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Un incontro unico: quando nasce un figlio

di Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus - 17.02.2023 Scrivici

neonato
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Alla nascita di un bimbo è importante che il supporto genitoriale sia uno spazio e un lavoro utile a valorizzare le personali intuizioni dei genitori

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Un incontro unico: quando nasce un figlio

Il momento della nascita crea una situazione emozionante e importante sia dal punto di vista psicologico soggettivo sia dal punto di vista familiare, in quanto sancisce anche la nascita di una nuova famiglia: è proprio chi è nato a dare lo statuto di genitore ed è proprio quest'ultimo a riconoscere il bebè come suo figlio. La genitorialità, infatti, si dispiega innanzitutto sul piano dell'essere: prima si è mamme e papà, e poi si andranno piano piano ad acquisire delle competenze uniche e personali che permetteranno di prendersi cura del nuovo arrivato. Sentirsi genitori è una lenta serie di conquiste che avviene all'interno di ciascun individuo e attraverso l'incontro col proprio bambino.

Ogni mamma ha caratteristiche uniche

Il processo che porta una donna a sentirsi mamma, ad esempio, passa attraverso un lavoro soggettivo che conduce alla costruzione di questa nuova identità, che per ogni madre ha caratteristiche uniche. Secondo Daniel Stern, psicoanalista infantile, le tappe di questo percorso sono principalmente tre: la fase di preparazione (con la gravidanza e il parto), quella di accudimento (in cui si diventa "la madre di") e quella di integrazione (in cui si fanno i conti con tutto ciò che, in parte, si è dovuto lasciare in sospeso dopo la nascita del figlio).

L'incontro con il proprio bambino segna poi un passaggio cruciale per la definizione dei ruoli familiari e la scelta del nome è il primo passo che permette il riconoscimento della sua esistenza. È in questo momento che il bimbo "immaginario", fantasticato e anche idealizzato da mamma e papà per i 9 mesi di gravidanza, deve incontrare quello "reale"; questa occasione porta con sé una gioia indescrivibile, ma anche una perdita, rispetto a quanto immaginato, che sarà compito dei genitori elaborare.

I cambiamenti hanno bisogno di tempo per assestarsi

L'arrivo del neonato è accompagnato quindi da molti cambiamenti che portano le figure di riferimento alla sperimentazione di pensieri e sensazioni forti, legati al prendersi cura di un'altra persona, come ad esempio la preoccupazione, la protezione e i dubbi; tutto ciò, sommato all'acquisizione dei nuovi ruoli, all'interno dell'organizzazione familiare, conduce la coppia pre-esistente alla ricerca di un equilibrio inedito che possa integrare il figlio o la figlia.

C'è bisogno di tempo per assestarsi e riconoscersi e, in questo processo di cambiamento e ricostruzione, ogni membro della famiglia è chiamato a fare la sua parte al fine di trovare un'armonia e definire i nuovi ruoli. Certo, non è facile: un genitore, nell'esercitare il proprio compito, è spesso messo alla prova e, nel momento in cui la quotidianità si scontra con ansie e aspettative, si vengono a creare i primi ostacoli. In questo frangente, ad esempio, l'atto del pianto del bebè è cruciale e ambivalente, in quanto per madre e padre è sia rassicurante, fornisce infatti la prova inconfutabile della presenza e vitalità del bambino, sia preoccupante, in quanto li porta a scontrarsi con paure e incertezze legate alla propria idoneità.

Cresce un bimbo, crescono i genitori

Tuttavia il continuo incontro, tra mamma e bambino e tra papà e bambino, porta non solo il neonato a crescere, ma anche i genitori che, attraverso la strutturazione di una relazione sempre più consapevole col figlio, inizieranno a sentirsi più a loro agio. Non mancheranno comunque sorprese, conquiste, risorse, così come dubbi e timori: da qui il concetto non più di madre "perfetta" ma "sufficientemente buona", come diceva il pediatra e psicoanalista Donald Winnicott, ovvero una figura che pur comprendendo le sue naturali imperfezioni e mancanze trova una via unica di essere genitore.

Partendo quindi da questo presupposto, si può dire che il supporto genitoriale, tra le tematiche di cui si occupa l'Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus, non sia da intendere come una didattica, nella quale qualcosa viene insegnato, ma risulti essere piuttosto uno spazio e un lavoro utile a valorizzare le personali intuizioni dei genitori.

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