Lasciare il bebè la prima volta
Ci sono mamme a cui viene abbastanza naturale lasciare il bebè fin da subito o quasi, e altre per cui la questione è più problematica. Ogni famiglia, ogni situazione è diversa, e per qualcuna staccarsi da un esserino che fino a pochissimo tempo fa era letteralmente parte del proprio corpo può non essere così semplice. E le cose si mettono ancora peggio se c’è una “scadenza” all’orizzonte, come il rientro al lavoro: ci chiediamo come faremo a lasciarlo per tutto il giorno se finora non ci siamo riuscite nemmeno per mezz’ora. E spesso in queste situazioni rivolgersi ad altre mamme è controproducente. Non sempre, purtroppo, vige la solidarietà, e il tema “lasciare o non lasciare il bebè” è spesso terreno di scontro.
Da un lato ci sono quelle che si sentono in qualche modo “madri di serie A” perché loro, per scelta, non hanno mai lasciato il bambino per il primo anno di vita: “Non ce l’avrei mai fatta a staccarmi da lui”. Dall’altro quelle che si battono verso questo atteggiamento senza mezze misure “Devi lasciarlo da subito oppure non si abituerà mai / diventerà mammone / non sarà in grado di socializzare.” Per fortuna, non siamo stereotipi ma persone, e tra questi due estremi è possibile trovare una giusta via di mezzo che ci permetta di lasciare gradualmente il bebè, senza imporre nulla né a lui né a noi stesse.
- Prima regola: niente sensi di colpa
È normale sentire l’esigenza di ricaricare le batterie, allontanandoci da un bambino che assorbe ogni nostra energia, pensiero, emozione. E non sentire questa esigenza non significa non averla. Magari non ce ne rendiamo conto, ma inconsciamente siamo influenzate da un retaggio che ci vuole ormai completamente asservite alla famiglia e alla prole. Ma oggi accade anche il contrario. Magari nella nostra situazione sono più le persone che invece ci fanno sentire inadeguate proprio perché non ce la sentiamo ancora di staccarci dal piccolo.
Ecco, è bene sempre fare la tara a tutti questi condizionamenti e cercare di pensare con la nostra testa: cos’è di cui abbiamo veramente bisogno in questo momento, che ci renderebbe più serene e appagate, con tutti i benefici che ne avrebbe il piccolo? Una volta che ci siamo date la risposta, andiamo avanti a testa alta senza sensi di colpa!
- Iniziare per gradi
Inutile prenderci in giro: tutte abbiamo bisogno di una pausa. E fare le “eroine” non può portare a niente di buono. Ma questo vale anche in senso contrario. Staccarci dal nostro bambino neonato può essere molto difficile, e per questo motivo il nostro consiglio è di non strafare. Non partiamo in quarta programmando una gita al centro commerciale in un’altra provincia: meglio iniziare con una passeggiata nei dintorni, a piedi, in modo da poter tornare a casa in qualsiasi momento. Questa consapevolezza ci aiuterà anche a controllare l’ansia nel momento in cui effettivamente mettiamo il piede fuori di casa. In questo periodo, il piccolo vive praticamente ancora in simbiosi con noi. Se sentirà la nostra agitazione, è possibile che si metta a strillare non appena siamo sul pianerottolo, e a quel punto non avremo più il coraggio di “provarci” per molto tempo!
- Lasciarlo a una persona fidata
La cosa più importante quando decidiamo di fare “il grande passo”, è avere a disposizione una persona della massima fiducia. In genere si consiglia il papà, ma può andare bene anche una nonna, una zia o una babysitter, o anche un’amica. Non ci sono regole in questo senso, ed è bene non lasciarci condizionare da questioni diplomatiche o altro. Se lo affidiamo più serenamente alla nostra amica del cuore, che magari ha avuto bambini da poco ed è fresca di esperienza, rispetto alla nonna, non dobbiamo farcene un problema.
È un passo importante, e la nostra serenità gioca un ruolo chiave. Senza contare che, se abbiamo delle riserve sull’affidarlo ad una determinata persona, probabilmente abbiamo i nostri buoni motivi. In ogni caso, è bene fare in modo che il piccolo sia già abituato a chi si occuperà di lui, e viceversa. Se si tratta di una baby-sitter, potete farla venire da voi qualche volta e farle tenere il piccolo in vostra presenza.
- Dare istruzioni precise
Fin dall’inizio, e a maggior ragione man mano che lasciamo il bebè per tempi sempre più prolungati, è necessario dare istruzioni precise alla persona che se ne occupa. Organizziamoci per tempo e scriviamo su un foglio i recapiti telefonici, e se ci rechiamo in un ristorante o un locale, anche il numero fisso, nel caso che il cellulare non prendesse. Se desideriamo che la persona ci chiami o ci mandi un messaggio dopo un certo tempo dalla nostra partenza, diciamolo chiaramente. Se si tratta di una persona giovane, come il papà, un’amica o una babysitter, possiamo chiedere di mandarci foto e messaggi su WhatsApp, per tenere a bada le paranoie irrazionali che prima o poi arrivano per tutte :-)! Non temiamo di sembrare ridicolo o “esagerate”: è di nostro figlio che stiamo parlando. Inoltre, lasciamo tutto ciò che serve spiegando la collocazione de vari oggetti: pannolini, salviettine, abiti e ciucci di ricambio, eccetera. Non è bello trovarsi già fuori e avere il dubbio che al piccolo manchi qualcosa, soprattutto se la prospettiva è assentarci varie ore.
- Chiudere la porta e... liberare la mente!
Ci siamo passate tutte: probabilmente le prime volte trascorrerete la vostra “ora d’aria” pensando unicamente al vostro bebè.
Anzi, magari ne “approfitterete” per entrare nel primo negozio e comprare qualcosa per lui, invece che per voi stesse. Ma è bene tenere a mente che lo scopo sarebbe quello di staccare: quindi cercate di liberare il più possibile la mente. In effetti, andarcene per un po’ molto probabilmente ci renderà madri migliori, pronte ad accogliere il nostro piccolo con la gioia, la gratitudine e l’energia che merita. Pensate a voi stesse prima del parto, ai vostri interessi, ai libri che vi piacerebbe leggere quando ne avrete il tempo. Oppure fate una telefonata ad un’amica. Man mano che passerà il tempo, vi verrà sempre più facile staccare la spina quando vi allontanerete dal vostro bebè, e certe volte sentirete che sarà proprio ciò di cui avevate bisogno. Certo, lui o lei sarà sempre in un angolo dei vostri pensieri, e lo sarà per sempre, ormai.