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Mamme: momenti di panico e sensi di colpa

di Redazione PianetaMamma - 07.10.2010 Scrivici

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La pedagogista di Pianetamamma risponde all'appello di una mamma stanca: a volte i sensi di colpa, i rimproveri, delle persone che abbiamo accanto, non ci permettono di seguire il nostro istinto materno

Sul mio forum d’ascolto arrivano molte le domande più disparate sull’educazione dei piccoli. La richiesta di questa mamma mi ha molto colpita perché ho pensato subito alla semplice risposta… la stanchezza, i sensi di colpa, i rimproveri, spesso in buona fede, per carità, delle persone che abbiamo accanto, non ci permettono di seguire il nostro istinto materno.

“Gent.ma dottoressa buongiorno,
le scrivo perchè sto attraversando un momento di particolare crisi nell'accudimento della mia bimba di un anno.
Da quando ha 9 mesi trascorre la giornata dalla nonna paterna, perchè io ho, ahimè, ripreso il lavoro (ora a tempo pieno). Quando tornavo a casa la sera, dopo aver giocato un po' con lei e fatto il bagnetto, la mettevo a terra in cucina, con qualche giochino... e lei stava lì in autonomia mentre io cucinavo. Poi la mettevo nel seggiolone per la sua cena e rimaneva tranquilla fino a che anche io e mio marito avessimo finito di cenare.
Ora però non la riesco più a gestire: siamo stati due settimane al mare (dove abbiamo cercato di mantenere gli stessi ritmi, ma essendo con i miei suoceri lei ha indubbiamente ricevuto più attenzioni) e da quando siamo tornati vorrebbe stare sempre e solo in braccio.
mamma-stancaQuando torno a casa le faccio un po' di coccole, il bagnetto... e poi la metto a terra con dei giochini e lei piange, si arrampica sulle mie gambe etc. Sta tranquilla solo fintanto che le do' da mangiare, dopodichè piange disperata nel seggiolone, si dimena, sbatte la testa in avanti e in dietro finchè la tiro fuori: a quel punto di nuovo si arrampica alle mie gambe e piange per farsi prendere in braccio.
Se considero che arrivo a casa alle 18:30 e che alle 21:30 la bambina va' a dormire (dorme serena tutta la notte) passiamo insieme 3 ore da incubo, in totale stress e nervosismo.
Mio marito, che la intrattiene mentre io cucino, dice che dovrei lasciarla piangere... io cerco di trattarla con dolcezza evitando il più possibile di accontentarla, ma il più delle volte 'vince' lei.
Mi sento un po' in colpa perchè sto via di casa tutto il giorno... però non vorrei che crescesse viziata e prepotente.
Mi sento totalmente incapace di gestirla ed educarla”


A tutte noi è capitato. Abbiamo pensato che il nostro cucciolo era viziato e prepotente, abbiamo pensato che “ce l’ha tutte vinte” senza riflettere sul fatto che il nostro bambino stava solo cercando di comunicarci un suo bisogno.
La mia risposta è stata questa:

“cara mamma,
innanzitutto benvenuta nel club delle mamme che si sentono inadeguate, non capite dai compagni e che, dubbiose e frustrate cercano di fare del loro meglio!
I sensi di colpa per il lavoro a tempo pieno, per quel lavoro che ci impedisce di essere madri, donne, compagne e amanti come vorremmo, che ci impedisce di stare coi nostri figli all day long non è, in questo caso, l'imputato.
Forse sarò un pò dura ma: Ha mai pensato che la sua cucciolina sta crescendo?
che dopo 2 settimane passate con lei adesso non capisce perchè la sua mamma non c'è più? vorrebbe solo un pò di coccole e tenerezza, non le basta star lì a giocare, vuole la mamma tutta per sè. Non la ignori.
E dunque: quelle 3 ore non possono essere dedicate completamente alla piccola? capisco che lei debba cucinare. Ma non può farlo mentre il papà fa il bagnetto alla piccola?
La bambina non sta prendendo un vizio, e non è prepotente.
Vuole solo stare con la sua mamma. Lasciarla piangere equivarrebbe ad ignorare un suo bisogno primario. Faccia riflettere suo marito su questo punto”


Mi sono pentita subito della durezza della risposta…ma, forse, quelle parole erano rivolte più a me che a lei. Perché è facile sentirsi attanagliate da mille pensieri, mille preoccupazioni, mille dubbi, soprattutto quando, chi dovrebbe aiutarci, ci addita quali cause di un comportamento ritenuto scorretto da parte dei nostri figli. Che sia la nonna, il marito, la maestra, la signora per la strada, tutti dovrebbero imparare a fare silenzio in modo che noi mamme possiamo tornare a fare affidamento sul nostro istinto materno, infallibile, unico, eccezionale… mi sono sentita in dovere di scrivere altre 2 righe alla mamma che, nel frattempo, mi aveva anche ringraziata della risposta!

“sono sicura che lei è un'ottima madre capace di mettersi in dubbio e di capire cos'è meglio per la sua bambina. Segua il suo istinto materno e lasci che gli altri parlino...
le mando un forte abbraccio”


Quella dolce mamma oggi mi ha scritto:
“la ringrazio moltissimo!
ho seguito il suo consiglio e mi sono 'rilassata un po' accontentando un po' di più la bambina e tralasciando il resto per qualche sera: si è immediatamente calmata e ora è tornata a giocare tranquilla mentre le preparo la cena.
Addirittura sta ancora a tavola con noi, sembra perfino divertirsi: e dopo cena... coccole!
la ringrazio veramente molto per l'aiuto”


Io ringrazio lei, cara mamma, per avermi dato l’opportunità di riflettere su un punto così delicato.
Lasciamo che gli altri parlino, lasciamo che espongano le loro teorie su bambini ed educazione. In fondo cos’è un vizio?
E’ un atteggiamento che dà fastidio agli altri e non a noi.

E’ un vizio dormire nel lettone? È un vizio mangiare in braccio? È un vizio allattare oltre l’anno di età?
Per me non sono vizi… sono coccole!

PS: SSHHH…Non dite alla pedagogista che ho scritto questo articolo…ci sono tantissimi punti su cui lei potrebbe controbattere…mi raccomando: acqua in bocca!!

Mariaelena La Banca alias yummymummy



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