Donne pentite di aver avuto figli
La maternità può essere il coronamento di un sogno tanto carezzato, oppure un evento inaspettato che però riempie di gioia. Ma in certi casi può essere invece causa di un cambiamento talmente radicale e in accettato da spingere le madri ad abbandonare i loro figli. Insomma sono tante le donne pentite di aver avuto figli e che faticano non solo ad accettare con sè stesse questa sensazione, ma anche di parlarne con altri.
Nel 2008 lo stato del Nebraska decise di tentare di intervenire contro l’alto numero di infanticidi autorizzando i genitori ad abbandonare i loro figli in un luogo sicuro, ma a dispetto di quanto i legislatori si immaginavano la maggior parte dei bambini abbandonati non avevano poche settimane di vita: dei 36 bambini abbandonati 22 avevano più di 13 anni e un uomo aveva abbandonato tutti e nove i suoi figli di età compresa tra 1 e 17 anni! I legislatori del Nebraska corsero ai ripari stabilendo un limite massimo di età per la non perseguibilità dei genitori che abbandonavano i figli, ma il problema di fondo resta.
Cosa spinge un genitore ad abbandonare il proprio figlio? Motivi economici, verrebbe da dire. E in effetti l’incapacità di poter allevare i bambini per motivi finanziari resta la più comune causa di abbandono, ma esiste anche una fetta di genitori che ritiene il che il proprio compito sia troppo gravoso, stressante, impossibile da sostenere.
Insomma, i figli rovinano la vita e quindi alla fine si preferisce abbandonarli.
Sembra davvero innaturale! Siamo abituati a pensare che una madre che abbandona suo figlio lo faccia con un enorme carico di dolore, frustrazione, disperazione. Che se potesse avere un’altra scelta non arriverebbe mai a tanto. Ma in realtà esistono anche altre realtà che spesso si preferisce ignorare: sul sito Secret Confessions nel 2009 una donna di nome Ann scriveva di essere depressa, di odiare di essere una madre. E a dispetto di quanto si possa immaginare una gran parte delle migliaia di commenti al suo post sono stati di sostegno e confronto su questo tema così scottante. Molte donne si sono trovate d’accordo con Ann e hanno risposto di sentirsi in trappola, di soffrire d’ansia, di sentirsi imprigionata in una vita che, se si potesse tornare indietro, si avrebbe voluto diversa.
Quante sono le donne pentite della maternità? Non ci sono studi seri in merito.
Quel che si sa, stando a una ricerca del Guttmacher Institute, è che una donna di 40 anni madre di due figli avrà impiegato 5 anni della sua vita tra ricerca di una gravidanza, gravidanza, parto e post parto e avrà rinunciato all’attività sessuale o usato metodi anticoncezionali per 25 anni della sua vita.
E Jennifer Barber, della University of Michigan, ha analizzato le risposte fornite da tremila madri e ha concluso che il 60% delle donne aveva desiderato la gravidanza, il 30% avrebbe preferito diventare madre in un altro momento e il 10% non voleva avere figli.
Lo studio ha anche dimostrato che i figli di donne che non cercavano una gravidanza erano meno seguiti e ricevevano meno supporto dai genitori
A fotografare la situazione a far uscire allo scoperto queste madri che si sono pentite di aver avuto dei figli è stata recentemente Orna Donath, una ricercatrice dell’università di Ben Gurion, che ha appena pubblicato un libro dal titolo “Regretting motherhood” nel quale raccoglie testimonianze di donne pentite della maternità.
Orna non ha mai voluto avere figli e per questa sua decisione è stata spesso oggetto di critiche e pregiudizio da parte di una società che continua a considerare la maternità come la più naturale e gratificante fonte di realizzazione personale.
Quante sono le donne che, come la 45enne Atalya, divorziata e madre di tre figli che vivono con il padre, sono diventate madri in modo automatico, senza pensarci troppo, senza soppesare le conseguenze?
Direi molte, la maggior parte. Se si comincia a riflettere troppo i figli non si fanno più: è una cosa che si fa per istinto, trasporto, sentimento e pura incoscienza perché se si comincia a pensare a quanti anni della nostra vita perderemo, a quante seccature, spese, fatiche e rinunce ci aspettano probabilmente rinuncerebbe chiunque.
Soprattutto quante hanno una vita già piena di per sé, soddisfacente, ricca di amicizie, impegni, lavoro e passioni. Tutte cose che inevitabilmente verranno riviste quando arriveranno i figli.
Capita a tutte le mamme di domandarsi, in un momento di sconforto o stanchezza, perché sono nati questi figli, di ripensare alla propria vita precedente a come avrebbe potuto essere senza il peso della maternità. Ma sono, appunto, momenti.
Alla fine la stragrande maggioranza delle mamme vede e sente che in tutto questo bagaglio di rinunce i figli portano alla propria vita un valore aggiunto che null'altro potrebbe garantire. E mai si sognerebbe di pensare che preferirebbe rinunciare ai figli o di essersi pentita.
Le donne intervistate da Orna, invece, sono decisamente pentite. Vorrebbero fare a meno dei figli, qualcuna ci è riuscita e ha delegato la loro cura e la loro crescita ad altri. E sono venute allo scoperto per aiutare la ricercatrice e i sociologi a delineare i contorni di un fenomeno che non è giusto seppellire sotto una coltre di pregiudizio e finto buonismo.
Doreen, 38 anni, divorziata e mamma di tre figli non ha problemi ad ammettere di amare i propri figli ma in realtà le piacerebbe non averne avuto nessuno e rinuncerebbe a loro totalmente e non avrebbe problemi a farne a meno.
Ciò che colpisce indubbiamente dal libro di Orna è che la maggior parte di queste mamme pentite hanno avuto più di un figlio e soprattutto hanno visto naufragare i loro matrimoni. Quanto ha contato il loro pentimento nel fare andare in crisi il loro matrimonio o, al contrario, quanto i loro compagni e padri dei loro figli hanno contribuito a rendere queste donne così pentite dell'essere diventate madri?