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Immagine e femminile in adolescenza

di Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus - 11.06.2021 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Durante l'adolescenza ragazzi e ragazze si trovano costretti ad avere a che fare con un’immagine di sé alla quale non sono abituati

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Immagine e femminile in adolescenza

L'adolescenza rappresenta un periodo di grandi cambiamenti che si inaugura con le trasformazioni del corpo, le quali poi si riflettono necessariamente anche a livello psichico e sociale. Ciò che accade in questa fase evolutiva è che i ragazzi e le ragazze si trovano costretti ad avere a che fare con un'immagine di sé alla quale non sono abituati e che ha improvvisamente e repentinamente trasformato quella costruita durante l'infanzia. Il giovane si trova quindi a dover dare risposte a ciò che accade dentro e fuori dal corpo e, soprattutto, a creare una nuova immagine di sé partendo da un fisico anatomicamente diverso e ormai sessualmente maturo.

L'immagine del corpo durante l'infanzia e in adolescenza

Durante l'infanzia, il bambino costruisce una propria immagine a partire da ciò che lo specchio riflette e dallo sguardo familiare dei genitori, che trasmettono affetto e certezze.

In adolescenza, invece, lo sguardo che permette di elaborare una nuova immagine non è più soltanto quello di mamma e papà ma si sposta principalmente nel sociale. Quello degli altri, al di fuori della famiglia, è uno sguardo spesso estraneo e talvolta giudicante che può, quindi, generare una crepa tra come l'adolescente si sente e ciò che il sociale rimanda. In particolar modo, l'immagine del corpo inizia ad assumere un'importanza centrale nel mondo femminile, dove le ragazze cercano di conoscersi soprattutto attraverso il ri-conoscimento nello sguardo degli altri. L'uscita dall'età dell'infanzia per la ragazzina è accompagnata da interrogativi come "chi sono io per l'altro?", "l'altro mi amerà per quello che sono o per il mio corpo?". Nel corso dell'adolescenza, lo sguardo proveniente dall'esterno risulta particolarmente significativo e i ragazzi in questa fase sono estremamente sensibili ai rimandi di coloro che non appartengono alla famiglia. Questo perché tutto ciò permette al soggetto di trovare un "proprio posto", di costruire la nuova immagine di sé e soprattutto di cogliere qualcosa di sé stesso attraverso l'altro.

Oggi l'importanza dell'immagine – e ancor di più dell'estetica dell'immagine – assume un valore altissimo nel garantire all'adolescente l'inserimento nel gruppo e un buon grado di approvazione sociale, due temi di grande rilevanza per i giovani. Le ragazze, specialmente, risentono però di una lettura che vede l'ideale estetico femminile coincidere con i concetti di magrezza e di perfezione, cosa che può anche portarle a fare del proprio corpo e della propria immagine il "teatro" per rappresentare una sofferenza.

Lo sport può aiutare

Nella lunga e complessa costruzione della nuova immagine corporea, un ambito potenzialmente efficace, che può dunque venire in aiuto degli adolescenti, è quello dello sport. Infatti, all'interno dell'ambiente sportivo risulta necessario, al fine di ottimizzare la performance, fare esperienza, conoscere ed avere una chiara immagine del proprio corpo, in modo da sperimentare e sfruttare al meglio le nuove caratteristiche e l'inedita potenza muscolare che esse consentono.

La forte attenzione che viene data al fisico, tuttavia, può al contempo essere rischiosa, soprattutto in quegli sport che prediligono e promuovono un'immagine e ideali femminili di magrezza e perfezione. In particolare, questo può accadere negli sport estetici, ovvero l'insieme delle discipline che coniugano la componente atletica e agonistica con quella musicale, artistica e creativa. Il rischio, veicolato in simili contesti dagli allenatori e dalla figure che seguono i giovani atleti, è di portare le ragazzine ad avere una eccessiva ricerca di magrezza e una estrema preoccupazione per il peso e la forma: ciò potrebbe infine condurre a mettere in atto condotte inadeguate, sovente sul versante dell'alimentazione, mirate a raggiungere la "forma perfetta".  

Questi ambienti, infatti, sono caratterizzati spesso dalla ricerca di un corpo esile e leggero (più caratteristico dell'età prepuberale), sottoposto al giudizio critico di uno sguardo estraneo costituito da allenatori, giudici e talvolta genitori.

La competizione si può allora trasformare in "perfezionismo mortificante" e il messaggio che può passare è che la performance coincida con un giudizio meramente estetico, basato solo sulla magrezza piuttosto che sull'armonia dei movimenti.

Non tutti i luoghi sportivi, però, sono così: come evidenziato, lo sport (insieme comunque allo sguardo attento e premuroso dei genitori) può aiutare i giovani, e in particolar modo le adolescenti, nel complesso compito di creare una nuova immagine e di trovare armonia nel corpo che cambia.

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