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Sindrome dell'imperatore
L'imbarazzante performance del giovane Blanco sul palco di Sanremo ha scatenato i social e molti, tra psicoterapeuti ed esperti, hanno richiamato l'attenzione sulla sindrome dell'imperatore, una caratteristica che sembra essere sempre più diffusa tra i bambini di oggi. Ma cos'è e come possiamo capire se anche nostro figlio ha la sindrome dell'imperatore?
Cos'è la sindrome dell'imperatore
Si tratta di un disturbo comportamentale che interessa bambini e adolescenti e che ha inizio in casa. In sostanza, il bambino inizia a sfidare i suoi genitori e, vedendo che gli riesce, continua a sfidare anche gli altri adulti.
Questi bambini sentono di detenere l'autorità. E non solo lo sentono, ma ne hanno la dimostrazione ogni volta in casa perché i genitori concedono dei veri e propri privilegi, non sono stati coerenti nell'imporre regole domestiche oppure perché non sono riusciti ad affrontare in tempo i primi capricci.
Di conseguenza, il bambino non solo sviluppa un rapporto esigente con i suoi genitori, ma pretende che siano sempre disponibili per lui. Quando non soddisfano i suoi desideri, si arrabbia e può arrivare a minacciare, insultare o persino attaccare fisicamente i suoi genitori.
I bambini con la sindrome dell'imperatore dettano, ordinano e regolano ciò che farà la famiglia quindi non soltanto decidono cosa faranno, ma impongono un cambiamento nelle abitudini e nelle scelte del resto della famiglia. In pratica l'intera dinamica familiare ruota attorno ai loro desideri, che spesso sono capricciosi.
Le cause
Dietro questo comportamento si nascondono alcuni problemi:
- Edonismo profondo: il bambino è costantemente alla ricerca del piacere, non ha sviluppato il senso del dovere e non capisce che a volte bisogna fare dei sacrifici per gli altri.
- Grande egocentrismo: tutti i bambini, quando sono piccoli, sono egocentrici. Tuttavia, man mano che crescono sviluppano empatia e imparano a mettersi nei panni dell'altro. Ciò non accade con i bambini con la sindrome dell'imperatore.
- Scarso senso di responsabilità: il bambino non è mai disposto ad ammettere i propri errori, addosserà sempre la colpa agli altri.
- Bassa tolleranza alla frustrazione: questo bambino ha difficoltà a regolare i suoi sentimenti ed emozioni, quindi quando non vede soddisfatti i suoi desideri, vive un'enorme frustrazione che alla fine porta a uno scoppio emotivo.
- Molta manipolazione: i bambini con la Sindrome dell'Imperatore non sempre si impongono con la forza, usano spesso sofisticate tattiche di manipolazione emotiva, conoscono molto bene le debolezze dei genitori e non si fanno scrupoli ad usarli a loro favore.
Sindrome dell'imperatore da adulti
Il problema principale è che questi bambini dovranno affrontare molti problemi più avanti nella vita, perché il mondo non sarà sempre ai loro piedi, non tutti si comporteranno come i loro genitori.
Pertanto, quell'egoismo, la scarsa tolleranza alla frustrazione e le scarse abilità sociali, finiscono per emergere in età adulta in contesti sociali, come le relazioni interpersonali o nel lavoro.
I bambini viziati e autoritari non sono bambini felici, e non lo saranno nemmeno gli adulti.
Cosa si può fare?
Cosa possono fare i genitori?
- Stare attenti ai primi segnali: in linea di massima dopo i 4 anni il bambino è in grado di verbalizzare la sua rabbia e a 5 anni è in grado di controllarla. Quindi passata questa età se ci accorgiamo che nostro figlio continua a fare capricci in pubblico, è aggressivo e trasforma la giornata in famiglia in un calvario è probabile che stia sviluppando la "Sindrome dell'Imperatore".
- Stabilire dei limiti a casa: l'eccessivo permissivismo è purtroppo uno dei grandi problemi dei moderni modelli genitoriali. Invece ricordiamo sempre che limiti e regole fanno bene ai bambini perché aiutano a dare un ordine logico al loro mondo e li rende meno ansiosi.
- Attuare uno stile educativo coerente: entrambi i genitori devono accettare e condividere le regole e le punizioni perché se il bambino vede una lacuna, ne approfitterà.
- Insegnare l'empatia: è importante aiutare i bambini a mettersi sempre nei panni dell'altro ed educarli a percepire e comprendere i sentimenti altrui. Non bisogna limitarsi a punire il bambino, ma farlo riflettere su ciò che ha fatto e sulle conseguenze dei suoi comportamenti.
La psicologa e sociologa argentina Claudia Messing è stata la prima ad aver coniato la definzione di bambino simmetrico e spiega che "il bambino simmetrico non capisce che alcuni adulti possono esercitare una certa autorità su di lui, perché è stato cresciuto come un 'pari'".
Per questo motivo, non solo imita i genitori ma si sente al pari con loro.
Si identifica totalmente con i propri genitori e non percepisce la giusta distanza dall'adulto.
Ha la convinzione di essere autonomo e autosufficiente, convinto di conoscere e saper fare già tutto, e questo lo rende fragile, demotivato, iper-esigente, e anche pronto ad abbattersi davanti a ogni tipo di difficoltà.
La sindrome dell'imperatore interessa, quindi, i cosiddetti bambini tiranni. Quelli che diventano dispotici, arroganti e che sfidano l'adulto con una certa naturalezza perché non hanno di fronte un modello educativo serio ed equilibrato e non hanno regole ben precise stabilite in famiglia dagli adulti di riferimento.