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Quando iniziano i ricordi nei bambini
Ce lo domandiamo spesso: quando iniziano i ricordi nei bambini? Cosa ricorderà nostro figlio delle estati, dei Natali o di un particolare avvenimento che speriamo resti scolpito nella sua memoria?
Comunemente si crede che i ricordi inizino intorno ai tre anni, qualsiasi genitore sa che a questa età i bambini cominciano a fissare i ricordi nella memoria e dopo qualche tempo ricordano ad alta voce questo o quell'avvenimento.
Ma in realtà le cose non stanno proprio così e la memoria del proprio vissuto può avere inizio anche prima.
I primi ricordi
Una ricerca condotta dall'Università di Otago, in Nuova Zelanda, ha scoperto che alcuni bambini possono cominciare a ricordare cose avvenute quando avevano solo due anni e questi ricordi si fissano ancor meglio se di questi eventi i piccoli ne hanno parlato con i loro genitori.
Per giungere a questa conclusione i ricercatori hanno arruolato dei bambini di età compresa tra 21 e 57 mesi cui sono state date delle scatole magiche con dei giochi da comporre. I piccoli hanno giocato con la scatola per due giorni e alla fine hanno ricevuto una medaglia di partecipazione.
Interrogati dopo sei anni alcuni bambini ricordavano la medaglia e qualcuno riusciva addirittura a collegarla alla scatola magica. E questi ricordi erano vivi anche in quelli che avevano partecipato al gioco quando avevano solo due anni.
Secondo gli scienziati neozelandesi i bambini che ricordavano meglio erano quelli che, nei giorni del gioco, avevano parlato con i propri genitori di ciò che stava accadendo e della scatola magica.
Possiamo, quindi, concludere che indubbiamente a tre anni cominciano a fissarsi nella memoria i primi ricordi che resteranno vividi anche in età adulta, ma in alcuni il fenomeno può anche essere anticipato a qualche mese prima. E molto dipende dagli stimoli ricevuti nel contesto familiare.
Come si formano i ricordi nei bambini
Partiamo dalla premessa che in età infantile è del tutto normale rimuovere i ricordi, questo perché il cervello deve gestire una quantità enorme di informazioni e quindi seleziona quelle più importanti.
A questo punto molti ricordi considerati superflui vengono scartati in favore di quelli nuovi. Per questo nella memoria dei bambini assistiamo ad un continuo ricambio.
Di certo potremmo pensare che non è gratificante sapere che di tutte le cure e le attenzioni che riserviamo ai nostri bimbi in tenera età non rimanga traccia nella memoria, ma in realtà le cose sono un po' più complesse e dobbiamo pensare ai ricordi nei primi anni di vita come ad un mare magnum di informazioni, stimoli ed emozioni che contribuiscono a costruire l'identità del bambino.
La memoria nei bambini
La memoria dei bambini non funziona come quella degli adulti. Nel cervello delle persone adulte esistono due tipi di memoria: a breve termine e a lungo termine. La distinzione è importante perché nel giro dentato dell'ippocampo risiedono proprio tutte le informazioni utili alla memoria a breve termine che una volta esaurita la loro utilità vengono eliminati e non immagazzinati nella memoria a lungo termine. Un fenomeno che ha luogo grazie al continuo rinnovamento dei neuroni che avviene proprio in questa specifica zona del cervello.
Nei bambini, invece, non esiste la distinzione tra memoria a breve termine o lungo termine: in pratica il cervello dei bambini fino ai tre anni di vita tendono a rimuovere i ricordi acquisiti nei primi anni. Questo processo si chiama amnesia infantile e altro non è che la tendenza da parte del cervello a rimuovere ed eliminare i ricordi dei primi tre anni di vita, mantenendo comunque tutte le nozioni apprese che hanno permesso all'individuo il suo sviluppo e la sua crescita (camminare, parlare etc...).
Se, quindi, la comunità scientifica è pressoché unanime nel ritenere che prima dei tre anni i ricordi, anche quelli importanti, vengano man mano scartati dal cervello in favore di quelli nuovi e che soltanto nel periodo compreso tra i 3 e i 5 anni cominci a formarsi una memoria a lungo termine, ciò non toglie che, come abbiamo visto, possiamo intervenire per fra sì che, già a due anni, i bambini possano fissare nella memoria il ricordo di un evento felice o un avvenimento importante che lo ha riguardato.
Il ricordo, insomma, può essere consolidato nel cervello grazie all'interazione che i genitori hanno con il loro bambino: parlando dell'evento, ricordandolo insieme possiamo contribuire a far sì che il ricordo labile e passeggero di ciò che è accaduto rimanga impresso nella memoria.
A partire tra 3 anni, poi, possiamo anche mettere in atto delle strategie per fissare i ricordi e allenare la memoria dei più piccoli. Ad esempio possiamo creare insieme un album dei ricordi, inserendo man mano, insieme al bambino, foto e oggetti collegati ad un certo avvenimento. Un album da sfogliare insieme ogni tanto, proprio con lo scopo di “rinfrescare la memoria”.
La magia del ricordo
In questa infografica gli esperti del sito Fotoregali.com hanno voluto sintetizzare le emozioni che sa suscitare solo la magia di un ricordo.