a cura di Parlare con i bambini
Sempre la stessa storia. Per noi è quella di Achille, il coccodrillo che voleva mangiare un bambino. Ma c'è stata anche la fase di Lucilla, che riesce ad ingannare il mostro peloso. E poi anche i vari lupi di Mario Ramos hanno avuto i loro momenti di lettura e rilettura intensi. Appena arriviamo alla fine, scatta la protesta: “Ancora, ancora!” Cosa rappresenta questa richiesta, per i bambini che ce la fanno?
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In una storia, possono esserci punti non chiari, e la ripetizione permette di capirli meglio. Una storia che ha fatto paura la prima volta, può essere riletta per riassaporare quel momento di tensione con una certezza interiore che rassicura: andrà tutto bene e Cappuccetto Rosso si salverà! Se ci sono parole nuove o difficili, la ripetizione permette di impararle, piano piano, una per volta, cercando di apprezzarne anche le sfumature e i possibili usi fuori dal contesto in cui le si sono apprese.
Una strategia che mi piace molto è anche quella di usare il racconto, oltre alla rilettura: r
accontando a memoria una storia che abbiamo letto tante volte, è possibile introdurre parole nuove e sinonimi
, usare strutture più complesse perché, ad esempio, si possono riportare come indiretti i discorsi diretti. E' possibile anche aggiungere particolari e raccontare la storia insieme, coinvolgendo i bambini, inventandosi dettagli.
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Ma c'è, di fondo, un'altra importante richiesta quando i bambini ci chiedono di leggere un libro "Ancora, ancora..."
Infatti, “
rileggere non è ripetersi, ma dare una prova sempre nuova di un amore instancabile
" (Daniel Pennac).
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