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Le paure più tipiche nel crescere figlie femmine

di Laura Losito - 13.11.2018 Scrivici

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Cosa spaventa la mamma di una figlia femmina? Essendo donna a sua volta sa perfettamente cosa l'aspetta

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Crescere una figlia femmina

“I maschi sono più facili”: ecco una frase che si sente dire abbastanza spesso dalle mamme, anche quelle che hanno avuto figli di entrambi i sessi. Se infatti da piccoli i maschi sono talvolta più scalmanati, è pur vero che spesso sono anche meno complicati. Ma soprattutto, ciò che spaventa le mamme di figlie femmine è la prospettiva futura, e in primis l’adolescenza, forse perché essendo donne a nostra volta sappiamo perfettamente cosa le aspetta, e non vorremmo essere nei loro panni. E nemmeno nei nostri, a dire il vero.

  • Dovrà fare i conti col proprio corpo

Ovviamente, anche i maschi da adolescenti hanno problemi con la propria immagine, ma le femmine destano maggiore preoccupazione non foss’altro per l’ideale di perfezione - o presunta tale - propugnato senza sosta dai media. Vorrei con tutto il cuore che le mie figlie amassero il proprio corpo così com’è, senza pensare che è troppo grande, troppo piccolo, troppo qualcosa. Ma chi è che a 15 anni si è mai sentita sicura di essere all’altezza?

  • Diventerà donna

Ecco, la questione è precisamente questa: sappiamo benissimo cosa succederà. La prima mestruazione, il primo reggiseno, i primi peli da estirpare senza pietà, l’acquisto compulsivo di deodoranti dal profumo nauseabondo, e se la sorte deciderà di accanirsi particolarmente su di lei, anche l’acne giovanile. Sembra sia successo a noi solo ieri, e purtroppo non abbiamo dimenticato. Accadrà anche a lei, sempre troppo presto. La vedremo soffrire per le prese in giro dei compagni, essere soggetta a terribili sbalzi d’umore, inanellare crimini di moda e di make-up che non la aiuteranno certo a farsi nuovi amici, sentirsi sola, struggersi per un amore non ricambiato e vederci come nemiche anche se staremo sempre al suo fianco - e sarà apparentemente inutile.

  • Farà sesso

A tutte noi piace pensare che le nostre figlie rimarranno caste per sempre, o perlomeno fino al matrimonio, che possibilmente avverrà dopo i quaranta (e comunque i cinquanta sono i nuovi quaranta) ma la dura e inaffrontabile realtà è che a 13, 14 anni se va bene, cioè dopodomani, inizieranno a conoscere il sesso, a parlare di sesso, a pensare al sesso e, ognuna coi suoi tempi, anche a fare sesso.

Il che implica che noi mamme avremmo dovuto fare, nel frattempo, un ottimo lavoro nell’insegnare il rispetto di se’ stesse e la comprensione delle conseguenze delle proprie azioni. Pregheremo, già abbiamo iniziato a pregare, che le nostre figlie incontrino solo bravi ragazzi. Che se avranno delle domande, si sentiranno abbastanza sicure per venirne a parlare con noi. Che la loro prima volta sarà alle loro condizioni e solo ed esclusivamente per amore.

  • Dovrà trovare se’ stessa

Come mamme, le vediamo bellissime e abbiamo occhi solo per le loro virtù, ma è altamente probabile che per le persone che per loro conteranno di più - gli amici, il ragazzo di cui sono innamorate, le compagne più popolari della scuola - saranno persone comuni, se non peggio. Gli adolescenti sanno essere crudeli e a volte non vanno oltre alla superficie. Magari verrà esclusa. Non verrà invitata alle feste o il sabato sera. Verrà tradita da quella che considera la sua migliore amica. Si sentirà inadeguata, brutta, sola e forse questo inciderà negativamente sul suo carattere. Io vorrei che le mie figlie diventino delle giovani donne così sicure di se’ e dei propri affetti, da restare sempre dolci e amichevoli con tutti come sono ora. Fiduciose verso la vita e il mondo.

  • Dovrà imparare a difendersi

Non passerei un giorno da adolescente nemmeno sotto minaccia di gravissime torture: l’insicurezza e il bisogno di conferme a volte sono così pressanti, che pur di guadagnare qualche punto ti ritrovi a fare cose in cui non credi. Io vorrei che le mie figlie capissero che tutti i loro coetanei, anche quelli apparentemente più spavaldi, si sentono altrettanto a disagio; che a volte una sola persona capace di dire “no grazie” può trascinare tutti gli altri. Che si guadagnano molti più punti a mostrare coraggio - il coraggio di essere fedeli a se’ stessi e ai propri valori - piuttosto che a fare cose che non ti rappresentano… che restituiscono di te un’immagine sfalsata e indubbiamente peggiore.

Spero che saranno le mie figlie ad alzarsi e dire “no grazie”, altrimenti, andrà bene lo stesso: si vive per imparare, si continua a farlo anche da mamme.

Cosa voglio insegnare a mia figlia, VIDEO

In questo video le riflessioni di una mamma su cosa trasmettere alla propria figlia: rispettare se stessa, non aspettarsi nulla dagli altri, insegnarle che l'amore va vissuto giorno dopo giorno, credere nei suoi sogni e non arrendersi mai davanti al primo ostacolo, etc. ... in una parola, insegnarle a VIVERE

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