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L'aggressività e la rabbia nei bambini

di Dott.ssa Giuliana Apreda - 21.06.2016 Scrivici

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Fonte: iStock
Il bambino è aggressivo cosa fare? La psicologa spiega cosa provoca l'aggressività e la rabbia nei bambini e come comprenderla

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Il bambino è aggressivo cosa fare

Graffiare, mordere o tirare i capelli: alcuni comportamenti dei bambini sembrano molto aggressivi e suscitano preoccupazione nei genitori. Il bambino è aggressivo, cosa fare per comprendere l'origine della sua rabbia e come intervenire nel modo migliore?

Dietro queste azioni si nasconde sempre il desiderio di attenzione e di ascolto. Winnicott, pediatra e psicoanalista, sostiene che “crescere è di per sé un atto aggressivo” basta osservare come i bambini si muovono con prontezza verso un bel giocattolo; l'afferrano con grinta e quando qualcuno prova a portarglielo via si ribellano con aggressività.

Aggressività deriva dal termine latino aggredior che significa “cammino in avanti”, “vado verso”. Nei bambini l'aggressività è una modalità comunicativa e di crescita che si trasforma ed evolve in relazione alle tappe evolutive dello sviluppo del bambino e pertanto deve essere valutata in relazione alla sua età.

Aggressività a un anno

Nel primo anno di vita l'aggressività del bambino (che si manifesta con pianti, urla, utilizzo di oggetti per colpire persone o piani di appoggio) è una modalità specifica sia di reagire alle frustrazioni sia di dare spazio alla tendenza esplorativa che caratterizza proprio i primi anni di vita.

Aggressività a due-tre anni

Intorno ai due-tre anni, invece, il bambino impara a dire sempre “NO” anche questo rappresenta un suo modo di crescere che gli permette di distinguere l'IO dal TU e di far valere la sua volontà. Non bisogna dimenticare anche il valore esplorativo di alcuni atteggiamenti aggressivi. Ad esempio pugni, schiaffi, lancio di oggetti, crisi di rabbia ecc sono un tentativo per esplorare le relazioni e anche per verificare l'effetto che queste azioni suscitano sulle persone e l'ambiente che circondano il bambino.

Bambino aggressivo a casa

Molte esperienze evolutive possono alimentare l'aggressività e la rabbia nei bambini come ad esempio la gelosia nei confronti di un fratello oppure la competizione in famiglia. Un bambino che prova gelosia vive una forte tensione emotiva: può combattere per un posto e/o un ruolo usurpato, perché si sente minacciato, per invidia che prova nei confronti di un membro della famiglia.

Un bambino aggredisce per quegli stessi sentimenti che sente dentro di sé e che sono per inaccettabili. Le persone che lo fanno arrabbiare sono proprio le stesse che lui ama, così come le persone che lo minacciano e che si prendono cura di lui. Per comprendere e placare la rabbia di un bambino per prima cosa l'adulto si deve calare nei panni del bambino e capirne i sentimenti.

Cosa fare

E' molto utile anche confrontarsi con altri genitori proprio per riflettere e condividere dubbi e difficoltà e anche per trovare delle nuove strategie e soluzioni. Spesso i genitori non esprimono i loro dubbi e paure in merito all'aggressività dei figli perché temono il giudizio degli altri e di essere accusati di non aver saputo impartire la giusta educazione ai loro figli.

Un genitore, infine, deve intervenire in modo fermo quando il bambino comincia a superare certi limiti e mette in pericolo la sua sicurezza fisica e quella degli altri. Oltre ad intervenire con autorevolezza è importante anche analizzare il comportamento aggressivo del bambino, cioè provare a capire se l'aggressività segnala un disagio più profondo difficile da esprimere con le parole.

Infine bisogna considerare che l'aggressività nei bambini può anche essere una “risposta” ad atteggiamenti aggressivi e di rabbia messi in atto proprio dagli stessi genitori

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