo sia malato, ma anche rispettare altri requisiti.

L'articolo che se ne occupa è il 47 del Trattato Unico 151/2001, ovvero il testo dove vengono espresse le regole e le modalità di utilizzo per congedi, riposi e permessi riconosciuti ai lavoratori che diventano genitori.

Facendo un riassunto, quel che emerge è che possono richiedere il congedo sia i lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato che determinato, ma esclusivamente fino agli otto anni del piccolo.

Come funziona

Tuttavia, la norma specifica che l'indennità da malattia del bambino varia in base all'età dello stesso.

Fino a tre anni del piccolo entrambi i genitori possono assentarsi dal lavoro - ma alternativamente - per tutto il tempo in cui il bambino è malato.

Fra i 3 e gli 8 anni, sempre a turno, ciascun genitore può saltare il lavoro per cinque giorni lavorativi, anche se è i cinque giorni di permesso non sono cedibili all'altro genitore.

È importante sapere, inoltre, che il genitore che vuole prendersi il congedo è tenuto ad autocertificare che l'altro genitore non sia in astensione dal lavoro negli stessi giorni e per lo stesso motivo di salute del piccolo.

A quanto ammonta

L'indennità da malattia del bambino non esiste. O meglio, come si può leggere sul sito del Dipartimento per le politiche della famiglia, i lavoratori hanno diritto al versamento dei contributi da parte del datore di lavoro, ma non percepiscono denaro.

Eccezione fatta per coloro che lavorano nel settore pubblico, persone che in caso di malattia del bambino fino a 3 tre anni di età sono pagati al 100% durante i primi 30 giorni di congedo.

Inoltre, i periodi di assenza vanno computati nell'anzianità di servizio, a eccezione degli effetti relativi alle ferie e alla tredicesima mensilità.

Tuttavia, dal momento che in molti casi il periodo di assenza al lavoro per malattia dei propri figli non viene retribuito, i genitori possono richiedere al loro datore di lavoro un anticipo del Tfr. La somma richiesta però non può superare il 70% di quanto maturato

Cos’altro sapere

Fermo restando che l'indennità da malattia del bambino è percepibile solo in alcune circostanze, occorre sapere che durante questo periodo il lavoratore non è sottoposto a visite fiscali e che non ha l'obbligo di reperibilità.

Inoltre, il datore di lavoro non può sottrarsi per nessun motivo al riconoscimento del congedo, anche se per i genitori è obbligatorio documentare la malattia del proprio figlio per mezzo di certificato del medico curante o convenzionato che deve essere trasmesso telematicamente all'INPS, datore di lavoro e genitore, tramite PEC.

Per quanto riguarda le ferie, quest'ultime vengono interrotte solo se il bambino deve essere ricoverato in ospedale: il genitore può chiedere la trasformazione delle ferie in congedo per malattia del figlio.

Il congedo per la malattia del bambino spetta anche per le adozioni e gli affidamenti. In questi casi però il limite di età è elevato a 6 anni. Qualora all'atto dell'adozione o dell'affidamento il minore abbia un'età compresa fra i 6 e i 12 anni, il congedo per la malattia del bambino è fruito nei primi tre anni dall'ingresso del minore nel nucleo familiare.

Ai fini della fruizione del congedo, anche in questo caso il genitore è tenuto a presentare una dichiarazione che dimostri che l'altro genitore non sia in congedo negli stessi giorni e per lo stesso motivo.

Infine, è bene sapere che per il conteggio degli anni per l'indennità da malattia del bambini non si prende in considerazione l'anno solare, ma si contano gli anni di vita del bambino da compleanno a compleanno.

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