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Perchè il bambino si rifiuta di fare la cacca?

di Emmanuella Ameruoso - 17.01.2016 Scrivici

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Di fronte a un atteggiamento di rifiuto che perdura nel tempo, sono in molte a chiedersi se è il caso di consultare uno psicologo o se si tratta di una fase normale. Ecco cosa ci dice la psicologa di Pianeta Mamma

Perché i bambini trattengono la cacca

Il passaggio dal pannolino al vasino è tra le tappe più difficili nella vita del bambino e della sua mamma. Sono tante le richieste di aiuto che ci arrivano in Redazione e le domande rivolte alla nostra psicologa, la Dott.ssa Ameruoso. Tra le ultime lettere ricevute, ve ne riportiamo una che tratta un tema comune a molti bambini: "il trattenere la cacca", il controllo degli sfinteri, e la difficoltà di farla nel vasino. 

Di fronte a un atteggiamento di rifiuto che perdura nel tempo, sono in molte a chiedersi se è il caso di consultare uno psicologo o se si tratta di una fase normale. Ecco cosa ci dice la psicologa di Pianeta Mamma.

Gentile Dottoressa, mio figlio ha 3 anni e mezzo e, da circa un anno, ha imparato ad usare il vasino e, subito dopo, il water per la pipì. Tra l'altro è capitato di rado che l'abbia fatta addosso, neanche alla materna che ha iniziato a settembre dello scorso anno. La cacca però si è sempre rifiutato di farla se non addosso, solo qualche volta è riuscito nel water o nel vasino forse più casualmente...quando proprio era lì lì per  farla addosso. La sua situazione ideale è accovacciato o sdraiato mentre gioca; a volte si isola in qualche stanza o in bagno, ma sempre negli slip.

A volte se siamo in casa gli metto il pannolino e succede la stessa cosa. Io e mio marito abbiamo provato tutto: cambiarlo parlandogli, non dicendo nulla, arrabbiandoci, promettendo premi...tutto nel corso di un anno. Ora sembra peggiorare in quanto non vuole farsi pulire, tende a trattenerla facendo a più riprese piccole quantità. In giro e a scuola riesce a controllarla, non la fa quasi mai, a volte ugualmente addosso e pochissime volte dai nonni o in gite con noi l'ha fatta nel water. Quando aveva il pannolino era regolare, ora alterna

stitichezza a regolarità. Non sappiamo se è il caso di portarlo da uno psicologo o continuare come se tutto sia normale. Chiediamo a lei cosa sia meglio fare.

Il controllo sfinterico è contraddistinto dal passaggio di un comportamento riflesso automatico ad uno volontario. È acquisito progressivamente e s’impara a gestire prima lo sfintere anale e poi quello vescicale. Per cui c’è bisogno di un po’ di tempo: la motricità vescicale deve maturare da uno stadio di automatismo infantile (fino a 1 anno d’età) a un inizio d’inibizione (fino a 2 anni), a un’inibizione completa (fino ai 3 anni) e ad un vero controllo sfinterico che si realizza dopo i 3 anni.

Tale apprendimento non è separato da quello legato alla pulizia considerati entrambi elementi di transizione nella relazione madre-bambino. Un rinforzo positivo (espressione di felicità) al comportamento del bambino provoca in lui un piacere nell’espulsione. Un rinforzo negativo (come il disgusto) produce una diversa percezione tanto da provocare un’inibizione o uno scarso controllo dei muscoli coinvolti nella minzione e nella defecazione. I momenti di cambiamento nella sua vita sono fondamentali nell’influenzare le sue propensioni e, spesso, il momento in cui comincia a divenire più autonomo (anche dal punto di vista della gestione del muscolo sfinterico) coincide con l’ingresso alla scuola materna.

Altri eventi possono condizionare tale fase che si protrae fino ai tre anni, quali la nascita di un fratellino, il cambio d’ambiente, la ripresa del lavoro da parte della mamma, una separazione. Il momento critico è però legato alla reazione materna che sembra essere fondamentale per stabilire la risposta del bambino alla tendenza espulsiva o ritentiva. La costipazione può esserne una conseguenza. Abbastanza comune rappresenta un motivo di forte preoccupazione per genitori, nonni e maestre.  Ma, poiché il processo di apprendimento è graduale, è bene, soprattutto nelle prime fasi alternare il pannolino all’utilizzo del vasino soprattutto di giorno.

Quando valutare se è effettivamente pronto?

  • al cambio del pannolino si accorge se ha fatto pipì o meno

  • il coordinamento motorio dei piedi è più adeguato all’età 

  • il bimbo ha all’incirca due anni,

L’encopresi, cioè la defecazione nelle mutande in bambini che abbiano superato l’età dell’acquisizione della pulizia, tra i due e i tre anni, può essere primaria o secondaria. Nel primo caso il bambino ha sempre defecato nel pannolino e non ha mai appreso l’utilizzo del vasino, nel secondo, invece, si verifica una sorta di regressione ad una fase precedente.

Quest’ultima è maggiormente diurna e riguarda prevalentemente i bambini di sesso maschile. Riguarda però un’età differente rispetto a quella valutata sin ora: cioè oltre i 4 anni (spesso tra i 7 e gli 8) (Marcelli, Braconnier, 1996). C’è, quindi, un margine di tolleranza che considera la possibilità di far evolvere un’iniziale difficoltà in un comportamento che segue naturalmente il suo percorso.

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