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Gli effetti e i benefici della musica per i bambini pretermine

di Viola Stellati - 12.12.2022 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Tutti siamo consapevoli delle potenzialità delle note musicali, ma in molti non sanno dei numerosi benefici della musica per i bambini pretermine: quali sono

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Musica per i bambini pretermine

"La musica salva la vita", è una frase che abbiamo letto spesso e che, in molte circostanze, abbiamo reso anche nostra. Ma c'è un caso in particolare in cui le note sono in grado di portare più effetti e benefici del solito. Si tratta dell'ausilio della musica per i bambini pretermine, un ambito in cui diversi studi sono stati in grado di dimostrare che l'uso delle melodie fa particolarmente bene a livello cerebrale per i neonati venuti al mondo prima di aver raggiunto le 37 settimane di età gestazionale.

Musica per i bambini pretermine: quali sono gli effetti

Nel corso degli anni numerosi studi hanno studiato e valutato gli effetti dell'ascolto della musica per i bambini pretermine mostrando diversi benefici su numerosi aspetti.

Anderson & Patel, per esempio, hanno dimostrato i vantaggi apportati dalla musica nella stabilizzazione del respiro e sulla frequenza cardiaca, così come Kimberly e collaboratori hanno dato prova di una riduzione del numero di eventi di apnea e bradicardici al giorno. Ma non solo. Infatti, l'esposizione alla musica per i bambini pretermine è funzionale anche per:

  • migliorare il loro dispendio energetico a riposo;
  • arricchire la loro alimentazione;
  • farli aumentare di peso;
  • mettere in atto schemi di sonno più maturi.

Ma c'è uno studio piuttosto recente, effettuato da Lordier e colleghi, che ha davvero aperto un mondo sull'argomento della musicoterapia per i bambini prematuri. Essi, infatti, hanno dimostrato come inserire l'arte dei suoni all'interno del protocollo di cura della Terapia Intensiva Neonatale fino al raggiungimento della quarantesima settimana di vita dei bambini nati pretermine, attraverso l'utilizzo della risonanza magnetica (MRI).

I risultati ottenuti, in sintesi, sono stati un miglioramento delle connessioni fra network cerebrali che in questi bambini sono meno collegati per colpa dell'interruzione del loro sviluppo causato dalla nascita precoce.

Neonati prematuri e risonanza magnetica

Quando un bambino nasce abbastanza prima del termine, il rischio maggiore che corre è quello di sviluppare alterazioni strutturali e funzionali della rete neuronale nel cervello e, di conseguenza, la possibilità di avere deficit a livello neurologico.

Tuttavia, la risonanza magnetica ha fornito interessanti e innovativi punti di vista sui cambiamenti dello sviluppo che si verificano nel cervello pretermine. Utilizzandola su un bambino che si trova in Terapia Intensiva Neonatale e che è in stato di riposo, è possibile identificare reti funzionali su larga scala che mostrano un segnale coordinato che dipende dal livello di ossigeno nel sangue, fluttuazioni legate all'attività cerebrale naturale del nuovo venuto al mondo.

E quando i neonati pretermine sono esposti alla musica nell'unità di Terapia Intensiva Neonatale, sembrano godere di un aumento significativo delle connessioni tra quelle reti cerebrali che erano risultate precedentemente ridotte. In questo modo, diventano più simili a quelle dei neonati a termine.

Ciò vuol dire che grazie alla risonanza magnetica è possibile avere informazioni sulla maturità e integrità del cervello. E l'uso della musica, in queste circostanze, secondo gli studi effettuati, migliora lo sviluppo del cervello dei neonati nati abbastanza prima del tempo previsto.

In sostanza, l'esposizione alla musica per i neonati pretermine è in grado di ottimizzare le loro abilità cognitive, tra cui attenzione e memoria.

Gli altri effetti della musica per i bambini pretermine

Gli studi condotti fino a questo momento hanno dimostrato anche altri effetti per quanto riguarda l'ascolto della musica per i bambini pretermine.

Innanzitutto, ci sono benefici per la corteccia uditiva, ma anche per le aree frontali, temporali, parietali e subcorticali correlate all'attenzione, alla memoria e persino alle funzioni motorie.

Ma non solo. L'addestramento all'ascolto della musica, infatti, nel corso del tempo aumenta l'attività cerebrale nello stato di riposo tra aree motorie e uditive.

Concludendo, l'ascolto della musica per i bambini che si trovano in Terapia Intensiva influenza lo sviluppo delle reti cerebrali nelle regioni corticali implicate, sia nella percezione sensoriale, sia nella rilevazione e risposta a stimoli specifici.

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