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La letterina a Babbo Natale di una mamma

di Laura Losito - 21.11.2014 Scrivici

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Una letterina che non contiene desideri materiali, ma indicazioni più pratiche su cosa potrebbe renderci la vita migliore nell'anno nuovo!

Lettera di una mamma a Babbo Natale

Caro Babbo Natale, coi tempi che corrono mi sembrerebbe indelicato chiederti altri doni materiali (ma se t'avanza qualche buono sconto da Sephora, ricorda che noi mamme siamo quelle che ne abbiamo più bisogno). Credo di essere stata buona quest'anno: non ho fatto troppi capricci ma ne ho sopportati parecchi, e non solo da persone sotto i 5 anni.

Ho detto bugie solo per lo stretto necessario ("Non ci sono dolci in casa" è la più ricorrente). Mi sono impegnata e ho fatto sempre del mio meglio, ma non credo di aver dato più che ricevuto, perchè i bambini, in questo, ti stracciano sempre.

  • Il mio primo desiderio è che tutti i miei cari vivano sempre felici e in salute.

E se proprio-proprio si devono ammalare, che almeno lo facciano tutti insieme, una settimana di clausura totale ed è finita lì. Ciò che t’ammazza è quando si ammalano in rapida sequenza, per cui per un mesetto ti scordi di vivere tranne quando la sera fai una scappata alla farmacia o al supermercato, dove dallo sguardo compassionevole della cassiera ti accorgi che è decisamente ora di lavarti i capelli. La mamma invece, si sa, non può ammalarsi, deve garantire la prosecuzione del servizio a costo di doparsi di paracetamolo o va tutto all’aria. Questo ovviamente, escluse le feste di Natale.

Quindi, caro Babbo Natale, che ne diresti di una bella influenza col febbrone per me? Che così ho la scusa per starmene a casa in perfetta solitudine, con tuta e tisana, a riguardarmi tutte le stagioni di Sex and the City e fare il pieno di energie, mentre i miei familiari fanno la staffetta tra i parenti. Non è che non ho voglia di passare il Natale con i miei bambini.

Ho una gran voglia di passarci la mattina di Natale e vedere i loro occhi che si illuminano quando troveranno i regali e l’immancabile striscia di monete di cioccolato che va fino al balcone, perché Babbo Natale le ha perse dalla tasca mentre se ne andava.

Vivo tutto l’anno per questo momento; pranzi e cene con parenti, invece, sono inaffrontabili. Mandi in malora mesi di dieta, ti mangi il fegato come contorno al cotechino, torni più esausta che dopo una giornata di lavoro (in miniera). Un'influenzina, niente di grave s'intende, da Natale a Capodanno, per tornare in pista riposata dopo vacanze vere.

  • Caro Babbo Natale, il mio regalo per l’amato bene e padre dei miei figli sarà un pratico vuotatasche.

Fa’ che impari ad usarlo per amor mio, e che ogni mattina del nuovo anno non mi ritrovi ancora a dovergli cercare le chiavi, il cellulare, il documento importantissimo ma abbandonato incautamente sul tavolino basso, dove è probabile sia stato trovato e ingerito da un infante di passaggio. Se poi installerai nel suo cervello la app “Biancheria sporca”, rendendolo abile a capire da solo quali sono i capi da lavare e di conseguenza da gettare nell’apposito cesto ubicato eloquentemente da parte alla lavatrice, ti prometto biscotti extra per le tue renne, e magari un bel bicchiere di vin brulè.

  • Mi piacerebbe che i nonni restassero anche per quest’anno giovanili come sono ora.

Hanno persino imparato ad usare il cellulare, le mail, le chat. Mia madre mi manda le selfie di se’ stessa con la testa tagliata a metà. Non sono belle cose. In generale, si sentono tutti così giovani e brillanti da pensare di prendere decisioni sui figli altrui.

Ecco Babbo Natale, se diventassero un po’ più anziani dentro, e consapevoli dei propri limiti, non sarebbe poi così male. Giovani fuori e vecchi dentro è il connubio perfetto: hai presente quei cari vecchi nonni che leggevano le storie davanti al camino? Ecco, vorrei un modello del genere, se fosse possibile.

  • Il regalo perfetto per me, Babbo Natale, è la giornata di 26 ore.

Due ore extra sono tutto quello che mi serve: per mangiare seduta, per farmi la doccia con calma, per scegliere i regali di Natale guardando le vetrine invece che cercare a casaccio su Amazon o su Saldi Privati durante il coma vigile delle undici di sera.

Caro Babbo Natale, mi rendo conto che i miei desideri quest’anno sono tanti e forse irrealizzabili, ma ci provo lo stesso perché in fondo in te ci credo ancora, e anche quest’anno, la mattina di Natale, il ricordo di me in pigiama che traffica con pacchi e dolci alle due di notte, svanirà come per magia quando incontrerò lo sguardo emozionato e felice dei miei piccoli. Con affetto, Una mamma.

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