Home La famiglia Diventare papà

Dieci anni insieme: la lettera di un uomo, e un papà, innamorato

di Quasi Padre - 23.04.2019 Scrivici

dieci-anni-insieme-la-lettera-di-un-uomo-e-un-papa-innamorato
Fonte: Shutterstock
Lettera di un papà innamorato per la sua Lei, madre e compagna di una vita

Lettera d'amore di un papà

Forse mi sono innamorato di Lei proprio perché non sa andare in bicicletta. Che mi sembrava così assurdo all'inizio, ci abbiamo pure provato un giorno al parco che le reggevo il sellino ma niente, le mancava proprio l'equilibrio.

Già, l'equilibrio. Forse mi sono innamorato di Lei perchè non sa cucinare, non le piace proprio perciò non lo fa, punto. Una bistecca è una bistecca, un merluzzo è un merluzzo. Nessuna salsina particolare, nessun condimento elaborato. Padella e olio, che il sale fa pure male, dice.

Forse mi sono innamorato di Lei perchè ha poco seno, che io sono sempre andato matto per quelle prosperose, mai sceso sotto la terza e invece mi sono innamorato proprio di Lei, che oltretutto non sopporta il calcio, e non ascolta volentieri Vasco, che sono droghe per me.

Mi sono innamorato di Lei perchè ogni notte la supplico di dormire abbracciati e mi risponde di no, si muove troppo e non riuscirebbe a chiudere occhio.

Lei che è maniaca della precisione mentre io fatico a ritrovare il portafogli quasi tutte le mattine, Lei che quando andiamo al mare non va sott'acqua "mi dà fastidio agli occhi", spiega mentre le pizzico i piedi fingendomi medusa.

Forse, ma forse, mi sono innamorato di Lei proprio perchè rappresenta quello che mi mancava per sentirmi completo. Perchè Lei è altro da me, ed è ogni volta una scoperta. Un po' come vivere.

E allora Lei fa tutte le foto che io non scatterei, paga le bollette che io dimenticherei, mostra quei sorrisi che io nasconderei.

Lei mi ha regalato un figlio, e ha indossato quel vestito da mamma come se lo avesse sempre conservato nell'armadio, in attesa di tirarlo fuori per l'occasione giusta. Credeva di trovarcisi a disagio, che le sarebbe andato largo, magra com'è. Temeva di farsi vedere in giro, di non riuscire nemmeno a chiudersi da sola la lampo dietro.

Invece è bella, invece si muove con accortezza, invece quando cammina non posso fare a meno di guardarla. Quel vestito le sta da Dio, pare glielo abbiano cucino addosso. A volte sembra cambi colore, ma è solo la luce.

E succede che mi verrebbe da toglierglielo, ritrovarla nuda di responsabilità, tornare a essere noi. Quelli del primo bacio nella Yaris, quelli che ballano in una discoteca spagnola.

Ma il passato è una stanza chiusa, e il futuro è proprio quell'armadio lì, da cui ogni volta escono vestiti diversi. E oggi siamo questi, dopo dieci anni. Siamo sempre noi, ma altro. Ad aprile è il nostro anniversario. Dieci anni. E sembra ieri, e sembra un secolo.

Dieci anni, e come corre via questa vita qui. Che prendi ventisei a un esame di sociologia e quando esci trovi un bambino che gattona, e ti somiglia. Proprio come quel ventisei.

Come corre il tempo e come si cambia. Lei, i suoi capelli, le foto dentro le cornici appese al muro, le priorità, i weekend, le vacanze, il frigorifero. Come cambia. E come si corre, insieme, per fortuna senza bicicletta.

Mi piacerebbe raccontarlo a nostro figlio, di quando eravamo scanzonati, ubriachi, gelosi, ingenui. Sì, questi due vecchi, figlio mio, so che non ci crederai ma è così.

All'inizio ricordo che tenevamo il conteggio dei letti dove dormivamo: alberghi, case, campeggi, viaggi. Perdemmo il conto dopo qualche anno. Non sapevamo che da lì a poco avremmo messo una linea per il totale, con un "+1" accanto, un letto dove non abbiamo dormito mai, ma dentro cui dorme il nostro sogno più bello.

Auguri a Lei, che mi ha insegnato che non basta essere donna, moglie, amica, mamma. L'importante è saper essere compagna.

gpt inread-altre-0

Articoli correlati

Ultimi articoli