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La psicomotricità nei bambini: quando può servire un aiuto

di Dott.ssa Giuliana Apreda - 13.07.2022 Scrivici

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Psicomotricità infantile: Perché si fa e a cosa serve, quando un bambino ha bisogno di psicomotricità, esercizi e consigli

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Psicomotricità

La psicomotricità ha avuto il suo boom negli anni Ottanta ed era spesso proposta nelle scuole. Con gli anni è cambiata molto affinandosi fino ad essere riconosciuta come una disciplina sanitaria. Il bambino esprime le sue emozioni, paure, affetti, sensibilità principalmente attraverso il corpo poiché almeno fino alla pre-adolescenza è questo il tramite principale attraverso cui manifesta i contenuti della sua mente e della sua psiche, ma quando può essere utile fare delle sedute di psicomotrocità

Come si svolge una seduta di psicomotricità

Le sedute di psicomotricità sono ambientate in luoghi caldi, colorati, in presenza di diversi attrezzi e materiali non strutturati (palloni, cuscini, cerchi, etc). In questi luoghi i bambini giocano e si relazionano ed interagiscono con la terapista.

La psicomotricista instaura con il bambino un rapporto privilegiato ed empatico che può portare alla risoluzione di diverse problematiche legate alla crescita e alla relazione con i coetanei e l'ambiente che lo circonda. Un esempio classico è quello del bambino inibito che non sa cosa fare ed è bloccato ma ha interiorizzato tante richieste, a scuola e a casa, a cui non riesce a rispondere.

Lasciandogli un po' di libertà nel confronto con i suoi pari inizia subito a reagire al suo problema. Magari in modo non cosciente ma piuttosto fisicamente con l'uso del suo corpo. Dopo aver rotto il ghiaccio si può indurlo verso particolari attività, movimenti o giochi che con il tempo lo aiuteranno a cambiare. Progressivamente il bambino inibito comincerà a rendersi conto dei suoi progressi e della sua capacità di esprimersi nella relazione con gli altri. Attraverso il gioco, in sedute individuali o di gruppo, a seconda modalità e stimoli che la terapista propone in modo graduale i bambini si aprono e mettono in luce, spesso più o meno consapevolmente, le loro emozioni, paure e problemi.

La terapista, di solito, indossa una tuta da ginnastica e si rotola per terra con i bambini poiché parla il loro linguaggio.

Psicomotricità a cosa serve

Perché si fa la psicomotricità? La psicomotricità infantile è una disciplina che sviluppa il potenziale psicologico, espressivo e funzionale e sociale del bambino. Da molti anni ormai nei grandi centri della sanità pubblica o nel privato convenzionato si può accedere a terapie qualificate e specifiche per diversi problemi. Nei casi di patologia conclamata o disabilità è fondamentale un lavoro di rete, ossia collaborare con la famiglia, la scuola, il neruropsichiatra, lo psicoterapeuta di riferimento.

Il lavoro di rete è un modello di lavoro efficace e all'avanguardia che prevede la collaborazione di diverse figure professionali per esempio la logopedista o la pedagogista.

La psicomotricità si occupa inoltre di problematiche comportamentali come l'aggressività, l'eccessiva timidezza, la troppo loquacità, le difficoltà relazionali ed anche di disturbi specifici (diprassia, disgrafia, ritardo psicomotorio etc.).

Quando un bambino ha bisogno di psicomotricità? I genitori devono prestare attenzione ed ascolto ai segnali di disagio che i loro figli esprimono e che spesso sono veicolati proprio attraverso il corpo, la motricità e l'azione.

La psicomotricista condividerà con i genitori un'ipotesi di aiuto e di intervento e verranno coinvolti anche gli insegnanti e altre figure di riferimento importanti nella vita del bambino. L'obiettivo è quello di formare una squadre e remare nella stessa direzione!

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