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Inserimento difficile
Sia all'asilo nido o presso la scuola dell'infanzia, possono capitare situazioni di inserimento difficile. Alle volte, purtroppo, nonostante ci si sia preparati nella maniera migliore e più premurosa possibile, questo importante cambiamento di vita per i bambini risulta complesso, tanto che arrivano a viverlo male. Cosa bisogna fare in queste circostanze per far sì che i nostri figli siano più sereni?
Inserimento difficile all’asilo nido: cosa fare
Partiamo dal presupposto che capita molto spesso che si possano verificare casi di inserimento difficile all'asilo nido per un motivo di base e su cui si può fare ben poco: ogni bambino è diverso dall'altro e, soprattutto, ha i suoi tempi.
Tuttavia, è buona norma che il piccolo venga preparato a questo passaggio, e quindi a gestire il distacco. Ciò vuol dire che alcuni giorni prima è importante spiegare che andrà all'asilo e cosa farà, sottolineando però che ci saranno altri bambini con lui con cui poter giocare.
Se però il bambino piange mettendoci di fronte a una situazione di inserimento difficile, seppur del tutto normale bisogna comunicargli che molto presto staranno bene e che noi, in quanto genitori, abbiamo scelto proprio quell'asilo perché è il migliore per loro.
In alcuni casi, un inserimento difficile al nido può comportare un'assenza di appetito, un vero e proprio rifiuto del cibo da parte del bambino. Se l'asilo dà la possibilità di rimanere a pranzo qualche volta con i propri figli, i genitori potrebbero sfruttare l'occasione per mangiare quello stesso cibo in modo da tranquillizzare il piccolo. Se invece il rifiuto avviene tra le mura domestiche, meglio non insistere: quando si sarà tranquillizzato sarà lui stesso a chiedere da mangiare.
Sul sito di Ieled - Centro di Psicologia per l'Età Evolutiva, si può leggere che un buon aiuto può rappresentarlo il gioco del cucù poiché i bambini con esso "scoprono proprio la costanza dell'oggetto, imparando che le cose e le persone continuano ad esistere anche quando non le vedono".
Un'attività da non sottovalutare perché è proprio questa l'idea che i nostri figli devono interiorizzare per superare un inserimento difficile.
Non solo asilo nido, un inserimento difficile può infatti verificarsi anche presso la scuola dell'infanzia. Le azioni da mettere in atto non cambiano di molto rispetto alla situazione precedente poiché, anche in questo caso, le reazioni di pianto sono più che normali.
Per la scuola dell'infanzia, un inserimento difficile è più probabile in quei casi in cui il bambino non ha frequentato il nido, ma non è da escludere anche in altre circostanze.
Questo perché una certa dose di pianto è del tutto fisiologica perché le lacrime durante il momento del distacco e la consolazione dei genitori al loro ritorno sono indicatori di un attaccamento sicuro.
In queste situazioni, è molto importante trasmettere ai propri figli che abbiamo fiducia in loro e nelle tantissime capacità che possiedono. L'adulto, in quanto tale, deve fargli sentire sicurezza e per farlo è necessario mantenere la calma mostrandosi rassicuranti e positivi.
Inoltre, per superare un inserimento difficile con successo è fondamentale che questo avvenga in maniera graduale.
Allo stesso tempo, è necessario che i genitori non si facciano prendere dal senso di colpa ma che siano consapevoli che la scuola, nido o dell'infanzia che sia, esiste per il bene dei nostri figli, che è fondamentale per la loro crescita e che li aiuta a comunicare e a socializzare.
Infine, "per addolcire la pillola" è buona norma che il bambino porti con sé il suo gioco preferito che funge da oggetto di accompagnamento, e di non dimenticare che si può sempre contare sull'aiuto di insegnanti ed educatrici.