Freedom for birth-Rome Action Group
è un movimento che ha come obiettivo quello di ridurre l'eccessiva
medicalizzazione
del parto nelle donne italiane.
LEGGI ANCHE: Parto cesareo a richiesta: è possibile farlo?
Nato nel 2012 il movimento non si ripropone di proporre un preciso
modello di parto
, ma lavorare per garantire il diritto di ogni donna ad una scelta consapevole.
E di
diritti
si è discusso nel corso del recente convegno organizzato proprio da Freedom for birth-Rome Action Group intitolato “La medicalizzazione del percorso nascita e il corpo della donna in sala parto”.
LEGGI ANCHE: Partorire con l'epidurale, un miraggio per la maggior parte delle italiane
Durante il convegno gli esperti hanno ribadito l'importanza di rispettare le
15 raccomandazion
i dell’Organizzazione Mondiale della sanità che richiedono che ogni donna venga coinvolta nella pianificazione del proprio percorso di nascita, una carta dei diritti delle partorienti, la promozione del parto attivo e di una progressiva demedicalizzazione che riescano anche a ridurre la percentuale di parti cesarei (che in Italia sfiora il 40%) (
).
E ancora: la valorizzazione del ruolo delle
ostetriche
e delle loro competenze, e un documento contenente una serie di richieste al Governo.
Tra queste, la richiesta di realizzare un'indagine conoscitiva parlamentare sulla
medicalizzazione
del parto; creare un osservatorio sulle
pratiche
messe in atto nei diversi ospedali in modo che le donne possano scegliere consapevolmente; il riconoscimento giuridico della violenza ostetrica inserendo anche questa forma e definizione di abuso all'interno dell’articolo 1 della proposta di legge per il contrasto della violenza di genere che sarà presto discussa in Parlamento.
Intervenire contro l'eccessiva
medicalizzazione
del parto non vuol dire soltanto mettere in atto strategie forti per contrastare l'elevata percentuale di parti cesarei (
), ma anche ribadire il diritto di ogni donna ad scegliere consapevolmente le modalità del proprio percorso nascita.