"Quando si decide di organizzare un viaggio in un Paese ad elevato rischio sanitario, è sempre bene programmarlo con largo anticipo e se ci sono dei bambini è importante rivolgersi al Centro di infettivologia pediatrica più vicino". A dare questo prezioso suggerimento è Susanna Esposito, presidente Sitip (Società Italiana di infettivologia Pediatrica) e responsabile del Centro per il Bambino viaggiatore presso la Fondazione Irccs Policlinico di Milano.
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La Sitip ha redatto una mappa dei rischi sanitari più alti per i viaggiatori (LEGGI) e un elenco di consigli utili per proteggere i bambini che viaggiano in Paesi esotici, dove sono più alti i rischi di essere colpiti da malattie infettive non presenti in Italia. Le zone più a rischio sono quelle del Sud Est Asiatico, dell'America latina e del Medio Oriente.
Qualche esempio? La malaria innanzitutto, endemica in alcuni Paesi tropicali e subtropicali. Si trasmette con la puntura di alcune zanzare e provoca febbricola, mal di testa e nausea. Prima di partire si effettua una profilassi antimalarica che varia a seconda della malaria che si vuole combattere.
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Ma anche le epatiti A e B sono rischiose. Si contraggono attraverso cibi e acqua contaminata (LEGGI) o per contatto orofecale. I sintomi dell'epatite A sono chiari - febbre alta, vomito, ittero - mentre quelli dell'epatite B possono anche non manifestarsi mai, finchè il fegato non è danneggiato. Per entrambi i tipi di epatite esiste un vaccino che protegge per tutta la vita.
Infine le malattie tropicali che maggiormente evocano scenari da epidemia mondiale: tifo e febbre gialla.
La febbre tifoide è molto diffusa nelle zone dove si registrano carenti condizioni igieniche. Si trasmette attraverso l'ingestione di cibi contaminati, ma anche a seguito di un contatto con qualcuno che è già stato infettato. Contro il tifo esiste un vaccino sia orale che iniettivo, quest'ultimo è preferibile se si tratta di vaccinare i bambini (LEGGI).
La febbre gialla è parecchio diffusa in Asia e Africa. Si tratta di una malattia molto seria che provoca la morte del 50% dei soggetti non vaccinati. Il vaccino esiste e assicura una protezione totale.