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Insegnare a condividere ai bambini: consigli per insegnanti e genitori

di Francesca Capriati - 25.01.2023 Scrivici

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Insegnare a condividere ai bambini: come educare alla condivisione e come spiegare la condivisione dei giochi ai bambini. Consigli e attività a scuola

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Insegnare a condividere ai bambini

"É mio!". Una frase che sentiamo pronunciare spesso, più volte al giorno dai bambini, soprattutto quelli in età prescolare. La difficoltà condividere i giochi sembra essere innata, così come una certa propensione al possesso. Ma è importante sin dalla prima finanzia insegnare a condividere ai bambini, per garantire un ambiente e un'atmosfera più sereni sia a scuola che a casa. Ecco alcuni consigli.

Perché la condivisione è un valore importante?

La capacità di condividere è una pietra miliare dello sviluppo: insegna cooperazione, collaborazione e lavoro di squadra. La condivisione con amici e familiari, inoltre, può aumentare l'unità e il legame esistente tra le persone, tuttavia c'è un tempo giusto per tutto e sicuramente illustri studiosi hanno dimostrato come i bambini non siano pronti a condividere nei primi anni di vita.

Questo perché la maggior parte dei bambini non comincerà nemmeno a comprendere il concetto di condivisione fino a quando non sarà in grado di capire che gli altri hanno un punto di vista diverso dal loro.

I bambini piccoli sono naturalmente molto egocentrici. Hanno difficoltà a vedere qualcosa al di fuori del proprio punto di vista e sono incapaci di osservare le cose dalla prospettiva di un altro. Proprio come qualsiasi altra abilità, imparare a condividere richiede pratica, tempo e rinforzi positivi.

E ricorda: la vera condivisione implica empatia, la capacità di entrare nella mente di un altro e vedere le cose dal suo punto di vista. I bambini raramente sono capaci di provare una vera empatia prima dei sei anni.

Alcune frasi da dire ai bambini per spiegare quanto è importante condividere:

  • La condivisione è un ottimo modo per essere un amico di qualcuno
  • La condivisione fa stare bene gli altri
  • Condividere fa stare bene anche te
  • Quando condividiamo, è più probabile che gli altri condividano con noi
  • È divertente condividere con gli altri

Attività sulla condivisione per bambini

Innanzitutto possiamo fare molto in famiglia per insegnare il valore della condivisione che non è sempre e solo legata agli oggetti.

Basti pensare allo spazio e al tempo, come quello occupato quando si è fila all'ufficio postale o alla cassa del supermercato. Dare l'esempio è, come sempre fondamentale.

Si aspetta il proprio turno senza sbuffare o cercare di superare gli altri, oppure, se si è a casa, si aspetta che la mamma finisca di parlare al telefono o di sbrigare una faccenda prima di andare a giocare.

E ancora:

  • diamo un nome ai sentimenti: "so quanto è noioso aspettare ma presto verrà il tuo turno per fare la pappa (o per giocare)";
  • se abbiamo visite e aspettiamo un'amica con il figlio anticipiamo ciò che accadrà "oggi verrà Matteo e sarà molto bello giocare insieme a lui. Fagli vedere tutti i tuoi giocattoli". Al tempo stesso se sappiamo che nostro figlio ha un giocattolo preferito che non ama condividere suggeriamo di metterlo via prima dell'arrivo degli ospiti. Può anche essere utile chiedere alla tua amica di far portare dei giochi al proprio figlio: in questo modo il tuo bambino imparerà che deve condividere i suoi oggetti se vuole mettere le mani su quelli degli altri;
  • il rinforzo positivo è sempre l'approccio più vantaggioso. Se riesce a condividere un giocattolo elogialo e dimostra che hai apprezzato;
  • non incaponirti: se ti rendi conto che il bambino si rifiuta di condividere le costruzioni o le macchinine e la situazione non si sblocca, cambia attività e proponi qualcosa che si può fare in modo cooperativo come pasta da modellare o i colori;
  • organizza dei giochi cooperativi in famiglia come un gioco da tavolo (dove c'è da aspettare il proprio turno) oppure un puzzle.

Attività sulla condivisione a scuola

Alcune strategie e attività per favorire la condivisione alla scuola dell'infanzia e alla scuola primaria.

  • Usare un timer per fare i turni: ogni bambino avrà un certo numero di minuti prima che debba fermarsi e consegnare il giocattolo all'amico successivo. Questo approccio può essere utile perché elimina l'elemento adulto. La colpa è del timer se il tuo turno è finito. Il problema è che spesso il timer interrompe il gioco a metà e questo può essere fonte di stress e capricci;
  • Consentire al bambino di giocare con un giocattolo finché non ha finito e poi condividerlo: con questo metodo tutti i bambini sanno che se si sceglie un gioco lo si può tenere fino a quando non si avrà finito e poi si dovrà passare il giocattolo ad un amichetto. E non è permesso accaparrarsi più giocattoli tutti insieme, né nasconderlo quando si finisce di usarlo;
  • Fornire opportunità di condivisione: mettiamo intenzionalmente sui banchi pochi giocattoli, libri, pastelli o stick di colla e diciamo ai bambini "Sembra che non ci siano abbastanza stick di colla per tutti, cosa possiamo fare?". In questo modo offriremo loro l'opportunità di mostrarci ciò che hanno in mente e di trovare soluzioni di condivisione.
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