In questo articolo
Primi giorni da mamma
Probabilmente, non dimenticheremo mai i primi giorni della vita da mamma. Sono un momento speciale e unico, ma anche delicato. Viverlo nel migliore dei modi non è semplice. L’arrivo di un figlio è un enorme cambiamento, che si somma alla stanchezza della gestazione, del parto e delle prime notti insonni, oltre che alla girandola di emozioni. Per tutte le mamme incinte ora, abbiamo preparato una guida su come vivere al meglio questi primissimi e importanti giorni dopo la nascita: dagli errori in cui cadiamo tutte fino ai retaggi di cui liberarsi per sempre!
Ritorno a casa dall'ospedale: i consigli pratici
La prima cosa da fare per vivere meglio i primi giorni è prepararci il terreno. Quando la data presunta del parto si avvicina, cerchiamo di predisporre tutto il necessario: la culla con le lenzuola pulite, i pannolini e le salviettine vicino al fasciatoio, body e biancheria già lavati, etc. In questa operazione possiamo anche farci aiutare da un’amica già mamma che potrà darci consigli su come organizzare la casa e quali sono i prodotti necessari da avere, ad esempio per il bagnetto o per medicare il cordone. Organizziamo il giorno della dimissione, installiamo in auto un seggiolino, e se possibile prepariamo anche qualche pasto da surgelare o procuriamoci i numeri di vicini take away. Ma non sono solo le cose pratiche per cui vale la pena “prepararci il terreno”.
Dopo il parto si ha bisogno di molta pace e tranquillità, per riposare e iniziare a conoscere il nostro bambino. Meglio chiarire prima con parenti e le persone a noi vicine quello che ci aspettiamo da loro, e da noi stesse, nei primi giorni. Quando vorremo e ci sentiremo di avere visite, saremo noi a farci sentire.
Come risparmiare le energie nel puerperio
L'adrenalina e il turbine di emozioni che ci travolgono a volte ci spingono a strafare e dimenticare che in questo periodo una delle cose più importanti è non disperdere inutilmente le energie.
La gravidanza e il parto sono delle dure prove per il nostro corpo, e abbiamo di fronte mesi di allattamento e/o di notti insonni. Quindi, la cosa più stupida è stressarci per cose non importanti. Come dicevamo, non c'è bisogno di invitare subito persone a casa, per esempio. Anche se parenti e amici scalpitano per vedere il nostro bambino, a meno che non abbiamo così confidenza da accoglierli in pigiama e con la casa in disordine, rimandiamo. Non morirà nessuno se conoscerà il piccolo a due settimane anziché a due giorni.
Il ruolo del papà nei primi giorni
I primi giorni da mamma sono l’occasione giusta per liberarci del tutto dei retaggi maschilisti secondo cui il buon papà è quello che aiuta. Sbagliato: il papà non aiuta, il papà fa semplicemente il suo dovere. A maggior ragione se i primi giorni dopo il parto è a casa dal lavoro, accudire il piccolo è compito di entrambi. Anzi. Siamo noi che lo abbiamo portato nella pancia per nove mesi e che lo abbiamo appena partorito, di conseguenza siamo sempre noi quelle che ora hanno bisogno di più riposo. Non cadiamo subito nella trappola di credere che il nostro compagno ci stia “aiutando”, o peggio che noi siamo le uniche a saper gestire la situazione: “lascia fare a me”. Come abbiamo imparato noi a cambiare pannolini, infilare body e addormentare cullando, può riuscirci anche lui.
Come staccare la spina quando si ha un neonato
Non sentiamoci cattive mamme se già i primi giorni sentiamo il bisogno di staccare andando a fare una passeggiata o a bere un caffè con un’amica. Ognuna ha il suo carattere, il suo vissuto, e se è questo di cui abbiamo bisogno, non badiamo alle persone che ci dicono “io i primi giorni non sarei MAI riuscita a allontanarmi da lui/lei”. Non è lo stare appiccicate al nostro bambino 24 ore su 24 che fa di noi mamme perfette (magari!) e viceversa non succederà assolutamente nulla se ci assentiamo un’ora o due, lasciandolo ad una persona fidata.
Ma vale anche il contrario.
Capita anche di avere intorno persone (nonni, soprattutto) che sembra non vedano l’ora che ci leviamo dai piedi “Non devi fare nessuna commissione?” e risultano oltremodo insistenti anche quando noi non ci sentiamo ancora pronte per lasciare il nostro bambino. Addirittura, asseriscono che si debba abituare da subito a stare senza la mamma, o saranno guai. Ecco, come nel primo caso, vanno molto semplicemente ignorati. In questo momento, siamo all’interno di una situazione troppo intima, delicata e personale, e dobbiamo imparare a riprendere contatto con il nostro istinto. Dobbiamo fare quello che ci fa sentire meglio, perché automaticamente sarà anche il bene del piccolo.
Pensare che tutti i neonati piangono
Questo è un dato di fatto: tutti i neonati piangono. E se qualcuno vi dice “il mio non piangeva mai”, sta mentendo. I neonati piangono perché è per loro il solo modo di esprimere le istanze più diverse: fame, nervosismo, mal di pancia, stanchezza e molto altro ancora. Ben presto riusciremo a capire cosa ha il piccolo sulla base del tipo di pianto o dei gesti che lo accompagnano. Ora possiamo solo prenderlo tra le braccia e provare a conoscerlo. Un bambino che piange disperato per un tempo che sembra infinito e niente sembra capace di farlo smettere… beh, è una situazione che è capitata a tutte. Ma proprio a tutte.
Primi giorni con il neonato: imparate a chiudere gli occhi
Come dicevamo, la cosa peggiore che potete fare è disperdere inutilmente le vostre energie, già provate dal parto e dalla gravidanza. Quindi, imparate a rallentare e per far questo dovrete necessariamente chiudere gli occhi su tutta una serie di cose che prima reputavate essenziali. Oggi, soprattutto noi donne, siamo abituate a correre dalla mattina alla sera, spesso fino al giorno prima di partorire. È molto difficile, a distanza di pochi giorni, avere davanti una giornata completamente vuota di impegni. Ma un “impegno” ce lo abbiamo, e anche bello grande: di solito pesa 3 o 4 kg ;-).
Immergiamoci nella nostra intimità, godiamo di ogni secondo, il suo odore, il suo battito, il suo respiro, la sua pelle a contatto con la nostra. Viviamo queste emozioni assaporandole con gioia e gratitudine, e ignoriamo il resto. Le email, il bagno da pulire, i messaggi di ringraziamento, i regali da scartare. Tutto può aspettare giorni, settimane. Ma il nostro bambino non sarà più così piccolo.