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Consigli per neo papà
Molti uomini attendono il momento della nascita con ansia crescente. Iniziano a manifestare il loro istinto paterno durante i nove mesi e appena nasce il piccolo aspettano trepidanti la fine del loro lavoro giornaliero per tornare a casa e prendersi cura del loro bambino. Molti uomini aiutano la donna con i lavori domestici e accudiscono in maniera magnifica loro figlio proprio come farebbe una mamma.
Questi padri sono ben lieti di partecipare al cento per cento all’allattamento del bambino, specie se la mamma non potrà allattare. Daranno volentieri il biberon, culleranno il piccolo e lo prepareranno con amore per la notte.
Anche se una neo mamma ha la fortuna di avere un uomo simile accanto, le discussioni per il nuovo assetto familiare si verificheranno ugualmente. La mamma involontariamente tende ad avere una storia d’amore esclusiva con il suo bambino.
Pensa soltanto a lui, lo accudisce, è sempre disponibile per ogni piccola esigenze del neonato. Riversa tutta la sua energia nell’accudire il figlio nella stessa maniera in cui nel passato si prendeva cura del compagno o del marito. Trascurandolo.
La neo mamma manifesterà stanchezza, soprattutto se il bambino fatica a dormire la notte, di conseguenza sarà maggiormente irritabile e poco propensa a riuscire a pensare anche al marito.
Manuale per neo papà: le cose da non dire Video
Ecco alcuni consigli per i neo papà: Mammansia ci racconta tutte le cose che un uomo non dovrebbe mai dire per non far innervosire la neo mamma.
Neo papà in crisi
Il papà deve pazientare qualche mese. Il figlio inizierà ad abituarsi al suo ambiente, capirà quali sono i ritmi della sua famiglia e la mamma di conseguenza avrà anche del tempo per ricaricarsi di energia e ricordare che ha un compagno che si sente trascurato. La pazienza deve essere tanta anche quando la compagna esausta riverserà sul papà tutta la sua stanchezza nel momento in cui questo torna a casa dopo una giornata di lavoro.
Di solito questo momento coincide con il maggior nervosismo del bambino (dalle diciassette alle ventidue di sera) e spesso in questo arco di ore la tensione familiare è palpabile.
Il padre può essere accusato di non aiutare in casa, di non essere presente e di non interessarsi al bambino. Spesso non è così, ma la mole di lavoro e la stanchezza materna inducono la donna a chiedere aiuto al marito usando parole non proprio consone al momento.
Alcuni padri non riescono ad accettare il loro ruolo e si comportano come se non fosse nato il piccolo. Forse non accettano le nuove responsabilità, e si sentono sopraffatti dalle numerose richieste della compagna.
In tutti i casi la miglior cosa da fare è prendersi un momento per parlare e chiarire i rispettivi punti di vista. La ragione non appartiene esclusivamente ad una persona sola. Chiarire i punti di vista per cercare una soluzione positiva è sinonimo di maturità. La presenza di una bambino totalmente dipendente dai genitori indurrà un fortissimo cambiamento dell’equilibrio della famiglia che deve essere gestito.
La gestione dello stress per questa rivoluzione familiare è essenziale. Parlare, chiarirsi, cercare delle piccole soluzioni, che spesso consentono ai padri di aiutare di più la mamma e alle madri di ascoltare un pochino anche le esigenze del marito, è sufficiente per iniziare con serenità anche questo nuovo percorso insieme. La serenità familiare è essenziale per aiutare a crescere un bambino sereno e sicuro di sé.
Ma la crescita non è prerogativa soltanto del bambino, anche i genitori impareranno a crescere e maturare insieme.