Bonus bebè 2024
Lo chiamano 'Bonus bebè', ma in realtà il suo nome esatto è (o per meglio dire 'era') Assegno di natalità. In sostanza, si trattava del contributo economico che lo Stato offriva alle famiglie con figli a carico. La misura è stata valida, però, fino a marzo 2022. Questo vuol dire che non ci sarà un Bonus bebè 2024. Scopriamo cosa è cambiato e se ci sono altre agevolazioni a sostegno dei nuclei familiari con bambini.
In questo articolo
Bonus bebè: si può ancora richiedere?
Al posto del Bonus bebè 2024 troveremo anche l'anno prossimo l'Assegno unico e universale, entrato ufficialmente in vigore dal 1° marzo 2022, sebbene poteva essere richiesto già a partire dal 1° gennaio 2022. Questa, quindi, è la nuova misura economica a sostegno delle famiglie con figli a carico istituita con la Legge Delega 46/2021. La differenza con il Bonus bebè, però, non è solo nel nome. Ecco tutte le novità.
Bonus bebè e Assegno unico e universale: cosa cambia
Il Bonus bebè, non più valido dal 2022, poteva essere richiesto dai nuclei familiari con figli, con un ISEE inferiore ai 25.000 euro. Con l'entrata in vigore dell'Assegno unico e universale sono state assorbite le seguenti misure di sostegno:
- l'assegno di natalità (Bonus bebè)
- il premio alla nascita o all'adozione (Bonus mamma domani)
- l'assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori
- gli assegni familiari ai nuclei familiari con figli e orfanili
- le detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni
Come funzionava il Bonus bebè
Fino al 2022, il contributo poteva essere richiesto all'INPS che lo versava per un massimo di 12 mesi, secondo tre fasce ISEE:
- 1.920 euro annui (160 euro al mese) per le famiglie con ISEE inferiore a 7.000 euro
- 1.440 euro annui (120 euro al mese) per le famiglie con ISEE tra 7.000 e 40.000 euro
- 960 euro annui (80 euro al mese) per le famiglie con Isee superiore a 40.000 euro
Era inoltre previsto l'aumento dell'importo del 20% dal secondo figlio successivo al primo.
L'assegno spettava ai cittadini italiani, comunitari o extracomunitari in possesso di regolare permesso di soggiorno per le nascite, adozioni e affidamenti preadottivi.
Come funziona l'Assegno unico e universale
L'Assegno unico e universale è il sostegno economico alle famiglie entrato in vigore nel 2022, corrisposto per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni (in presenza di determinate condizioni) e senza limiti di età per i figli disabili. L'importo varia tenendo conto della condizione economica del nucleo familiare sulla base dell'ISEE valido al momento della domanda.
Essendo "universale", può essere richiesto da tutte le famiglie con figli a carico, anche in assenza di ISEE o se questo è superiore alla soglia di 40 mila euro.
I requisiti per l'Assegno unico e universale
Per ottenere l'Assegno unico e universale non è sufficiente avere un figlio di età inferiore a 21 anni, ma ci sono altri requisiti necessari. Possono richiederlo:
- cittadini italiani, di uno Stato membro dell'Unione europea o familiari, con permesso di soggiorno permanente o per motivi di ricerca per un periodo superiore a sei mesi; di uno Stato non membro in possesso del permesso di soggiorno UE per lungo periodo, con permesso unico di lavoro autorizzato a svolgere un'attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi
- persone soggette al pagamento dell'imposta sul reddito in Italia (non si può richiedere se si pagano le tasse all'estero)
- residenti e domiciliati in Italia
- cittadini che siano stati residenti in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, oppure con contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale
L'assegno si può richiedere dal settimo mese di gravidanza. La domanda è annuale e può essere presentata accedendo dal sito INPS al servizio "Assegno unico e universale per i figli a carico" (i nuclei familiari che percepiscono il Reddito di Cittadinanza non hanno la necessità di presentarla).
Domande e risposte
Che bonus spetta chi partorisce nel 2024?
Le mamme lavoratrici con tre o più figli godranno di un esonero del 100% della quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore fino al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo (dal 2024 al 2026). Il limite massimo annuo è fissato a 3 mila euro riparametrato su base mensile. Il bonus è valido, solo per il 2024, anche pper chi ha due figli, se almeno uno dei due figli ha età inferiore ai 10 anni.
Quando richiedere l'Assegno Unico 2024?
La nuova domanda per l’assegno unico figli 2024 può essere presentata dal 1° gennaio, con riferimento al periodo compreso tra il mese di marzo dell’anno di presentazione della domanda e quello di febbraio dell’anno successivo. Se già si percepisce il contributo non bisognerà fare nessuna nuova domanda, basterà aggiornare l'ISEE, in base al quale viene calcolato l'importo.