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Perché alcune madri sono anaffettive e non riescono ad amare i loro figli?

di Elena Cioppi - 22.01.2021 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Chi sono le madri anaffettive e perché provano affetto materno nei confronti dei loro bambini? Quali sono le cause scatenanti e le conseguenze?

In questo articolo

La mancanza di affetto materno è la difficoltà, per alcune donne, di esprimere le loro emozioni e mostrarle ai propri figli, anche se questi sono molto piccoli. Essere madri anaffettive però non è soltanto una situazione nella quale "una mamma non vuole curarsi dei suoi figli" o che non ha voglia di star dietro ai loro bisogni. Non riuscire a provare amore o affetto per un bambino - o un adolescente oppure una persona adulta, se questa condizione si protrae nel tempo - non è soltanto frutto di pigrizia o carattere. Un buon rapporto tra genitori e figli si costruisce col tempo, non scatta come un interruttore alla nascita.

Questo non vuol dire che alcune madri non possano sentirsi davvero mamme dal momento in cui prendono in braccio i loro bambini e cogliere in pieno e in poco tempo il senso ultimo di questo stato, ma che esistono casi nel mondo in cui l'universo emotivo materno, casi non curati o acuti di depressione post parto, oppure un bagaglio traumatico e personale particolarmente pesante influiscano su questo rapporto, generando dei veri e propri impedimenti all'attaccamento materno in tutte le fasi di vita del bambino e a lungo termine, anche nella sua vita adulta.

Vediamo chi sono le madri anaffettive e cosa dicono la psicologia e la scienza di cause e conseguenze.

Madri anaffettive in psicologia, chi sono e perché si comportano così

Le madri anaffettive il più delle volte presentano questo schema di comportamento, a volte anche contemporaneamente:

  • sono indifferenti nei confronti dei traguardi dei loro figli
  • sono assenti nei loro momenti più importanti
  • sono distaccate emotivamente
  • possono risultare all'occorrenza aggressive oppure manipolatrici

Le sfaccettature sono ovviamente tantissime e non basterebbe un articolo a condensarle tutte. Basti dire però che alla base dell'anaffettività c'è un passato emotivo che spesso non è stato digerito, che pesa ancora come un macigno sulla donna che lo porta con sé quando diventa madre.

Lo studio "Emotional Relationships between Mothers and Infants" è una puntuale raccolta di ricerche e approfondimenti che mirano a esplorare i processi che si attuano nelle prime fasi di attaccamento tra mamma e bambino, soprattutto nei casi nei quali questi non si attivano. In questa ricerca si cerca di capire quali siano le cause dell'anaffettività, che rientra nel range di possibili emozioni umane, legandole molto non solo alla vita della donna dal parto in poi ma anche al suo universo emotivo precedente, spesso frutto di traumi o irrisolti che si porta dietro con sé.

Nella ricerca "Effects of maternal unavailability on mother-infant interactions" pubblicata su Infant Behavior and Development si mette in evidenza il caso di un bambino di 4 mesi con alti livelli di stress causati dall'universo emotivo della mamma: separati per un po' di settimane, gli scienziati hanno notato che l'allontanamento fisico aveva generato meno impatto sul neonato che non il rapporto costante con la madre e i suoi tormenti. 

La depressione che si scatena o si acuisce col parto è una delle principali cause studiate dalla letteratura e dalla psicologia. Nello studio "Self-cognitions, stressful events, and the prediction of depression in children of depressed mothers" apparsa sul Journal of Abnormal Child Psychology si correlano episodi di bipolarismo o depressione materna con la tendenza dei loro figli a sviluppare lo stesso tipo di tendenza e ciò che sorprende, già in tenera età. 

L'anaffettività, per i teorici, viene spesso accompagnata da episodi di aggressività oppure, per contraltare, a episodi in cui il bambino, anche molto piccolo, viene ignorato da chi invece dovrebbe curarsene.

Le cause ambientali e quelle soggettive (ad esempio la donna rimane incinta ma non voleva avere un figlio; casi in cui il bambino è frutto di una violenza) sono poi le indiziate tra le cause che generano comportamenti anaffettivi anche a lungo termine.

E questo perché, se non opportunamente riconosciuta e trattata con una terapia adeguata, questa tendenza diventa poi patologica e si cristallizza in un periodo molto impattante sulla vita del figlio come quello dell'adolescenza.

Le conseguenze dell'avere una madre anaffettiva

Un bambino che non riceve affetto dalla madre tende a essere:

  • meno autonomo
  • meno sicuro di sè
  • potrebbe sviluppare in futuro meno capacità di gestire le emozioni
  • potrebbe sentirsi in preda della sindrome dell'abbandono
  • potrebbe sentirsi costretto a diventare lui stesso la figura di riferimento, visto che non la trova nella madre

Sulle conseguenze gli esperti hanno a lungo dibattutto, perché gli effetti dell'anaffettività, su più fronti e non solo quello materno, possono generare un'onda d'urto davvero ingombrante per chi la subisce senza capirne il perché. Le madri anaffettive non patiscono questa mancanza d'affetto, soprattutto se considerano il bambino come il simbolo di una colpa, di un vizio, di un errore. Nella ricerca "Mother's presence is not enough: Effect of emotional availability on infant exploration" pubblicata sul Developmental Psychology, si esplorano gli effetti dell'avere una madre anaffettiva dal punto di vista dei figli che, per propensione naturale e istintiva, la cercano per richiederne cura, amore e supporto.

Nella ricerca si legge che "in una situazione ambigua, una madre con incapacità emotiva che non sa dimostrare affetto ai suoi figli genera in quel soggetto l'incapacità di provare curiosità, il mancato stimolo all'esplorazione". Questo vuol dire che il rapporto con una madre anaffettiva, a lungo termine, diventa per quel bambino uno scoglio che gli impedisce di muoversi nella società. Fino al momento in cui uno dei due non cambia prospettiva e chiede aiuto oppure si allontana dalla fonte del trauma.

Di chi è la colpa, quindi? Difficile imputarla a qualcuno. Quando nasciamo, per istinto naturale ci aggrappiamo alla mamma e così continuiamo a fare nei primi anni di vita e poi, a seconda di come evolve il rapporto, in quelli a seguire.

Ma non è detto che una madre, che prima di tutto è una persona con un bagaglio personale che non scompare all'arrivo di un figlio, possa e sappia gestire le emozioni in modo efficiente, con risvolti negativi sulla vita familiare e, come abbiamo visto, anche su quella personale del figlio stesso.

Nei casi in cui la mamma abbia un disturbo della personalità o dell'umore che implica tra le altre cose la mancata affezione al proprio figlio, l'unica cosa da fare è aiutarla a riconoscerlo, trovare un sostegno psicoterapico che possa guidarla a curare prima di tutto se stessa.

Fonti per l'articolo: Development and Psychopathology, "Emotional Relationships between Mothers and Infants: Knowns, Unknowns, and Unknown Unknowns"; Infant Behavior and Development, "Effects of maternal unavailability on mother-infant interactions"; Journal of Abnormal Child Psychology, "Self-cognitions, stressful events, and the prediction of depression in children of depressed mothers"; Developmental Psychology, "Mother's presence is not enough: Effect of emotional availability on infant exploration" 

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