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Frasi ripetitive dei genitori
Quando si diventa mamma e papà spesso si giura e spergiura sulla tutina del pargolo – soprattutto se è il primo – che mai e poi mai si diranno le frasi che i propri genitori erano soliti snocciolare mentre si era ancora soltanto figli. Sì, perché si crede sempre di saperla più lunga di chi ci ha preceduto e non ci si rende conto che, volente o nolente, il bagaglio che ci portiamo dietro è composto anche delle esperienze date dalla famiglia d'origine.
Arriverà pertanto un momento in cui ci si ritroverà a dire esattamente le stesse frasi, con lo stesso tono e persino con le stesse parole che la mamma usava se si combinava un guaio. Se i geni sono determinanti per il 50%, è altrettanto vero che i genitori sono settati su delle frasi standard che sono comuni a tutti. Una sorta di "esperanto for parents" che viene utilizzato nelle situazioni più comuni della vita dei figli.
Anche le madri e i padri sono seriali nel loro vocabolario: in quel continuum rappresentato dalla quotidianità con i propri bambini dalla loro bocca escono prima o poi delle espressioni sorprendenti. A tanti di voi sarà capitato di dirle e un secondo dopo di pensare: “Oh no! Questa frase avrei giurato che non l'avrei mai detta!”. Prima di essere genitori si è proprio ingenui.
Ecco allora le frasi comuni e più noiose che i genitori dicono almeno una volta nella vita ai propri figli.
- "Te l'avevo detto”
Non importa se il figlio ha 2 mesi o 30 anni: la soddisfazione di pronunciare queste parole è impagabile. A volte infatti si avvertono i propri pargoli di non combinare un guaio e quando magari lo fanno – diciamoci la verità – c'è un po' di compiacimento nell'osservare che gli esiti sono esattamente quelli previsti da quella vecchia volpe di mamma o papà.
- “Mio figlio è troppo avanti”
Tutti i genitori sono convinti che i propri bambini siano dotati a 2 anni di un quoziente intellettivo degno di un socio Mensa (per intenderci tutti quei cervelloni con un Q.I. Maggiore di Einstein). Chi dice loro che i progressi compiuti dai figli in realtà rappresentano un normale sviluppo della crescita?
- “Ai miei tempi...”
Quando viene detta questa frase, probabilmente i figli si immaginano mamma e papà mentre cucinano zampe di drago nel Mesozoico, vestiti solo di pelli. E' normale per i genitori ripensare al passato come l'Età dell'Oro, ma è anche altrettanto vero che devono vivere il presente, quello dei loro figli, e ricordare che si stava meglio prima non è troppo rassicurante, no?
- “Vedremo”
E' l'espressione per eccellenza usata dai genitori per prendere tempo. Non è dato sapere quanto, però. Quel “vedremo” potrebbe significare: “vedremo se per quando sarai promosso ti comprerò il videogioco” o “vedremo se il giorno del tuo quarantesimo compleanno ti regaleremo una cravatta”. In genere mamma o papà devono ancora decidere se prendere una posizione e si trincerano dietro un'incertezza – che faranno passare ai figli come fermezza assoluta – per discutere ancora un po' sul da farsi
- “Perché sì/Perché no”
Ecco, se c'è una cosa su cui non si può discutere è proprio su questa affermazione. Un dialogo tipico potrebbe essere questo:
- “Michelino: sei in punizione!”
- “Perché?”
- “Perché sì”
- “Perchééééé???”
- “Perché sì, chiaro?”
Non c'è niente da fare: sebbene i principi educativi suggeriscano di spiegare sempre come mai si prende una certa decisione, a volte i genitori sono così esausti che non trovano di meglio da dire che ricorrere alla propria autorità. E ai figli non resta che contare quanto resta alla maggiore età.