Home Il bambino

Sviluppo sociale e affettivo del bambino

di Emanuela Cerri - 31.05.2018 Scrivici

giocare-a-nascondino
Fonte: Shutterstock
L’atmosfera che si respira in casa gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo sociale e affettivo del bambino. Una famiglia in cui c’è tranquillità, con i genitori che fanno sentire i figli amati, è un ambiente ideale che permette al bambino di crescere serenamente

In questo articolo

Sviluppo sociale e affettivo del bambino 

Fare in modo che un bambino cresca diventando un adulto sereno ed equilibrato è tra i compiti principali dei genitori. Ma come si sviluppa il bambino dal punto di vista sociale ed affettivo? Vediamolo insieme

Sviluppo affettivo

Una personalità serena nasce nei primi anni di vita. L’atmosfera che si respira in casa gioca un ruolo fondamentale. Una famiglia in cui c’è tranquillità, con i genitori che fanno sentire i figli amati è un ambiente ideale che permette al bambino di crescere serenamente.

Ma come si fa a capire se il bambino cresce sereno

Al di là delle differenze di carattere, i bambini felici hanno delle caratteristiche in comune: fiducia, autostima, curiosità. Come tutti fanno i capricci e piangono, ma basta poco perché gli torni il sorriso superando cosi il momento difficile. Sono capaci di instaurare un buon rapporto con altri bambini e con gli adulti. Il bimbo sereno dimostra le proprie emozioni, belle o brutte che siano. I genitori devono cercare di leggere e di capire nei gesti e nei comportamenti dei propri figli i segni del loro benessere.

Trasmettere gioia e amore è uno dei compiti dei genitori. Ma essere genitori non è sempre facile perché bisogna fare i conti con il mondo esterno e con le problematiche ad esso legate. A tutti i genitori capitano giorni in cui non fanno altro che dire “ finiscila “, “smettila“, “stai buono”, “non toccare “, ect, l’importante è riuscire a capire che il comportamento del bambino non è dovuto al fatto che sia disobbidiente o indisciplinato, ma semplicemente al fatto che sta crescendo per cui ha bisogno di stimoli e di attenzioni continue (anche quando i genitori sono presi da ben altre faccende).

I giorni no, sono quei giorni in cui tutto ci dà fastidio: il lavoro, i conti che non tornano, i figli che continuano a chiedere attenzioni, etc. E’ proprio in queste situazioni che diventa un'impresa ardua cercare di essere tranquilli e sereni.
Come comportarsi? Cosa fare? Come cercare di trovare il modo di stare tranquilli?
L’unico sistema è quello di affrontare la situazione con il sorriso e, per quanto possibile, ritagliarsi dei momenti da dedicare a se stessi per ricaricare le batterie della vita magari chiedendo un aiuto ai nonni o agli zii. Al ritorno a casa le cose riprenderanno il loro corso e sarete di nuovo in grado di dedicare del tempo al bambino così da farlo sentire coinvolto ed importante.

Sviluppo Sociale

Il gioco è molto più di un semplice divertimento per il bambino.

È lo strumento che gli permette di stimolare il corpo, i sensi, lo sviluppo del pensiero, il mondo che lo circonda, ma soprattutto gli permette di “imparare”. Il processo di apprendimento attraverso il gioco inizia fin dai primi mesi di vita. Ogni momento, dal cambio del pannolino alla nanna, può essere trasformato da solita routine in gioco e di conseguenza in apprendimento. Attraverso il gioco il bambino sviluppa anche la capacità di stabilire relazioni con i coetanei egli adulti.
Ma come nascono le prime amicizie? E a che età il bambino è veramente in grado di scegliere il suo compagno di giochi preferito?

Nei primi due anni di vita il bambino è preso dalla scoperta di se stesso e del mondo che lo circonda. La molla che lo spinge a conoscere è la curiosità tipica nei bambini. Ogni cosa diventa gioco da conoscere e provare. Il supermercato diventa una grande stanza dei balocchi piena di colori e forme. Quando lo si lascia libero in casa, passa da un oggetto all’altro guardandolo, assaggiandolo, toccandolo, esplorando e questo accade per ogni cosa che catturi la sua attenzione. In questa fase il gioco è tendenzialmente individuale. Solo dopo i tre anni nascono le prime amicizie tra coetanei. E’ l’età in cui si impara a condividere i giocattoli, ma solo con alcuni amici e in determinate circostanze.

Infatti, prima di prestare un gioco, il bambino vuole essere certo di riaverlo appena lo desidera. Certo i bambini che hanno già un fratello, dei cuginetti o vanno all’asilo nido sono avvantaggiati perchè abituati a condividere giocattoli e spazi, oltre ad aver sperimentato i vantaggi del giocare in compagnia e della complicità che si crea tra di loro.
I genitori devono comunque cercare di favorire il contatto tra il loro bambino ed i suoi coetanei per abituarlo a socializzare e a facilitare le amicizie.

I bambini, di solito, impiegano alcuni giorni prima a conoscersi ed entrare davvero in confidenza con le nuove persone.

È bene quindi, se non frequentano ancora l’asilo, portarli sistematicamente nello stesso parco gioco o nello stesso cortile in modo che possano incontrare gli stessi bambini e iniziare a condividere con loro le nuove esperienze di gioco e imparano così a separarsi a poco a poco dalla mamma sentendosi ugualmente sicuri.

gpt inread-altre-0

Articoli correlati

Ultimi articoli