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Bonus animali domestici 2023: cosa sapere

di Simona Bianchi - 02.08.2023 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Il bonus animali domestici consiste in una detrazione fiscale per le spese veterinarie. Come fare la domanda, a chi spetta e i requisiti

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Cos’è il bonus animali domestici 2023

Il bonus animali domestici 2023 è un'agevolazione pensata per aiutare le famiglie a sostenere le spese per la salute dei propri cuccioli, cani, gatti o altre specie. Il sostegno consiste in una detrazione fiscale del 19% sull'Irpef per spese veterinarie come: 

  • visite specialistiche
  • interventi di chirurgi
  • esami in laboratorio
  • acquisto di farmaci prescritti.

La misura ha vari obiettivi come contrastare l'alto livello di randagismo e rifinanziare il fondo per la fauna selvatica. Indipendentemente dal numero di animali domestici che si possiede, il limite massimo di spesa detraibile è di 550 euro, ma con una franchigia minima di 129,11 euro. In pratica, se si spendono meno di 129,11 euro non è possibile ottenere la detrazione, per spese superiori a questo importo, il 19% viene calcolato sull'eccedenza. Per esempio, se in tutto l'anno si sono spesi 400 euro per il veterinario, la quota di detrazione corrisponderà a (400-129,11)x19%, ovvero 51,47 euro.

A chi spetta il bonus animali domestici 2023

La detrazione sulle spese veterinarie per il proprio animale domestico può essere chiesta solo dal tutore legale del cucciolo e solo per una volta. Rientrano tra i beneficiari tutti coloro che possiedono legalmente cani, gatti o altre specie a scopo di compagnia o per la pratica sportiva. Sono esclusi invece dalla possibilità di richiedere la detrazione, coloro che hanno animali destinati all'allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare; detenuti nell'esercizio di attività commerciali o agricole; utilizzati per attività illecite.

I requisiti per chiedere il bonus animali domestici 2023

Per poter ottenere il bonus animali domestici 2023 bisogna rispettare alcuni requisiti, ovvero:

  • possedere un animale domestico (cane, gatto, coniglio, criceto), da compagnia o per attività sportive
  • dimostrare di aver sostenuto delle spese relative alla sua cura e assistenza
  • avere un reddito ISEE inferiore a 35.000 euro, in modo tale da destinare il bonus alle famiglie che ne hanno effettivamente bisogno.

Come ottenere il bonus animali domestici 2023

Per richiedere la detrazione prevista dal bonus animali domestici 2023 non bisogna compilare alcuna domanda online o a mano.

Le famiglie che rispettano i requisiti sopra elencati devono semplicemente inserire le spese veterinarie nella dichiarazione dei redditi, comunicando all'Agenzia delle Entrate tutte le uscite sostenute per la cura dell'animale domestico, tra quelle previste dalla normativa. Importante è tenere copia dei pagamenti che devono essere:

  • tracciabili: effettuati tramite bonifici bancari o postali, carte di debito, carte di credito e prepagate, assegni bancari e circolari
  • verificati: tramite fatture fiscali (o scontrino parlante) che indichino il codice fiscale dell'acquirente e la tipologia, quantità e descrizione di quello che è stato acquistato.

L'importo massimo rimborsato, per spese da 550 euro in su, è di 80 euro.

La misura saltata proposta nella Manovra

In uno dei numerosi emendamenti proposti nella legge di Bilancio 2023 era contenuta la proposta di un assegno annuale che sarebbe dovuto ammontare a 150 euro per ogni animale d'affezione, fino a un massimo di 3, che vive in famiglia ed è iscritto nella relativa anagrafe. I beneficiari, però, avrebbero dovuto avere un Isee sotto i 15mila euro. Se il nucleo familiare dell'intestatario dell'animale fosse stato inferiore a 7mila euro, secondo l'emendamento l'assegno sarebbe stato raddoppiato ma non avrebbe potuto superare i 900 euro annui. La proposta non è passata e, di conseguenza, non è mai stata attivata. Tra le altre misure proposte e poi cancellate c'erano anche  la riduzione dell'Iva sugli alimenti per gli animali e le cure veterinarie, il rifinanziamento del fondo per la lotta al randagismo con particolare riferimento alla Sicilia e alle altre Regioni del Sud e le risorse per la transizione a un allevamento senza gabbie a misure per la tutela degli animali selvatici.

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