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Coccole e massaggi ai neonati
“La magia ultima dell’attaccamento è il contatto fisico. E questa magia passa attraverso la pelle”. Stern, 1990
Una carezza è sempre una fonte di piacere a qualsiasi età. Oltre a svolgere una funzione cruciale nei processi legati alla sopravvivenza (fame, sete, sonno) e al legame, per i quali i piccoli manifestano sensazioni di ansia e paura nei momenti di pericolo, le carezze influenzano profondamente lo sviluppo dei circuiti neuronali e permettono la maturazione di determinate aree cerebrali mediatrici dei processi mentali quali la memoria, la narrativa autobiografica, le emozioni, le rappresentazioni e gli stati della mente.
È durante i primi mesi di vita che il neonato sviluppa il legame con le figure principali di accudimento. Le relazioni di attaccamento “sicure”, cioè quelle in cui i genitori riescono a rispondere pienamente alle esigenze dell’infante, agevolano lo sviluppo di regolatori emotivi (Siegel, 1999) a differenza dell’attaccamento insicuro o ambivalente che pone in difficoltà questo processo.
Mary Main (1996) ha riassunto nei seguenti princìpi i punti fondamentali di tale processo:
- Le prime relazioni di attaccamento si formano in genere entro il settimo mese di vita
- Quasi tutti i bambini sviluppano i processi di attaccamento
- Le relazioni di attaccamento si stabiliscono solo nei confronti di un numero limitato di persone
- Questi attaccamenti selettivi derivano da interazioni sociali con le figure di riferimento
- Tali relazioni hanno effetti specifici sull’organizzazione dei comportamenti e delle funzioni cerebrali del bambino
Ma come si può facilitare il processo di attaccamento e di sicurezza?
Berne (1972) a tal proposito parla di "carezze" come riconoscimento sociale e come necessità di ognuno di soddisfare il bisogno legato all'affettività. Le carezze possono essere di diverso tipo e comunque espresse attraverso i sensi quindi proposte sotto forma di stimolazioni corporee:
- Le stimolazioni uditive vengono agevolate tramite una ninna nanna, una dolce musica, una voce familiare che bisbiglia all'orecchio
- Le stimolazioni visive si propongono attraverso i colori, gli oggetti che possono attirare attenzione, le figure interessanti
- Le stimolazioni tattili avvengono con il cambio del pannolino, l'allattamento al seno, il bagnetto, un peluche o bambolotto morbido, una coperta
- Le stimolazioni olfattive sollecitate grazie alla percezione del profumo della mamma o un odore che può piacere.
Lo stimolo fisico, quindi, rappresenta una modalità di comunicazione tra la mamma ed il neonato e permette di soddisfare una necessità implicita in ogni essere vivente: quella di avere la certezza di esistere.
Anche la genitrice è agevolata poiché il massaggio permette una maggiore conoscenza dei bisogni e degli aspetti del piccolo, le caratteristiche di quest'ultimo tendono, pertanto, ad adeguarsi in modalità più positiva alla realtà proprio perché il contatto con la figura di accudimento è più soddisfacente (De Stasio, 2009).
Oltre alle attenzioni specifiche e la cura in risposta ai bisogni del neonato, il contatto corporeo rappresenta una delle modalità di rilievo per agevolare i rapporti sociali, le emozioni, l'intimità e la sicurezza. Il cambio del pannolino può essere un momento di scambio energetico e di coccola specifica. Attraverso l'uso di oli o semplicemente con le carezze in zone del corpo quali gambe, braccia, spalle, piedini e viso.
Le varie ricerche documentano che la stimolazione tattile è necessaria per l'attivazione e lo sviluppo di vari sistemi fisiologici ed è fondamentale per lo sviluppo di sane relazioni sociali (Bowlby 1972, Harloe e Zimmerman 1958, Montagu 1981) e può essere più semplice da effettuare se avviene in un momento specifico di rilassamento reciproco così da favorire la cura del bambino e la possibilità di rilassarlo prima del bagnetto o del sonno, cioè durante la fase di cambio del pannolino.
Quali sono gli effetti del massaggio sul neonato e sulla relazione?
Innanzitutto: aumenta la soddisfazione materna e il miglioramento del tono dell’umore permette di prevenire la depressione post partum o comunque di favorire lo scambio tra madre e figlio carente nel momento in cui tale disagio si manifesta.
Inoltre:
- Calma il bambino
- Migliora il sonno
- Seda il nervosismo agevolando la socievolezza
- Migliora la salute fisica del bambino
- Permette un riequilibrio energetico ed emozionale
- Migliora la circolazione sanguigna e linfatica
- Idrata la pelle e bonifica i muscoli
- Migliora le funzioni organiche in casi di diarrea o stitichezza o coliche gassose
- Permette di superare possibili ed eventuali traumi emotivi
Che tipi di massaggi si possono effettuare?
In realtà ce ne sono tanti, ma tra quelli più diffusi ritroviamo:
- Lo Shantala che è un massaggio indiano. Nasce nella regione del Kerala a sud dell’India ed ha lo scopo di agevolare il passaggio dalla vita intra a quella extrauterina mantenendo il contatto corporeo e favorendo la sensazione di benessere e rilassamento.
- Il Tuina è tipico cinese e stimola specifici punti del corpo per attivare l’energia attraverso il sistema linfatico e circolatorio poiché trae spunto dall’agopuntura.
- L’Infant massage nasce negli Stati Uniti ed è una via di mezzo tra il massaggio indiano e quello svedese. È utilizzato per alleviare alcuni disturbi tipici dei primi mesi di vita quali le coliche gassose, la crescita dei denti e per facilitare lo scambio emotivo tra i genitori e il piccolo.
Il momento del cambio del pannolino, a volte difficoltoso o denso di tensione, se associato alle coccole o ai massaggi diviene molto più piacevole e viene atteso maggiormente dai più piccoli