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Consigli per viaggiare con i bambini
E’ possibile insegnare ai bambini a viaggiare? In vista delle vacanze estive molte famiglie si stanno ponendo la domanda che arriva immancabile tutti gli anni: dove andare in vacanza con i bambini?
E se i neonatologi raccomandano ai genitori di scegliere destinazioni vicine e di non costringere i neonati a lunghi e faticosi viaggi in auto o in aereo, c’è comunque chi ha alle spalle una lunga esperienza di viaggi e desidera non perdere questa piacevole abitudine anche se sono arrivati i bambini.
D’altronde, come scrive Michela Montgomery, ci siamo passati tutti. In aereo vediamo piccoli scalmanati che fanno i capricci, mangiano tutto il tempo, infastidiscono gli altri passeggeri e corrono avanti e indietro mentre ce ne sono altri che vivono l’esperienza in aereo con grande tranquillità, leggendo, smangiucchiando uno snack e rispettando le regole della buona educazione.
Con pochi accorgimenti è possibile crescere dei piccoli viaggiatori con cui andare in vacanza, in aereo, in crociera o in un Paese lontano diventa un piacere e non uno stress.
Il trucco per viaggiare con i bambini è duplice: avere pazienza e creare ricordi
scrive Michela.
Viaggiare con i bambini molto piccoli
Se il bambino ha tra i 2 e i 6 anni e non ha viaggiato molto il segreto sta nella preparazione e nella gestione delle aspettative. Spesso la maggior parte dei problemi sorge perché il bambino ha paura e non sa cosa sta accadendo o accadrà. Allora è bene spiegargli esattamente cosa succederà quando salirà sull’aereo o su un treno o sulla barca e rassicurarlo.
Inoltre è importante mettersi nei suoi panni e capire che il viaggio può essere una gran noia. Spesso lo è per gli adulti, figuriamoci per un bambino di sei anni. Quindi in borsa, prima di ogni altra cosa, ci vanno libri, matite per colorare, il tablet e altri giochi da viaggio.
Portare con sé il pupazzo preferito o il gioco più amato oppure la sua copertina può aiutare il piccolo a sentirsi a casa anche quando dovrà dormire in un letto diverso dal suo.
E’ anche importante seguire le abitudini in fatto di pisolini ed alimentazione e cercare di organizzare gli spostamenti e il viaggio in base al rispetto di questi riti che per i bambini piccoli sono rassicuranti.
Viaggiare con bambini più grandi
Se il bambino ha tra i 7 e gli 11 anni ha indubbiamente una maggiore capacità di adattamento e ragionamento. A questa età basta un libro o un videogames per far trascorrere serenamente il tempo del viaggio e le regole della buona educazione, impartite negli anni, varranno soprattutto in aereo o in treno. Niente urla o risate o discorsi ad alta voce. E per zittire il bambino e per invitarlo ad abbassare il tono della voce non si deve alzare il proprio, meglio avvicinarsi viso a viso e sussurrargli all’orecchio di parlare più piano.
Può essere utile tirar fuori la cartina e far vedere al bambino quali tappe si stanno toccando durante il viaggio, così sarà anche più facile per lui capire perché ci voglio otto ore per arrivare a destinazione.
Un discorso a parte merita l’alimentazione. Se si va in un Paese lontano, distante da noi anche per tradizioni gastronomiche è importante abituare il bambino a provare gusti e sapori nuovi. La curiosità è componente essenziale dei viaggiatori e va coltivata sin da piccoli. Nutrire il bambino per due settimane a pizza e fast food non solo farà male alla sua salute ma non gli insegnerà niente dal punto di vista culturale.