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Amore ho un ritardo!

di Francesco Cardarelli - 05.06.2015 Scrivici

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Un uomo come vive la gravidanza della sua compagna? A raccontarcelo in più "puntate" sarà un papà: Francesco Cardarelli

La gravidanza vista da un uomo

Di solito l'avventura inizia così, con il maschio distratto che pensa di essere abituato ad aspettare la compagna che finisce di prepararsi e quindi un ritardo in più non può cambiargli granché.

  • Amore faccio il test...

Il maschio è concentrato nella compilazione della schedina e crede che la compagna si riferisca ai profili psicologici delle riviste tipo “Sei più da tacco 12 o da anfibi?”, mentre si arrovella su Torino - Udinese per poi scegliere una X.

  • Amore presto saremo in tre...

Il cervello del maschio visualizza una visita di qualche giorno da parte della suocera, che se da una parte è un po' invadente dall'altra è un'ottima cuoca, quindi sorride e dice “va bene, ma non più di 4 notti”.

Il maschio finalmente assimila il concetto, l'intero organismo ha un breve svenimento, mantenendo comunque la posizione eretta e gli occhi aperti, e al risveglio abbraccia la compagna ululando e facendola volteggiare (come assolutamente non si dovrebbe, soprattutto i primi 3 mesi, ma nessuno dei due ha ancora letto niente sulla gravidanza), provando un'assurda sensazione di gioia pura, mista ad un terrore paralizzante. Ed un vortice di pensieri si accavallano nella sua testa, mentre non smette di baciare la sua compagna, trovandola ancora più bella del solito.

Non sono pronto, non è il momento, devo ancora fare un milione di cose, la nostra giovinezza finisce qui, anzi forse proprio la nostra vita, ora ci sarà solo lui, o lei... voglio un maschio, no voglio una femmina, no voglio un maschio, vabbè tanto non posso scegliere, basta che sia sano... cioè anche se non lo fosse lo amerei ma insomma lo dico per lui, cioè per lei, cioè per loro... se sono gemelli ce la faremo economicamente? Devo diventare ricco per farlo stare bene, ci vuole più impegno con quelle schedine, forse Torino-Udinese era un 2.

.. no, non posso fare il padre: io sono un figlio, il padre è mio padre... i miei diventeranno nonni, mio dio che scompiglio generazionale! Però che bello, gli insegnerò tutto quello che so... ma tutto cosa che non so più niente? Sarà il nostro cucciolo, il frutto del nostro amore, il nostro contributo alla prosecuzione della specie... Ora per nove mesi dovrò fare tutto io ché le mamme devono stare sdraiate ad una temperatura costante di 22 gradi, mi sembra di averlo letto da qualche parte... no dai, diciamo le cose come stanno: non sono in grado di essere padre!.

Passata l'euforia/angoscia iniziale, mentre la donna inizia un percorso graduale, fatto di cambiamenti fisici, sbalzi ormonali, dolori e nausee, stanchezza, sonno, senso di invincibilità, energia inesauribile, buon umore alternato a lacrime immotivate, che la accompagnerà per nove mesi fino al parto, il maschio rimane nell'ignoranza più totale: vede le tette che crescono, sente con curiosità i colpetti dall'interno della pancia di lei e percepisce che la sua compagna si sta trasformando in due persone, ma non riesce a capire fino in fondo quello che sta succedendo. Anche perché è distratto dalle tette.

Mentre la donna diventa mamma nel momento in cui scopre di essere incinta, il maschio rimane maschio per altri nove mesi e diventa papà solo al momento della nascita vera e propria. Questa forse è la sostanziale differenza tra i due sessi principali. Il ruolo del maschio sarà quello di sostenere la mamma evitandole sforzi, accompagnandola alle visite, standole accanto quando è giù, lavando accuratamente l'insalata, ricordandole continuamente quant'è bella con quel pancione, assecondando i suoi bizzarri desideri nei limiti del possibile, non dando troppo peso a scenate o crisi isteriche o attacchi di follia (il parto sarà anche una sorta di esorcismo) e assicurarle che andrà tutto bene.

La mamma dovrà avere pazienza col maschio e educarlo pian piano a quella che poi sarà l'emozione più grande e indimenticabile della loro vita, portandolo ai

corsi preparto (o yoga prenatale o sedute di fisioterapia o sostegno psicologico o incontri con sciamani o quello che volete), facendogli capire che è inutile che continui a versarle il vino nel bicchiere, ricordandogli di lavare accuratamente l'insalata e raccontandogli quello che prova, cercando di renderlo partecipe, portando abiti scollati per catturare la sua attenzione.

La gravidanza è un evento sconvolgente all'interno della coppia, che vede il proprio mondo cambiare, insieme alle priorità e alle abitudini, la paura di non essere all'altezza, l'adrenalina per una novità così importante. Ma sono milioni di anni che questa storia continua a funzionare, bisogna stare tranquilli, ascoltare e leggere i consigli di tutti... e poi seguire il proprio istinto. Perché andrà tutto bene se ci sono amore, comprensione e pazienza. (E anche se dovesse andare male, alla fine andrà comunque tutto bene.)

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