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Si abbassa l’età di chi utilizza lo smartphone

di Luisa Perego - 15.11.2023 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Si abbassa sempre di più l’età in cui si utilizza uno smartphone e il 43% dei bambini tra 6 e 10 anni nel sud e nelle isole lo usa tutti i giorni

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Si abbassa l’età di chi utilizza lo smartphone

In Italia, il 78,3% dei bambini tra gli 11 e i 13 anni utilizza Internet quotidianamente, principalmente tramite smartphone. L'età di possesso degli smartphone diminuisce, con un aumento significativo tra i 6 e i 10 anni. Tuttavia, l'Italia si posiziona quart'ultima nella mappa europea delle competenze digitali dei 16-19enni, con il 42% dei giovani italiani che ha scarse o nessuna competenza, rispetto al 31% della media europea. Il 27% degli italiani acquisisce competenze digitali elevate, in contrasto con il 50% dei francesi e il 47% degli spagnoli. Il divario è più marcato nel Sud Italia (52% con scarse competenze) rispetto al Nord (34%) e al Centro (39%).

La XIV edizione dell'Atlante dell'infanzia a rischio rivela questi dati e altri sulla crescente esposizione digitale dei bambini in Italia. La pubblicazione sottolinea la necessità di affrontare la povertà educativa digitale, promuovere l'accesso responsabile e creativo alle tecnologie e ridurre le diseguaglianze nell'acquisizione di competenze digitali. La connettività, sebbene aumentata, mostra ancora divari tra regioni. La giornata dei ragazzi è fortemente influenzata dall'ambiente digitale, ma i rischi, inclusi cyberbullismo e sovraesposizione, sottolineano la necessità di una navigazione sicura.

Il monitoraggio evidenzia che il 47% degli adolescenti trascorre oltre 5 ore al giorno online nel 2023, mentre il 37% controlla lo smartphone più di dieci volte al giorno. L'uso dei social media tra gli 11-13enni è del 40,7%, ma la verifica dell'età rimane un problema. Il cyberbullismo è in aumento tra gli 11 e i 13 anni, con ragazze più spesso vittime.

Le scuole spesso mancano di preparazione nel rilevare questi fenomeni. Save the Children sottolinea l'urgenza di ridisegnare gli ambienti digitali per renderli sicuri per l'infanzia e chiede azioni concrete per contrastare il bullismo online e proteggere i minori. La delibera AGCOM sulla sicurezza delle SIM dei minori rappresenta un primo passo, ma sono necessari interventi più ampi per un ambiente digitale adatto ai bambini.

I giovani e il digitale

Giovani adolescenti utilizzano la connessione online per una varietà di attività, con il 93% dei 14-17enni impegnati nella messaggeria istantanea e l'84% che guarda video online. Le attività preferite includono la frequentazione dei social media (79%) e l'uso di videogiochi (72,4%). Mentre le ragazze sono più attive sui social media, i ragazzi si dedicano maggiormente ai videogiochi. I videogiochi, un mercato in crescita in Italia, rappresentano luoghi sociali in cui i giovani costruiscono la propria identità, ma possono anche esporli a rischi come il bullismo e la violazione della privacy. Oltre al divertimento, i giovani utilizzano la connessione per informarsi, leggendo riviste e giornali online (28,5%) e sfruttando i social media come fonte di informazioni. Tuttavia, la disinformazione rappresenta una preoccupazione principale per il 49% degli adolescenti, più della violenza, del cyberbullismo e dei discorsi d'odio. Le ragazze pre-adolescenti utilizzano la connessione in modo più pronunciato per leggere notizie online e e-book rispetto ai ragazzi, confermando una tendenza generale. I social media vengono anche utilizzati per diffondere conoscenze, informazioni e partecipare all'attivismo sociale e politico. Tra gli adolescenti, il 29% dei 14-17enni esprime opinioni su temi sociali o politici online.

I rischi dello sharenting

Nonostante le raccomandazioni dell'OMS e della Società Italiana di Pediatria di evitare l'uso di dispositivi digitali per bambini sotto i 2 anni, un'indagine dell'Istituto Superiore di Sanità rivela che in Italia il 22,1% dei bambini di 2-5 mesi trascorre del tempo davanti allo schermo, principalmente per meno di un'ora al giorno. Questa esposizione aumenta con l'età, arrivando al 58,1% tra gli 11 e i 15 mesi. Oltre un bambino su sei di questa fascia d'età è esposto agli schermi per almeno un'ora al giorno, e il 3% per tre ore o più.

L'esposizione precoce e prolungata ai dispositivi digitali può avere impatti negativi sullo sviluppo cognitivo, linguistico ed emotivo, oltre a favorire comportamenti sedentari e l'obesità infantile. Circa il 46% delle famiglie con bambini sotto gli 8 anni possiede un assistente vocale, con un terzo dei bambini che interagisce autonomamente con questi dispositivi, nonostante non siano stati progettati per loro.

Queste interazioni possono influenzare lo sviluppo cognitivo e sociale dei bambini. Inoltre, pratiche come lo sharenting, la condivisione online di dati e foto dei bambini da parte dei genitori, possono esporre i minori a rischi gravi, compreso lo sfruttamento sessuale, la violazione della privacy e il furto di identità digitale.

Internet può dare dipendenza a un bambino?

L'Atlante di Save the Children evidenzia che in Italia il 13,5% delle ragazze e ragazzi di 11, 13 e 15 anni mostra un uso problematico dei social media, principalmente a partire dai 13 anni, con le ragazze più colpite. Per i videogiochi, il 24% dei giovani di queste fasce d'età ha un uso problematico, prevalentemente a partire dagli 11 anni, con i ragazzi più esposti. Questi comportamenti a rischio sono correlati ad ansia sociale, depressione, impulsività, scarsa qualità del sonno e rendimento scolastico. Un uso intensivo di internet è anche associato a un aumento del rischio di sovrappeso o obesità.

La prevenzione è cruciale, specialmente tra i giovani, poiché i tassi più elevati di dipendenza da internet si riscontrano durante l'infanzia e l'adolescenza. In Italia, esistono 87 centri che offrono assistenza ai minorenni per le dipendenze da internet, ma la distribuzione non è uniforme nelle regioni. Tra le persone che hanno contattato questi servizi, la fascia d'età più rappresentata è quella dei 15-17 anni, costituendo quasi il 30% del totale. Le diagnosi principali riguardano la dipendenza generica da internet, seguita da internet gaming disorder, dipendenza dalle relazioni virtuali, sesso virtuale, shopping online e sovraccarico cognitivo. Queste dipendenze spesso sono correlate ad altri fenomeni, come disturbi dell'alimentazione o maggiore consumo di alcol e ansiolitici.

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