Peppa Pig bandita
Dopo la strage di Charlie Hebdo era inevatibile che ci fossero delle ripercussioni su tutto il mondo dell'editoria. La libertà di espressione cammina ormai su un filo molto sottile, bersagliata da attacchi continui e sempre più "profondi"; viene rimesso tutto in discussione per paura di offendere, scatenare odi ed episodi di razzismo.
Omaggio dei bambini a Charlie Hebdo
vai alla galleryDisegni, frasi e gesti di solidarietà da parte dei bambini per la Redazione di Charlie Hebdo dopo l'attentato del 7 gennaio 2015
L'editoria che si rivolge ai bambini non è da meno e risente di questo "incatenamento" dell'informazione. Anche la maialina più famosa e amata dai bambini, Peppa Pig, è sotto attacco, in quanto potrebbe turbare i bambini di religione musulmana o ebraica. Ad affermarlo sarebbe un documento interno di Oxford University Press, uno dei principali editori di libri per l'infanzia del Regno Unito, che scrive a uno dei suoi autori proibendogli di fare riferimento nei suoi libri a maiali e salsicce o tutto ciò che è legato ai suini.
A rivelare questo divieto è Jim Naughtie, conduttore radiofonico di Radio 4, che commenta la notizia con stupore, e manifestando la sua incredulità. Per essere più precisi, Peppa Pig non è stata espressamente citata, ma tutti avrebbero pensato a lei, dopo aver appreso la notizia che ha scatenano l'opinione pubblica.
Secondo Philip Davies, deputato del partito conservatore, sarebbe una questione senza senso di politically correct, il Daily Mail riporta le dichiarazioni del laburista Khalid Mahmood che avrebbe definito il divieto di Oxford University Press un completo nonsense.
Viene da chiedersi cosa ne sarà della spontaneità, la fantasia, la libertà e il gioco che caratterizzano i libri per bambini? E come raggiungere il giusto equilibrio tra libertà di espressione e rispetto delle altre culture e religioni?