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Linguaggio e uso del ciuccio
Molti logopedisti raccomandano ai genitori di limitare l'uso dei ciucci o eliminarli a causa del timore che un uso eccessivo possa compromettere le capacità linguistiche e le funzioni orali. È sempre così?
Spesso i genitori dichiarano di non riuscire a togliere il ciuccio ai propri figli o che eliminandolo il figlio finirebbe per non mangiare o non si addormenterebbe o piangerebbe in maniera inconsolabile.
Il ciuccio, in realtà, può essere utile per alcuni neonati, può, ad esempio, aiutare i bambini con flaccidità muscolare orale e difficoltà durante l'allattamento al seno, incoraggiare la suzione nei neonati pre-termine e favorire la coordinazione suzione-deglutizione nei bambini che non possono essere attaccati al seno; vi è però, successivamente, un processo fisiologico per cui il bambino raggiunta una certa età si sposta da uno schema orale di suzione a uno schema di raccolta del cibo in bocca e deglutizione più maturo.
Il problema, in effetti, risiede soprattutto nella durata dell'uso del dispositivo.
L'uso del ciuccio dopo una certa età non ha più una funzione di stimolare la suzione e favorire il nutrimento (il riflesso di suzione scompare entro l’anno di età), la bocca si inizia a preparare alle nuove funzioni e ad un nuovo tipo di alimentazione, inizia infatti anche l’erudizione dei denti e il bambino inizia a parlare. Questo è il momento di smettere di offrire il ciuccio che, a questo punto, assume quasi esclusivamente una funzione di conforto e rilassamento ma aumenta la probabilità di anomalie dentali e questo potrebbe tradursi in disturbi del linguaggio.
Naturalmente c’è un po’ di tempo per togliere il ciuccio, non c’è un giorno preciso in cui va eliminato obbligatoriamente ma comunque bisognerebbe farlo, a mio avviso, prima dei due anni.
La dipendenza emotiva nei confronti del ciuccio, diversa da quella nei confronti di un genitore, non è semplicemente presente in un bambino, è qualcosa che si sviluppa nel tempo (come può esserlo attaccarsi ad una copertina e non andare a dormire senza).
Limitare l'esposizione a un oggetto speciale, spesso rende più difficile il distacco del bambino e quindi l'eliminazione diventa una competizione di volontà, io spesso consiglio di rimuovere questo elemento prima che il bambino possa diventare emotivamente attaccato ad esso.
Ho avuto bambini di 4 anni venuti per una valutazione logopedica che ancora utilizzavano i loro ciucci. C'è da meravigliarsi se il loro modo di parlare ne era stato influenzato? Se un bambino è un po’ più grande, come in questi casi, diventa necessario “discuterne” con il bambino e prepararlo ad abbandonare il ciuccio in una data prestabilita.
Una volta d’accordo sull’eliminazione del ciuccio, di solito chiedo ai genitori quale, secondo loro, potrebbe essere il modo più funzionale di procedere per farlo. Ho avuto genitori che hanno ritenuto più in linea con il loro modo di fare gettare via il ciuccio davanti al bambino, altri che l’hanno incartato per regalarlo a un bambino più povero o più piccolo, altri che l’hanno semplicemente “smarrito”. Se si teme una reazione esagerata del bambino, soprattutto quando si tratta di un bambino più grande, la motivazione e la spiegazione calma sono il modo migliore per gestire la situazione. È importante ricordare che tutti i bambini alla fine abbandonano i loro ciucci, la dipendenza da un ciuccio spesso è dovuta a parenti, caregiver o proprio ai genitori che scelgono di tranquillizzare il bambino continuando a inserire il ciuccio, persone quindi che sono ben intenzionate ma non hanno chiari i rischi a lungo termine associati all'uso prolungato del ciuccio.
