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Cos’è la scuola dell’infanzia
Come riporta il Ministero dell'Istruzione e del Merito, la scuola dell'infanzia è il primo gradino del percorso di istruzione, ha durata triennale, non è obbligatoria ed è aperta a tutte le bambine e i bambini di età compresa fra i tre e i cinque anni. Questo percorso formativo concorre all'educazione e allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo, morale, religioso e sociale dei piccoli promuovendone le potenzialità di relazione, autonomia, creatività, apprendimento e mira ad assicurare un'effettiva uguaglianza delle opportunità educative.
Come funziona la scuola dell’infanzia
La frequenza delle scuole dell'infanzia statali è gratuita, mentre sono a carico delle famiglie le spese per il pasto, l'eventuale trasporto pubblico (scuolabus), l'eventuale prolungamento dell'orario (servizio di pre- o post-scuola). Le scuole dell'infanzia paritarie, invece, richiedono il pagamento di una retta. Possono essere iscritti tutti i bambini che abbiano compiuto i tre anni entro il 31 dicembre dell'anno di riferimento. Se si hanno figli che compiono tre anni entro il 30 aprile dell'anno successivo, si può chiedere se possono essere iscritti alla scuola dell'infanzia, ma l'accettazione della richiesta dipende da:
- La disponibilità dei posti
- L'esaurimento di eventuali liste d'attesa
- Disponibilità di locali e dotazioni idonei sotto il profilo dell'agibilità e funzionalità, tali da rispondere alle diverse esigenze dei bambini di età inferiore a tre anni
- Valutazione pedagogica e didattica, da parte del collegio dei docenti, dei tempi e delle modalità dell'accoglienza.
L'orario è stabilito in 40 ore settimanali che possono essere estese a 50, ma si può chiedere anche un tempo ridotto limitato alla sola fascia del mattino, per complessive 25 ore settimanali. Normalmente le classi accolgono da un minimo di 18 a un massimo di 26 bambini, ma si può talvolta arrivare a 29.
Perché è importante la scuola dell’infanzia
Nella scuola dell'infanzia i bambini imparano a socializzare e a stare in gruppo. Per la prima volta devono adattarsi e inserirsi in una nuova comunità, diversa dall'ambiente familiare.
Cominciano ad assumersi delle responsabilità e ad agire in modo indipendente. L'insegnamento, in questa prima fase formativa, passa attraverso il gioco e lo sviluppo di competenze cognitive e sociali. Disegnano, dipingono, costruiscono e, in questo modo, sviluppano abilità e tecniche. Con l'ascolto di storie e nozioni, imparano a concentrarsi e con la ginnastica migliorano la mobilità. La scuola dell'infanzia insegna ai piccoli a essere più consapevoli di se stessi e a entrare in empatia con i loro coetanei e a rispettarli e lavorare insieme. Diventano più indipendenti e sicuri di sé.
Le finalità della scuola dell’infanzia
Le finalità della scuola dell'infanzia, presenti anche nel testo chiamato "orientamenti, sono lo sviluppo delle competenze, dell'autonomia, e dell'identità, a cui si aggiunge la promozione della cittadinanza. I bambini, qui, sviluppano le proprie competenze, per costruire insieme agli altri la propria identità, per essere soggetti protagonisti e autonomi e per diventare, da subito cittadini migliori. Come segnalato dal Miur, l'apprendimento avviene attraverso l'azione, l'esplorazione, il contatto con gli oggetti, la natura, l'arte, il territorio, in una dimensione ludica, da intendersi come forma tipica di relazione e di conoscenza. Le metodologie didattiche fanno riferimento soprattutto all'esperienza concreta, all'esplorazione, alla scoperta, al gioco, al procedere per tentativi ed errori, alla conversazione e al confronto tra pari e con l'adulto. Ampio spazio viene riservato al gioco, durante il quale i bambini si esprimono, raccontano, rielaborano in modo creativo le esperienze personali e sociali. In questo contesto, è molto importante la routine, ovvero il ripetere in maniera costante e ricorrente momenti della giornata legati all'accoglienza, al benessere e all'igiene e alla relazione interpersonale, che svolgono una funzione di regolazione dei ritmi quotidiani e si offrono come base sicura per nuove esperienze e nuove sollecitazioni. I bambini sono in questo modo aiutati a orientarsi rispetto allo scorrere del tempo e potenziano le loro competenze personali, cognitive, affettive e comunicative.
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