Home La famiglia

Arriva un codice deontologico per baby sitter: ecco quali sono i punti da rispettare

di Francesca Capriati - 16.01.2020 Scrivici

arriva-un-codice-deontologico-per-baby-sitter-ecco-quali-sono-i-punti-da-rispettare
Fonte: Shutterstock
Nuove norme di natura etica e professionale per le "baby sitter certificate": approvato il codice deontologico per baby sitter

In questo articolo

Codice deontologico per baby sitter

Scegliere la baby sitter per i nostri figli non è sempre un'impresa facile. Vogliamo essere sicure di affidarli a mani esperte, amorevoli e di non dover discute ere sempre su regole di comportamento ed etica. Il nuovo codice deontologico per baby sitter, colf e badanti serve proprio a stabilire quali siano i requisiti relativi all'attività professionale degli assistenti familiari, in moda tale da riconoscere e certificare queste figure professionali.

Come spiega Alessandro Lupi, vice presidente Assindatcolf e vice presidente Ebincolf , finalmente questa nuova norma (Norma Tecnica Uni 11766:2019) colma un vuoto normativa perché fino ad oggi non esisteva un sistema di certificazione e riconoscimento delle competenze degli assistenti familiari. E grazie a questo codice etico vengono anche messe nero su bianco delle vere e proprie regole di comportamento da avere in casa.

Il codice etico

Le nuove norme contenute nel codice deontologico delle baby sitter (ma valgono anche per colf e badanti) sono nove e riguardano, tra l'altro:

  • il modo di esprimersi bisogna usare un linguaggio educato, non offensivo e nemmeno aggressivo o autoritario;
  • rispetto della privacy: l'assistente è tenuto a mantenere la riservatezza sulle informazioni sensibili delle quali può venire a conoscenza durante il suo lavoro;
  • l’assistente familiare non può percuotere o aggredire fisicamente i membri della famiglia, a meno che non si tratti di legittima difesa,
  • le baby sitter devono attenersi al metodo educativo stabilito dai genitori (ad esempio rispettando gli orari stabiliti per televisione e videogiochi, oppure facendo rispettare le regole riguardanti merende e alimentazione);
  • per l'assistenza di un anziano o di un familiare disabile la lavoratrice non deve fare solo un semplice lavoro di assistenza passiva, ma deve essere in grado di dialogare e intervenire in accordo con le indicazioni dei medici e dei familiari, nonché saper gestire eventuali situazioni di emergenza e svolgere attività che stimolino l'assistito.

Infine l'assistente familiare deve informare preventivamente la famiglia laddove non sia in grado di svolgere correttamente le mansioni affidate per mancanza di conoscenze, capacità o competenze  specifiche.

Una baby sitter certificata

Le norme tecniche sono indispensabili, secondo gli esperti, non solo per colmare un vuoto in materia di etica, deontologia e competenze, ma anche per mettere un freno al mercato del lavoro sommerso e per garantire diritti e tutele sia ai lavoratori che alle famiglie. Secondo Assindatcolf il lavoro nero in questo settore è dilagante ed allarmante: realisticamente più della metà dei lavoratori sono impiegati a nero e non sempre hanno le competenze necessarie per accudire anziani o bambini.

Secondo gli ultimi dati nel 2018 i lavoratori domestici contribuenti all'Inps sono stati 859.233, ma gli esperti stimano che in realtà siano più di un milione, in molti casi stranieri extra comunitari non in regola con i documenti di soggiorno costretti a lavorare in nero con tutti i rischi connessi, anche di natura penale, per le famiglie che li impiegano in modo irregolare.

Per tutelare il lavoratore e dare alle famiglie la garanzia di professionalità, quindi, non solo è stata approvato questo codice deontologico, ma si potrà anche sostenere un esame e conseguire una vera e propria patente di qualità.

Secondo quanto si legge nei documenti presentati alla Camera, infatti:

Con l’approvazione della Norma UNI, tutti coloro che volessero ottenere il riconoscimento formale di specifiche abilità, conoscenze e competenze potrà sostenere un esame a cui potrà accedere solo se in possesso di determinati requisiti.Tra questi, avere una conoscenza minima della lingua italiana, aver partecipato ad un corso di formazione di almeno 64 ore per badanti e baby sitter e di 40 ore per colf ed avere una pregressa esperienza lavorativa nel settore

gpt inread-altre-0

Articoli correlati

Ultimi articoli