Se i ciucci non vengono eliminati al momento opportuno, la famiglia, in effetti, corre il rischio che le funzioni orali non si sviluppino adeguatamente, che il bambino non inizi la masticazione ma ingoi semplicemente il cibo e, naturalmente, questo comporterà uno squilibrio orofacciale che poi richiederà una terapia logopedica miofunzionale specifica.
Ricordiamoci che spesso a causa dell’immaturità delle funzioni orali, delle difficoltà conseguenti a mangiare, o semplicemente a causa della vita frenetica, i bambini con il ciuccio tendono ad un uso prolungato anche del biberon per il quale sviluppano il medesimo attaccamento. Nei casi in cui queste dinamiche risultano accentuate, il bambino che, a differenza dei sui coetanei, mangia come i bambini più piccoli, parla come i bambini più piccoli spesso si identifica con i bambini più piccoli e non vuole crescere.
Quindi, riassumendo, vediamo i vantaggi e gli svantaggi dell’uso del ciuccio:
VANTAGGI
- Fornisce una fonte di sicurezza al bambino e aumenta la soddisfazione del succhiare.
- È una sostituzione comune per il seno o il biberon allo scopo di confortare un neonato.
- Permette a un bambino di succhiare senza ingerire cibo o liquidi.
- È un’abitudine più facile da interrompere rispetto ad altre, come ad esempio succhiare il pollice.
SVANTAGGI
Un uso prolungato può causare problemi di allineamento dei denti o creare squilibrio muscolare orofacciale. Può causare problemi per il corretto sviluppo della bocca e, in particolare, nella forma del tetto della bocca. L'uso dei ciuccio dovrebbe fermarsi a prima dei 2 anni in modo che qualsiasi problema possa essere corretto naturalmente.
- Le problematiche orofacciali che derivano da un uso prolungato del ciuccio portano anche ad un’articolazione immatura e spesso meno chiara.
- Può limitare l'imitazione di suoni e parole.
Se è il momento di interrompere l'abitudine del bambino all'uso del ciuccio, ecco alcuni suggerimenti e metodi utili:
- Immergere il ciuccio nell'aceto bianco o nel succo di limone, rendendolo così meno attraente.
- Non modificare il ciuccio lasciandolo di una misura troppo piccola per la bocca del bambino in modo da ridurre la soddisfazione di suzione.
- Far finta di perderlo o che il gatto l’ha morsicato o semplicemente logorarlo in modo da renderlo fastidioso all’utilizzo.
- Assicurarsi che tutti facciano lo stesso quindi che babysitter, fratelli, nonni si adeguino a non offrire al bambino il ciuccio se così è stato deciso.
- Offrire comfort alternativi, come il cullare, il canto e il massaggio delicato.
- Spiegare al bambino che c'è un altro bambino che ha più bisogno di lui di quel ciuccio.
- Spiegare al bambino che è ormai grande aggiungendo un po’ di fantasia, ad esempio che un giorno preciso (magari la data di una ricorrenza) dovrà lasciare il ciuccio nel contenitore dei ciucci dei bambini (si può costruire una scatola e riempirla di ciucci) e che in cambio avrà un regalo, quindi il giorno dopo vicino alla scatola troverà un giocattolo al posto.
- È importante ricordarsi sempre che per il bambino non è un passaggio delicato, soprattutto se ha superato l’età in cui il ciuccio viene abbandonato spontaneamente e che quindi il bambino dovrà ricevere molte lodi e non bisognerà mai considerare l’abbandonare il ciuccio come buttare via una vecchia matita o un altro oggetto qualsiasi.
Libri utili
Ci sono in commercio diversi libri che parlano di bambini che non vogliono lasciare il ciuccio e che possono aiutare i genitori ad affrontare l’argomento con il proprio figlio.
- Alice e il ciuccio. Di Marta Monelli
- Voglio il mio ciuccio. Di Tony Ross
- Ciao, ciao, ciuccio! Io sono grande. Di Emanuela Bussolati
- Lupetto vuole il ciuccio. Amico lupo. Di Lallemand
- Il ciuccio di Nina. Di Villemin, Barcillon