Regole per una serata tra amici con figli
Diciamocelo: la serata in casa tra amici con figli è una grandissima invenzione. Una buona abitudine che val la pena coltivare con tutti i genitori di vostra conoscenza. Perché se pur presenta un certo carico di lavoro per chi invita, la fatica è ampiamente compensata da una serata di relax a cui ne seguiranno altre in cui l’unico vostro compito sarà presentarvi con una bottiglia di vino.
Non a caso i più oculati fissano la cena in casa tra amici con figli ad orari improbabili, tipo le cinque. Non perché si mangia a quell’ora, ma perché questo permette di gustare anche un aperitivo in santa pace e poter godere di una piacevole parentesi di chiacchiere tra adulti, per il maggior tempo possibile, senza preoccuparsi che sono già le nove e domani c’è la scuola. Durante queste serate, i bambini si scatenano tra di loro e generalmente ignorano i propri genitori, se non per calamità naturali o esigenze fisiologiche. E quando, dopo ore di giochi e una cena su misura per loro iniziano ad essere noiosi, si può sempre passare all’opzione cinema con un bel film Disney e pop corn.
Insomma, una manna per i genitori e anche per i bambini stessi. Ma per far sì che sia un successo, non bisogna dimenticare le regole del gioco!
- PREVEDERE UN MENU BAMBINI: Politicamente scorretta quanto volete, è tuttavia la chiave del successo del party. Poche cose possono gettare un’ombra sulla vostra serata in casa tra amici con figli quanto un bambino che piagnucola con devastante insistenza perché “non c’è niente che mi piace”. Quindi, se siete voi ad invitare, prevedete un passe-partout (uno per tutti: la pizza) in grado di mettere d’accordo tutti! Se non avete tempo, piuttosto risparmiate sul menu degli adulti, tanto saranno troppo ebbri di felicità e prosecco per far caso a cosa hanno nel piatto :-)
- CIRCOSCRIVERE LA ZONA ROSSA: Sempre nel caso in cui siate voi ad invitare, non lasciatevi prendere la mano e ricordate che, dopo la vostra parentesi di relax e chiacchiere tra adulti, sarete voi a dover rendere di nuovo abitabile la casa. Senza trasformavi in generalesse e passare la serata ad abbaiare ordini, limitatevi a mettere qualche regola sapendo di poter contare anche sulla collaborazione degli altri genitori. Regole come: si mangia solo in sala, o in cucina. Non si mangia sul divano, non si va nelle camere col cibo. E giocate d’astuzia preparando cibi che non macchino troppo.
- SIATE PUNTUALI: Se invece siete stati invitati, badate di essere puntuali come orologi svizzeri. Se sarete in anticipo, probabilmente romperete le scatole alla padrona di casa, ma se sarete troppo in ritardo, la conseguenza potrebbe essere ancor più nefasta. I figli altrui sono già impegnati in un gioco tutto loro e i vostri, soprattutto se sono timidi o introversi, faticano ad inserirsi. È probabile che vi staranno attaccati alle gonne, piagnucolosi, tutta la serata, e che si sciolgano solo al momento di andare via.
- SIATE EDUCATI: Le serate in casa tra amici con figli, come sappiamo tutte, sono una benedizione. Ma al vostro relax ci deve essere un limite, altrimenti la cosa rischia di degenerare. Tenete sempre d’occhio i vostri bambini, date man forte alla padrona di casa quando dice loro di non mangiare gli spaghetti al sugo sul divano, sgridateli se non si comportano bene e cercate di aiutare con piatti e stoviglie. Le serate così sono un win-win, ma solo se tutti ricordano le regole base della buona educazione.
- RICAMBIATE SEMPRE: Non importa se non avete una sala da pranzo grande come quella degli amici, o se non sapete cucinare bene come le altre mamme, o se lavorate come matte e quindi sembra che in casa vostra sia esplosa una bomba (di giocattoli). L’invito ad una serata tra genitori con figli va sempre ricambiato. Anzi, di solito se il giro è di due o tre coppie si fa a turno. Il patto non scritto è che la responsabilità di cucinare e, soprattutto, ripulire, deve essere equamente divisa. Piuttosto ordinate pizze o cinese da asporto, ma ricambiate.
- NON METTERVI A GIOCARE CON I BAMBINI: Ecco l’errore fatale della classica mamma che ha un impeto di istinto materno, o di giocosa vivacità dettata dall’alcol o da chissà che altro. Capita infatti che a una serata tra genitori con figli una mamma e/o un papà decidano, del tutto spontaneamente e irragionevolmente, di mettersi a giocare con i bambini. Si buttano nella mischia, propongono di giocare al gioco della sedia, o a moscacieca, od acchiapparella. Per loro, la serata è finita: i bambini, dopo aver compreso di avere un giullare a disposizione, non lo molleranno per il resto della serata. Alla malcapitata probabilmente toccherà anche mangiare pasta in bianco in un tavolino che le arriva al ginocchio.
- PORTARE QUALCOSA DA FARE PER LORO; Soprattutto se avete dei bimbi un po’ timidi e introversi, potreste pensare di portare un gioco di società per rompere il ghiaccio. Un’idea fantastica, e che verrà apprezzata da tutti, ma a patto che il gioco sia di quelli che i bambini possono fare da soli, al limite dopo una veloce spiegazione iniziale. Altrimenti ci si ritrova all’istante nel ruolo di genitore giullare di cui sopra :-)
- NON SIATE TIMIDE!: Infine, un consiglio per le "novelline". Se passare una serata tra genitori con figli è (comprensibilmente) sempre stato il vostro sogno proibito, e finalmente si avvera, non siate timide e cerimoniose. Ma fate di tutto per dare una mano affinché funzioni e diventi una piacevole consuetudine. In giornate come le domeniche di pioggia, una serata del genere (che inizia alle 4 o alle 5 ;-)) è proprio una svolta. E così, non chiedete cosa potete portare, dato che vi verrà risposto “niente”. Ma dite che voi vi occuperete delle bibite, ad esempio. Chiedete se potete anche preparare un antipasto o un dessert. Aiutate la padrona di casa in cucina, e chiarite con i vostri figli che, se si comporteranno da maleducati, probabilmente l’occasione non si ripeterà. Ovvio che la cosa può essere reciproca: ci sono genitori con figli la cui frequentazione è assolutamente indigesta, e non ne vale la pena nemmeno per riempire una domenica di pioggia. Ma questa è un’altra storia… ;-)