C'è la mentalità diffusa per cui un neonato, che non sa esprimersi né con la parola né con i gesti, "prenda" molto più di quello che da. Ed è una sensazione che può sfiorare chiunque, durante un'intera nottata insonne al servizio di un piccolo tiranno che non sembra averne tratto alcun beneficio, anzi.
In realtà, ci sono molti modi attraverso cui il nostro bambino ricambia il nostro affetto. Per lui, per adesso, noi siamo il tutto. L'attaccamento, sia per la mamma sia per il bambino, è un processo che viene accelerato tanto più ci prendiamo cura del nostro piccolo ogni giorno, con comprensione e amore.
Sa che ci sei
Già dopo poche settimane di vita il bambino è in grado di riconoscere i volti dei genitori e li preferisce a tutti gli altri. Nello stesso periodo, i genitori imparano man mano a riconoscere i diversi tipi di pianto del bambino. Il pianto è l'unico tipo di linguaggio che il piccolo conosce; e col tempo scopre con sollievo che può contare su di noi per essere capito e confortato.
Gioco di sguardi
Prima dello scadere del primo mese, il neonato inizia a rispondere visivamente ai nostri sguardi. Si tratta di un gioco a cui noi mamme prendiamo parte a livello impulsivo; un istinto che ci porta a ricambiare i primi sguardi e i primi sorrisi, in una relazione che cementa l'attaccamento madre-figlio quanto la risposta ai suoi bisogni fisici. A tre mesi, il nostro piccolo vorrà guardare verso il mondo. Ora, siamo noi il suo mondo. E il nostro gioco di sguardi è il primo seme della sua vita sociale.
Il sorriso: solo un movimento involontario?
Ci hanno detto che il sorriso del neonato è solo un riflesso involontario ma in fondo chi può dirlo davvero? La felicità che proviamo al suo primo sorriso, l'istinto a ricambiarlo con un altro che esprima tutta la nostra emozione, è senz'altro un passo in più, importantissimo, nel nostro rapporto col bambino.
Sostituti della mamma
Già a pochi mesi il bambino individua uno o più oggetti che "sostituiscono" la mamma: possono essere il ciuccio, la tettarella del biberon o qualsiasi cosa si possa stringere e succhiare. Intorno al primo anno probabilmente arriverà un peluche preferito o la "copertina di linus"; un oggetto che vorrà avere vicino nei momenti in cui si sente insicuro poiché privato della nostra presenza fisica. Non è il massimo del romanticismo?
Sguardi intensi
La nostra voce e il nostro odore sono noti al neonato fin dalla nascita. Fin dai primissimi mesi, poi, sorprendiamo il nostro bambino a fissarci con intensità, come se volesse memorizzare anche il nostro volto. Probabilmente, lo sta facendo davvero.
Abbracci
Uno dei passaggi più emozionanti del rapporto madre-figlio è il gesto di alzare le mani, o aprirle come in un abbraccio, in modo che possiate prenderlo in braccio. Già da neonato, spesso si contorce e incurva la schiena a questo scopo. Si tratta di un linguaggio del corpo dal significato piuttosto eloquente.
Gridolini di gioia
Anche il gioco più stupido fa scattare nel neonato di sei mesi un tripudio di gridolini di gioia; e spesso vedervi uscire dalla stanza provoca uno scroscio di lamenti. Se non è amore questo…
Imitazione
L'imitazione è la forma più sincera di adulazione. E i bambini, già da piccolissimi, iniziano ad imitarci e a mostrare interesse per gli oggetti usati da noi, molto più che per i giocattoli più belli.
Conforto
Spesso il neonato smette di piangere all'istante appena lo prendiamo in braccio e lo culliamo; la stessa cosa non avviene con estranei, che non riuscirebbero mai a calmarlo durante le crisi di pianto più violente.
Laura Losito