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Le nove intelligenze multiple di H. Gardner

di Redazione PianetaMamma - 23.04.2009 Scrivici

La nostra cultura tende a dare una spiegazione logica alle cose basandosi su vista e udito senza tenere conto che ci sono più tipi di intelligenze, più tipi di memorie, che la memoria visiva non è la sola alla quale possiamo fare ricorso

In uno dei corsi di aggiornamento per insegnanti che ho tenuto negli anni passati, mi sono tanto battuta per spiegare la teoria delle intelligenze multiple di H. Gardner.
La nostra cultura tende a dare una spiegazione logica alle cose basandosi su vista e udito senza tenere conto che ci sono più tipi di intelligenze, più tipi di memorie, che la memoria visiva non è la sola alla quale possiamo fare ricorso. Il presupposto dal quale sono partita è che se riusciamo a capire che tipo di intelligenza abbiamo davanti, come genitori prima e come educatori poi, sarà anche più facile spiegare ai bambini i concetti che vogliamo insegnare.

Già alla materna gli educatori si trovano di fronte a bambini con presunti “ritardi cognitivi” che vanno da difficoltà nell’attenzione e/o nella concentrazione, a difficoltà di linguaggio e di espressione. Il tradizionale metodo “io spiego e tu ascolti” deve assolutamente decadere.
E allora: chi era Gardner?

​Howard Gardner, psicologo americano nato nel 1943, è considerato il principale rappresentante della teoria delle intelligenze multiple. Entrò all'Università di Harvard nel 1961, conseguendo il dottorato, specializzandosi successivamente in psicologia dell'età evolutiva e in neuropsicologia.
Nel 1986 ha cominciato ad insegnare alla Facoltà di Scienze a Harvard, collaborando contemporaneamente al Progetto Zero, un gruppo di ricerca sulla formazione della conoscenza, che riconosce grande importanza alle arti.
Nel corso degli anni, Gardner, oltre ad elaborare la teoria delle intelligenze multiple, si è occupato dello sviluppo delle capacità artistiche nei bambini e dell'ideazione di strumenti per migliorare l'apprendimento e la creatività attraverso forme di insegnamento e di valutazione maggiormente personalizzati.
Gardner ha ricevuto molti riconoscimenti, tra i quali alcune lauree ad honorem, tra cui quella dell'Università di Tel Aviv. Nel 1990, per le sue ricerche, è stato insignito del prestigioso premio Grawemayer dell'Università di Louisville.

Il punto di partenza della concezione di Gardner è la convinzione che la teoria classica dell'intelligenza, basata sul presupposto che esista un fattore unitario, misurabile tramite il QI, sia errata.
Dopo aver effettuato indagini sull'intelligenza dei bambini e su adulti colpiti da ictus, egli giunse alla conclusione che gli esseri umani non sono dotati di un determinato grado di intelligenza generale, che si esprime in certe forme piuttosto che in altre, quanto piuttosto che esiste un numero variabile di facoltà relativamente indipendente tra loro, Gardner arriva a identificare almeno sette differenti tipologie di intelligenza:

1. Intelligenza logico-matematica, abilità implicata nel confronto e nella valutazione di oggetti concreti o astratti, nell'individuare relazioni e principi.

2. Intelligenza linguistica, abilità che si esprime nell'uso del linguaggio e delle parole, nella padronanza dei termini linguistici e nella capacità di adattarli alla natura del compito.

3. Intelligenza spaziale, abilità nel percepire e rappresentare gli oggetti visivi, manipolandoli idealmente, anche in loro assenza.

4. Intelligenza musicale, abilità che si rivela nella composizione e nell'analisi di brani musicali, nonché nella capacità di discriminare con precisione altezza dei suoni, timbri e ritmi.

5. Intelligenza cinestetica, abilità che si rivela nel controllo e nel coordinamento dei movimenti del corpo e nella manipolazione degli oggetti per fini funzionali o espressivi.

6. Intelligenza interpersonale, abilità di interpretare le emozioni, le motivazioni e gli stati d'animo degli altri.

7. Intelligenza intrapersonale, abilità di comprendere le proprie emozioni e di incanalarle in forme socialmente accettabili.

A questi tipi di intelligenza, Gardner ha aggiunto successivamente un'ottava intelligenza, quella naturalistica, relativa al riconoscimento e la classificazione di oggetti naturali; ipotizzando inoltre la possibilità dell'esistenza di una nona intelligenza, l'intelligenza esistenziale, che riguarderebbe la capacità di riflettere sulle questioni fondamentali concernenti l'esistenza e più in generale nell'attitudine al ragionamento astratto per categorie concettuali universali.

La teoria delle intelligenze multiple comporta che i diversi tipi di intelligenza siano presenti in tutti gli esseri umani e che la differenza tra le relative caratteristiche intellettive e prestazioni vada ricercata unicamente nelle rispettive combinazioni.
Per quanto l'intelligenza sia stata a lungo studiata da una moltitudine di ricercatori, si è ancora lontani dall'aver raggiunto un consenso unanime su una definizione capace di fissarne le caratteristiche di maggior rilievo.
Senza pretendere di dire l'ultima parola in merito, si può comunque affermare che l'intelligenza, in un'ottica evoluzionistica, intesa come strumento che migliora l'adattamento all'ambiente, è in primo luogo la capacità di risolvere nuovi problemi, oppure di risolvere vecchi problemi in maniera innovativa

Per approfondire

Howard Gardner "Educazione e sviluppo della mente - Intelligenze multiple e apprendimento" Ed. Erickson

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A cura della pedagogista dott.ssa Mariaelena La Banca




 

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