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In aumento le operazioni sui bambini dal sesso incerto

di Redazione PianetaMamma - 24.06.2013 Scrivici

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Fino a pochi anni fa il disturbo di identità di genere nei bambini era un tabù. Oggi aumentano invece gli interventi per cambiare sesso in età pediatrica

Negli ultimi cinque anni sono aumentati del 25% in tutta Italia le richieste di interventi chirurgici per il cambio di sesso e del 50% gli interventi sui bambini.

A fotografare il trend è stato Aldo Morrone, direttore generale dell'Ospedale San Camillo-Forlanini di Roma, una delle poche realtà ospedaliere italiane ad essere specializzata in interventi di questo tipo (LEGGI).


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Nel dettaglio, le persone che hanno richiesto un intervento di cambio sesso presso il nosocomio romano sono state 1065 e il 596 casi vi è stata una diagnosi di Disforia dell'identità di genere: in 377 casi i pazienti sono passati dal maschile al femminile e 219 dal femminile al maschile.

Come ha spiegato Morrone in occasione di un recente convegno che si è svolto presso il Camillo-Forlanini per celebrare 20 anni di attività in questo settore, ogni mese dieci nuovi pazienti si rivolgono agli specialisti per cambiare sesso e le richieste da parte di genitori preoccupati hanno subito, nell'ultimo quinquennio, un incremento del 50%.

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Un cambiamento non solo fisico, dunque, ma anche culturale (LEGGI).
Fino a qualche anno fa i disturbi dell'identità di genere (legati soprattutto a disturbi dei cromosomi sessuali che non possono essere definibili come esclusivamente maschili o femminili), in adulti  e bambini, venivano vissuti con grande riservatezza, vergogna, imbarazzo.

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Oggi, invece, cresce l'esigenza di voler intervenire per dare una definizione di genere sin dai primi anni di vita: presso l'ospedale capitolino sono stati eseguiti negli ultimi cinque anni 350 interventi su bambini con meno di sei anni.

I disturbi della differenziazione sessuale interessano un neonato su 4-5mila: in questi neonati risulta difficile attribuire un sesso. In questi casi gli esperti eseguono una serie di esami ormonali per stabilire quale sia la componente sessuale prevalente e operare una scelta per l'intervento migliore.

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