Home Il bambino Sviluppo e crescita

La kangaroo care per favorire lo sviluppo e il benessere dei neonati

di Viola Stellati - 15.05.2023 Scrivici

kangaroo-care
Fonte: shutterstock
Per anni utilizzata tutt'altro altro scopo, oggi la kangaroo care è una terapia che favorisce lo sviluppo e il benessere dei neonati: come funziona

In questo articolo

Kangaroo care

Superare il distacco dal grembo materno è sicuramente un'esperienza naturale ma non semplice per il piccolo appena venuto al mondo. Per questo motivo, negli ormai lontani anni '70, si è cominciato ad utilizzare la kangaroo care, una pratica che permette di favorire lo sviluppo e il benessere del neonato.

Kangaroo care: che cosa è

La kangaroo care, detta anche marsupio-terapia o canguro-terapia, permette al bambino di sperimentare un contatto più intimo con la sua mamma che in qualche modo gli ricorda la sua vita all'interno del grembo materno.

Si tratta perciò di un contatto pelle a pelle che un tempo era utilizzato a causa dei sovraffollamenti degli ospedali sudamericani, mentre oggi si rivela utile per ridurre la mortalità e morbilità neonatale nei bambini prematuri o LBW (con basso peso alla nascita).

Quando si mette in pratica questa tecnica si emulano, come dice il nome stesso, le mamme canguro i cui piccoli nascono prematuri e inadatti alla vita autonoma. Grazie però alla presenza della tasca materna, ovvere il marsupio, i cuccioli stanno al caldo, protetti e ben nutriti, tanto da completare il loro sviluppo in perfetta salute.

I benefici

I benefici della kangaroo care sono moltissimi, ma a riassumerli ci ha pensato uno studio scientifico pubblicato sulla rivista di settore Scenario:

  • miglioramento della temperatura corporea;
  • riduzione della frequenza cardiaca;
  • aumento della saturazione periferica;
  • promuove l'allattamento;
  • favorisce il riposo.

In parole più semplici, i valori dei parametri vitali comuni nel neonato pretermine sottoposto a kangaroo care sono migliori rispetto al neonato pretermine in incubatrice.

Come si effettua

Come riporta il sito dell'Ospedale Bambino Gesù, è possibile sottoporre a kangaroo care tutti i neonati, compresi quelli in Terapia Intensiva - quando però le condizioni lo permettono - i lattanti e ai nati prima del tempo previsto.

Il bambino nudo viene posto tra i seni della madre in posizione verticale all'interno di un marsupio che può essere fatto o con una copertina o con gli indumenti materni.

Attualmente in Italia la kangaroo care è applicata nella quasi totalità delle Terapie Intensive Neonatali, anche se è giusto specificare che un'indagine condotta dal Gruppo di Studio Care della Società Italiana di Neonatologia ha evidenziato una proposta ed una durata ancora limitate rispetto a quanto previsto dagli standard europei.

Il 15 maggio si celebra la Giornata Mondiale della Kangaroo Care e, in occasione di questa ricorrenza, la Società Italiana di Neonatologia ha deciso di rilasciare delle linee guida nazionali sull'argomento.

Nel documento si può leggere che:

  • la kangaroo care è indicata per tutti i neonati, ma solo in assenza di controindicazioni assolute e relative, previa valutazione medica;
  • può essere effettuata in TIN, subintensiva ed in patologia neonatale;
  • può essere proposta da tutti gli operatori sanitari e dal genitore stesso, ma non si deve trascurare la preparazione e l'accompagnamento della famiglia;
  • sarebbe opportuno effettuarla fino alla dimissione, con sedute ripetute anche più volte al giorno di una durata superiore ai 60 minuti;
  • deve essere svolta in assoluta tranquillità e senza vincoli di orario;
  • il neonato può essere aiutato progressivamente ad avvicinarsi al seno;
  • bisogna sempre considerare lo stato di sonno del neonato;
  • meglio curare il micro ambiente (temperatura, rumori, luci) per rendere il luogo di sessione calmo e confortevole;
  • al termine della seduta è consigliato confrontarsi con il genitore, incoraggiando e sostenendo il suo impegno;
  • la kangaroo care è a tutti gli effetti una terapia e per questo deve essere riportata nella cartella clinica.
gpt inread-altre-0

Articoli correlati

Ultimi articoli