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Perché il bambino si incanta e fissa nel vuoto

di Francesca Capriati - 22.07.2022 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Perché il bambino si incanta: Perché i neonati fissano il vuoto? Quando il bambino che si assenta mentalmente, bisogna preoccuparsi?

Perché il bambino si incanta

Non è raro notare che il nostro bambino si incanta, sembra fissare il vuoto e non risponde agi stimoli. E' normale e quando dovremmo preoccuparci?

In questo articolo

Perché i neonati fissano il vuoto?

Possiamo credere che il neonato abbia lo sguardo fisso nel vuoto e che non stia guardando nulla, ma probabilmente sta osservando qualcosa che lo incuriosisce a tal punto da assorbire tutta la sua concentrazione. Ad esempio il volto della mamma, che riesce ad incantarlo, oppure un volto strano o buffo, ad esempio una persona con i baffi, ma anche un oggetto in movimento, un bagliore della luce, il pulviscolo nell'aria. Cose che per lui sono davvero straordinarie mentre per noi ormai ordinarie.

I bambini sono affascinati da tutto ciò che possono vedere, sentire, toccare, gustare e annusare. A questa età stanno costruendo connessioni con il mondo attraverso i loro cinque sensi e alcune delle loro prime esperienze sensoriali saranno proprio attraverso la vista. Quindi spesso un neonato con gli occhi spalancati nel vuoto, in realtà sta fissando qualcosa con attenzione, perché il suo cervello sta elaborando nuove informazioni e sta costruendo una base per il mondo che la circonda.

Ma può anche estraniarsi per un sovraccarico di stimoli e ha bisogno di un momento di pausa per assorbire tutto ciò che sta imparando!

Il bambino si assenta mentalmente

L'immaginazione è uno degli elementi principali della vita emotiva del bambino. Nella mente l'immaginazione riempie tantissimo spazio ed è anche grazie ad essa che nostro figlio impara sempre più velocemente. Quindi, in effetti, non c'è da stupirsi se a volte, all'improvviso, il bambino fissi il vuoto, estraniandosi completamente dal mondo esterno.

Come capire se un bambino ha dei problemi?

Se in genere questi momenti di estraniamento sono del tutto normali, possono anche essere il segnale di una crisi epilettica chiamata "piccolo male". In questo caso le cosiddette "crisi di assenza" colpiscono più comunemente i bambini di età compresa tra 4 e 14 anni e sono causate da una sorta di un'anomala scarica di attività elettrica nel cervello.

Cosa accade? Durante la crisi il bambino interrompe ciò che sta facendo e guarda avanti verso il vuoto. Potrebbe rimanere fermo o emettere rumori da masticazione o schioccare la bocca, può sbattere le palpebre ed essere completamente estraniato dall'ambiente circostante, non rispondendo a chi gli parla o agli stimoli. La crisi dura in genere circa 15 secondi, poi scompare all'improvviso, così come è iniziata, senza lasciare problemi.

Una crisi di assenza anomala va sempre riferita al pediatra.

Come distinguere una crisi di assenza normale da una patologica?

Non è facile: le crisi di assenza sono difficili da rilevare e molti bambini le hanno da anni senza che nessuno se ne accorga, il che spiega anche perché per molti bambini la diagnosi di epilessia arriva tardi.

In linea di massima basta interrompere la crisi di assenza con uno stimolo sonoro, come lo schiocco delle dita. Se il bambino sta solo immaginando allora immediatamente tornerà in sé, vigile e reattivo agli stimoli, al contrario con una crisi di piccolo male non reagirà a nessuno stimolo.

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